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Le attività sono realizzate grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura
Recensioni
Copertine
di Filip David
casa editrice: Zandonai
collana: I Piccoli Fuochi
anno di pubblicazione: 2009
pagine: 96
prezzo: 11,50 euroIntrusi. Vuoto comunitario e nuovi cittadini
di Ramona Parenzan
anno di pubblicazione: 2009
collana: Culture
casa editrice: Ombre CorteIl popolo croato, affacciato sull’Adriatico, ma radicato in una tradizione continentale che lo avvicina storicamente più all’entroterra ungherese che al settentrione sloveno e di lingua tedesca, si è ritrovato per secoli a difendere un’identità cattolica al crocevia di uno scontro di nazionalità e fedi differenti, tra la grande Serbia ortodossa e il vicino Impero Ottomano.
Dopo il tramonto della Guerra fredda, il panorama internazionale è rapidamente mutato. Nell’ultimo ventennio disgregazioni statali, globalizzazione, guerre asimmetriche, sicurezza energetica, potenze militari ed economiche emergenti hanno dato vita ad uno scenario nuovo e in continua evoluzione, prevalentemente nel continente eurasiatico.
La biografia simbolica di Albahari si arricchisce di un secondo capitolo: se ne L’esca, rende omaggio alla madre, e parla attraverso di lei di un’Europa ferita ma capace di fronteggiare il peso della storia, in Zink il percorso identitario che ruota intorno alla figura paterna è più tormentato, irregolare, quasi in frantumi.
Pubblicazione che descrive e analizza la situazione di Prishtina dopo il 1999.
Nel dopoguerra del Kosovo, un fulmineo boom edilizio ha cambiato radicalmente e drammaticamente la città. Il risultato è stato uno sviluppo non strutturato che ha provocato seri problemi sia strutturali che funzionali.Catalogo della mostra svoltasi presso lo Schweizerische Architekturmuseum Basel, dal 4 Ottobre 2008, al 18 Gennaio 2009.
La Seconda guerra mondiale è iniziata. Fedor Petrovic è un barbiere russo di una piccola città delle parti di Odessa, oggi in Ucraina. Dalle sue vetrine vede passare la storia, assiste alla fuga del suo popolo e al consumarsi la tragedia della sua famiglia, guarda cambiare il potere e i suoi simboli: il popolo mansueto commenta, facendosi la barba, la partenza dei romeni e l’arrivo dei sovietici.
"Le lacrime non portano sollievo.
Non fanno che indebolire,
falciare le gambe e annebbiare la vista.
La necessità della lotta, al contrario, scuote,
costringe a concentrare le energie
e acuisce lo sguardo."Ascesa e declino di Zeljko Raznatovic, meglio conosciuto come "Arkan" (Felino): il celebre, sanguinario signore della guerra dei Balcani. Dopo una gioventù da teppista per le strade di Belgrado, divenne il principale organizzatore e artefice della feroce pulizia etnica voluta dal presidente serbo Milosevic.
Alla memoria di Kapuściński è dedicato La terra del vello d’oro, l’ultimo libro di Wojciech Górecki che racconta il profondo amore dei georgiani per la loro terra attraverso storie mai raggiunte dalle telecamere