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Albania: la governance di Internet è fondamentale per la libertà dei media

Tra crescenti minacce legislative ai media online in Albania e tentativi della comunità dei media di autoregolamentarsi, il nuovo rapporto di BIRN rileva il ruolo chiave che la governance di Internet gioca nella libertà dei media

17/09/2020, Sofija Todorović - Belgrado

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@ Timofey_123/Shutterstock

(Pubblicato originariamente da BIRN il 10 settembre 2020)

La rapida diffusione di Internet e il crescente utilizzo dei social media in Albania hanno influenzato significativamente il comportamento dei media tradizionali e dei nuovi media digitali. L’emergere delle testate online ha cambiato radicalmente il panorama dei media nel paese.

Sebbene non esista una legge specifica sui media online in Albania, i principi costituzionali di libertà di espressione e libertà di stampa estendono i loro diritti e le restrizioni alle testate online, mentre il contesto normativo sulla governance di Internet, sia a livello nazionale che estero, influenza il modo di operare dei media.

I regolamenti e gli emendamenti recentemente proposti sull’argomento hanno incontrato una forte resistenza da parte della comunità giornalistica e delle organizzazioni per i diritti in Albania e all’estero. Queste mosse sono state contestate anche dalla Commissione Europea e dal Consiglio d’Europa.

Nonostante i tentativi del governo di comprimere gli spazi per il giornalismo professionale, la libertà di espressione e dei media è chiaramente definita nella costituzione albanese oltre che nei trattati e accordi internazionali che il paese ha ratificato.

Mentre i media e la stampa albanesi sono in mano ad una manciata di potenti famiglie imprenditoriali, i media online sono più diversificati. Molti sono start-up di proprietà di giornalisti e consentono maggiore pluralismo.

Tuttavia, anche se i media online sono diventati una delle principali fonti di informazione in Albania, la legislazione albanese attualmente non fornisce alcuna definizione di media online, né tramite la legge sui media audiovisivi né tramite la legge sul commercio elettronico.

L’accesso a Internet è fondamentale per la libertà di parola

Il quadro giuridico nazionale albanese garantisce l’accesso a Internet come mezzo per esercitare la libertà di espressione e di informazione.

Secondo un’indagine sull’uso delle tecnologie informatiche da parte di famiglie e individui condotta nel 2019 dall’Istituto albanese di statistica, INSTAT, l’82,2% di tutte le famiglie ha attualmente accesso a Internet, rispetto all’80,7% dell’anno precedente e al 66,4% nel 2016.

INSTAT ha rilevato che il 68,8% delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni in Albania aveva utilizzato Internet nei tre mesi precedenti l’indagine, l’87,1% dei quali quotidianamente.

L’articolo 1 della legge n. 9918 sulle comunicazioni elettroniche in Albania, del 19 maggio 2008, fa riferimento alla neutralità della rete secondo i principi di legge, ma non contiene disposizioni specifiche su come applicarla.

Nata dagli stessi problematici principi alla base della neutralità della rete, la legge sulle comunicazioni elettroniche non regola ad esempio la tariffazione "zero rating ": spetta alle aziende negoziare od offrire tali servizi.

Un servizio in passato fornito dai provider in Albania è stato Facebook Zero. La mancanza di chiarezza da parte del governo riguardo allo zero rating è preoccupante, in quanto è particolarmente rilevante per il giornalismo e le organizzazioni dei media.

La registrazione del dominio è collegata alla libertà di stampa

La gestione e l’amministrazione dei nomi di dominio sono fondamentali per la governance di Internet e influiscono direttamente sulla libertà di stampa e dei media all’interno di un paese.

La registrazione del dominio di primo livello nazionale ccTLD.al è regolata dalla legge sulle comunicazioni elettroniche, che stabilisce che i nomi di dominio sono registrati "per servire l’interesse generale del pubblico" e "per garantire in particolare la protezione della proprietà intellettuale". Anche le società di web hosting sono perlopiù regolate dalla legge sulle comunicazioni elettroniche.

La principale istituzione che amministra il ccTLD.al e i suoi sottodomini è AKEP, che mantiene e aggiorna un elenco di nomi riservati e vietati e raccoglie dati e documenti dalle persone fisiche e giuridiche che si registrano.

Il rapporto BIRN afferma che il blocco dei nomi di dominio è una forma chiave di censura imposta in tutto il mondo, che viene spesso utilizzata per impedire l’accesso alle informazioni e mettere a tacere il dissenso.

Le società di social media hanno un vantaggio fiscale scorretto

I media online in Albania operano secondo le stesse regole e gli stessi regimi fiscali delle altre imprese registrate nel paese. Non esistono normative fiscali, sussidi o incentivi progettati specificamente per i media online.

Il quadro giuridico albanese non prevede alcuna forma di sussidio al giornalismo e ai media, né per i media tradizionali né per i media online.

Le società di social media come Facebook, Google e Twitter, insieme ad altri media online non registrati in Albania, dovrebbero avere un agente registrato nel paese e pagare un’aliquota fiscale simile ai media online nazionali.

Il rapporto BIRN rileva che la mancanza di tassazione dei loro introiti pubblicitari conferisce loro un vantaggio scorretto sui media online locali, tassati all’aliquota del 20%.

In Albania i media online sono stati spesso oggetto di aggressioni verbali da parte di politici ai più alti livelli. La ricerca condotta da BIRN indica anche che la linea editoriale dei media albanesi è influenzata principalmente dagli interessi politici ed economici dei proprietari, che a loro volta fanno pressione su molti giornalisti affinché si autocensurino.

Pertanto, la trasparenza della proprietà dei media è importante per il pubblico per identificare eventuali pregiudizi politici ed economici che potrebbero influenzare la copertura di un determinato argomento o problema, nonché riconoscere i conflitti di interesse.

Tuttavia, la legislazione albanese non prevede alcuna disposizione specifica per la divulgazione al pubblico della proprietà dei media.

Restrizioni alla libertà di espressione online

La costituzione albanese e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo riconoscono i diritti fondamentali alla libertà di espressione e alla libertà dei media, ma anche possibili restrizioni.

La diffamazione in Albania rimane un reato penale, punito con multe, mentre il principale strumento legale contro l’incitamento all’odio è da individuarsi nelle previsioni del codice penale. L’incitamento all’odio è affrontato, anche se indirettamente, anche nella legge albanese contro la discriminazione.

Le violazioni del diritto d’autore sono considerate tra i maggiori problemi dei media online, seguite dalla scarsa qualità dei contenuti e dalle difficoltà finanziarie.

Il rapporto elenca criteri e condizioni per la protezione del copyright. Nonostante protegga prodotti audio e video, l’attuale legge sul copyright (articolo 12.1) non protegge le notizie e le informazioni per la stampa, sia offline che online.

I giornalisti tutelano il diritto del pubblico di sapere

La crescita dei media online in numero e influenza ha sicuramente dato ai giornalisti più spazio e libertà per esprimersi e informare su diverse questioni con modalità che potrebbero non essere sempre ben accette nei media tradizionali.

I giornalisti hanno il diritto di informare su notizie di interesse pubblico, ma sono anche tenuti a evitare riferimenti a dati personali quando possibile. Tutte le azioni intraprese dai giornalisti dovrebbero essere modellate dall’interesse pubblico.

Il rapporto di BIRN elenca due serie di indicazioni (Protezione dei minori e Denunce giudiziarie e criminali) per i giornalisti su come proteggere i dati personali e sensibili.

Recentemente, nel 2018, è stato redatto da parte dell’Albanian Media Institute, il Codice etico per i giornalisti, con il sostegno del progetto Reinforcing Judicial Expertise on Freedom of Expression and the Media in South East Europe, JUFREX, un’iniziativa congiunta guidata dall’Unione Europea e dal Consiglio d’Europa.

Secondo le Linee guida etiche, il giornalismo online deve rispettare in toto il codice etico e i valori fondamentali della professione, indipendentemente dal forum o formato utilizzato.

Nessuna regola chiara per la rimozione dei contenuti

Riconoscendo che le politiche di moderazione e rimozione dei contenuti sono ampiamente dibattute (e controverse) a livello globale, il rapporto fornisce un elenco di potenziali soluzioni che possono contribuire ad un ambiente online più sano.

In Albania nessuna legge specifica disciplina esplicitamente il filtraggio e il blocco dei contenuti Internet illegali. Tuttavia, le disposizioni di diverse leggi regolano i contenuti Internet illegali e la legge sulle comunicazioni elettroniche autorizza l’AKEP a farne rispettare le previsioni.

Non esiste un elenco ufficiale di ciò che è considerato illegale e/o dannoso, o autorità competenti che possono chiedere ai provider di rimuovere contenuti illegali. Sulla base della giurisprudenza sviluppata dall’AKEP, sono le autorità giudiziarie e le forze dell’ordine a poter richiedere la rimozione di contenuti illegali in base agli articoli pertinenti del codice penale. Una delle richieste più problematiche delle forze dell’ordine, trasmessa ai provider tramite AKEP, è stata il blocco del dominio del noto media online Jeta Osh Qef (Joq.al) a seguito del grave terremoto del 26 novembre 2019 in Albania.

Il rapporto cita anche altre agenzie e organismi competenti che si occupano della rimozione dei contenuti, come l’Autorità per i media audiovisivi AMA e il Commissario per la protezione dei dati personali.

Progressi nella legislazione sulla sicurezza informatica

L’Albania ha compiuto progressi significativi negli ultimi anni nello sviluppo del settore informatico.

L’Albania ha ratificato la Convenzione sulla criminalità informatica (nota come Convenzione di Budapest ) il 25 aprile 2002, con la Legge n. 8888. Il codice penale è complessivamente in linea con questo importante strumento internazionale, contenente diversi articoli specifici dedicati alla lotta alla criminalità informatica.

Sebbene non sia direttamente correlato alla sicurezza informatica, il codice penale dettaglia anche le conseguenze di varie attività antisociali elettroniche e/o online.

Un’altra importante legge che disciplina la sicurezza informatica è la Legge n. 2/2017, "Sulla sicurezza informatica": l’ente responsabile dell’applicazione di questa legge è il NAECCES.

L’obiettivo principale della legge è quello di raggiungere un alto livello di sicurezza informatica all’interno dell’Albania definendo misure di sicurezza, diritti e obblighi, nonché la cooperazione reciproca tra entità che operano nel campo della sicurezza informatica.

Nell’ambito dell’attività del Media Freedom Rapid Response, OBCT ha sottoscritto un ulteriore appello perché le modifiche legislative in Albania rispettino gli standard internazionali. In questi giorni è stata inviata una lettera ai parlamentari albanesi, disponibile tramite il Resource Centre, affinché applichino al pacchetto di riforme le modifiche suggerite dalla Commissione di Venezia.

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