Amministrative in Macedonia del Nord: si dimette il primo ministro Zaev
Il ballottaggio del 31 ottobre scorso in Macedonia del Nord era un banco di prova per i socialdemocratici al governo. Al primo turno si era affermata l’opposizione di centrodestra, che ha riconfermato il successo. Alla luce dei risultati negativi, il primo ministro e presidente SDSM Zoran Zaev si è dimesso da entrambi i ruoli
Il secondo turno delle elezioni locali ha sancito la vittoria, in Macedonia del Nord, dell partito di opposizione VMRO-DPMNE che si è imposto in 42 comuni (metà del numero totale dei comuni del paese), tra cui la capitale Skopje, andata alla candidata indipendente Danela Arsovska sostenuta dalla VMRO-DPMNE.
SDSM, DUI, Besa, LDP, DOM e DPA (i partiti che compongono l’attuale coalizione di governo) si sono presentati da soli alle elezioni locali. L’SDSM ha eletto 16 sindaci, la DUI 13 e Besa due, mentre il DPA e la coalizione LDP-DOM uno ciascuno, così come il partito di opposizione Grom. Altri tre comuni sono andati a candidati indipendenti.
Questi risultati hanno completamente trasformato la mappa politica locale della Macedonia del Nord, poiché l’SDSM aveva governato finora in 57 comuni e la VMRO-DPMNE solo in cinque.
La DUI ha perso Tetovo, considerata il principale centro politico e sociale degli albanesi in Macedonia del Nord. Teuta Arifi, in corsa per un terzo mandato, ha perso contro Bilal Kasami del Movimento Besa. Besa ha mantenuto anche quello che era stato finora il suo unico comune, Zelino.
Arben Taravari dell’Alleanza per gli albanesi e l’alternativa, attuale sindaco di Gostivar, ha ottenuto un nuovo mandato di quattro anni, e la coalizione ha vinto anche a Vrapciste, ma ha perso a Bogovinje.
La capitale Skopje e le altre principali città
Danela Arsovska, che ha ottenuto oltre 118.000 voti contro i 90.000 del sindaco uscente Shilegov (SDSM), sarà la prima donna a guidare la capitale dall’indipendenza del 1991.
“Ora abbiamo la possibilità fin dal primo giorno di iniziare a lavorare con dedizione, di pretendere in carico ciò che non è stato fatto. Trasformare Skopje in una città pulita, verde, bella, moderna, una città di gente felice", ha esordito Danela nel suo primo discorso al pubblico dopo la vittoria.
A Kumanovo, la corsa più combattuta dopo Skopje, Maksim Dimitrievski ha vinto la sua prima gara elettorale come candidato indipendente dopo essere stato espulso dall’SDSM. Nel secondo turno, ha ottenuto anche il sostegno della VMRO-DPMNE, sconfiggendo Oliver Ilievski dell’SDSM per quasi 6.000 voti.
Cambiamento anche a Tetovo, sebbene al primo turno la sindaca uscente Teuta Arifi fosse arrivata in testa, ma solo di poche centinaia di voti. Bilal Kasami ha ottenuto 21.591 voti contro i 16.542 di Teuta Arifi. Si ritiene che Kasami abbia ricevuto parecchi voti da tutti i partiti tranne che la DUI.
Il passo indietro
Di fronte all’evidente sconfitta, il primo ministro e presidente SDSM Zoran Zaev si è dimesso da entrambe le cariche, scongiurando comunque la possibilità di elezioni parlamentari anticipate.
"Mi assumo le mie responsabilità. Mi dimetto da primo ministro e presidente SDSM. Congratulazioni a tutti i cittadini progressisti che hanno lottato duramente per una Macedonia del Nord integrata. Rimango dell’opinione che non dovrebbero esserci elezioni anticipate. I prossimi due anni e mezzo di lavoro e successo economico andranno a beneficio dell’intera nazione e dello stato", ha affermato Zaev, che ha anche osservato di essere orgoglioso dei risultati raggiunti finora.
“Sono orgoglioso, insieme abbiamo portato il paese nella NATO. L’anno scorso abbiamo deciso di avviare i negoziati con l’UE e credo che avremo la possibilità di farlo in pochi mesi. Abbiamo unito il nostro popolo multietnico e rafforzato l’economia nonostante la pandemia. Abbiamo condotto con successo un censimento, costruito un’amicizia storica con tutti e cinque i nostri vicini con partnership strategiche”, ha dichiarato Zaev durante la conferenza stampa.
Secondo Zaev l’opposizione avrebbe ricevuto un notevole sostegno finanziario dall’estero per queste elezioni. “È mio dovere commentare che in queste elezioni si è visto molto denaro nel campo dell’opposizione, proveniente prevalentemente dall’estero per ragioni politiche ed economiche, e parte di esso è stato dato a imprenditori, in primis capi di imprese edili, per futuri interessi e piani finanziari personali. Mi dispiace che tutti questi soldi abbiano inciso significativamente su questi risultati", ha detto Zaev.
Zaev ha espresso disappunto per il fatto che la maggioranza delle persone abbia scelto alleanze che mettevano insieme vittime e i responsabili dell’intrusione in Parlamento del 27 aprile 2017: “Le vittime della violenza hanno unito le loro forze con i teppisti della VMRO-DPMNE in cambio di potere e denaro. Vorrei renderlo noto affinché le persone non dimentichino. Non è affatto difficile lasciare la politica, è difficile pensare alla realtà della decisione del nostro popolo. Sono inequivocabilmente convinto di aver portato libertà e democrazia insieme ai cittadini progressisti, e quando c’è libertà e democrazia bisogna assumersi le proprie responsabilità".
Il leader della VMRO-DPMNE Hristijan Mickoski ha celebrato la netta vittoria alle elezioni locali e ha affermato che stanno iniziando i cambiamenti per una Macedonia del Nord migliore, aggiungendo che è meglio che questo governo esca di scena prima il prima possibile.
Levica, uno dei partiti entrati di recente sulla scena politica, ha conquistato un numero significativo di consiglieri comunali e sarà un alleato della VMRO-DPMNE.
Ora, secondo l’articolo 93 della Costituzione macedone, "le dimissioni del primo ministro, la sua morte o l’incapacità permanente a svolgere la funzione comportano le dimissioni del governo… Un governo che ha ricevuto un voto di sfiducia, che si è dimesso o il cui mandato è terminato per lo scioglimento dell’Assemblea, rimane in carica fino all’elezione di un nuovo esecutivo".
Ora il presidente del paese affiderà ad un nuovo rappresentante dell’attuale maggioranza parlamentare la composizione del governo. Entro 20 giorni dalla nomina il nuovo premier designato dovrà presentare un programma al parlamento e chiedere la fiducia.