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Le attività sono realizzate grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura
Recensioni
Copertine
Un’avvincente autobiografia, l’intensa saga di una famiglia montenegrina: attraverso il racconto della propria vita e le vicende di familiari e amici, Bato Tomašević ripercorre un secolo di storia nella complessa realtà della Jugoslavia meridionale.
Il libro evoca il periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale, quando il nuovo regime, volendo creare una nuova classe di proletari, impone ai pastori di lasciare le loro montagne e andare ad abitare in città.
Negli ultimi anni i rapporti tra l’Italia e gli altri Stati adriatici e balcanici hanno conosciuto una intensificazione e uno sviluppo notevoli sul piano economico, ma molto meno su quello culturale. In Italia forti e diffuse rimangono l’ignoranza e la scarsa attenzione culturale verso le nazioni dell’Europa orientale.
«La città delle ombre apre il suo cuore pietroso.» Siamo a Pola, crocevia di popoli e culture differenti, la "Siberia marittima" come ebbe a definirla James Joyce, che la elesse a momentaneo e sofferto esilio, e che appare tra i protagonisti di questo straordinario romanzo.
Anna Politkovskaja è stata la giornalista russa più famosa del mondo in quanto si è opposta platealmente al regime instaurato da Vladimir Putin. Laica e disincantata, nelle sue inchieste non temeva di schierarsi.
E’ il libro della nascita e della fine di una grande nazione europea.
Libro di Storia, ma anche il libro della famiglia Sidran di Sarajevo. La saga dei Sidran dentro la Storia di Sarajevo e della Jugoslavia.di Filip David
casa editrice: Zandonai
collana: I Piccoli Fuochi
anno di pubblicazione: 2009
pagine: 96
prezzo: 11,50 euroIntrusi. Vuoto comunitario e nuovi cittadini
di Ramona Parenzan
anno di pubblicazione: 2009
collana: Culture
casa editrice: Ombre CorteIl popolo croato, affacciato sull’Adriatico, ma radicato in una tradizione continentale che lo avvicina storicamente più all’entroterra ungherese che al settentrione sloveno e di lingua tedesca, si è ritrovato per secoli a difendere un’identità cattolica al crocevia di uno scontro di nazionalità e fedi differenti, tra la grande Serbia ortodossa e il vicino Impero Ottomano.
Dopo il tramonto della Guerra fredda, il panorama internazionale è rapidamente mutato. Nell’ultimo ventennio disgregazioni statali, globalizzazione, guerre asimmetriche, sicurezza energetica, potenze militari ed economiche emergenti hanno dato vita ad uno scenario nuovo e in continua evoluzione, prevalentemente nel continente eurasiatico.
La biografia simbolica di Albahari si arricchisce di un secondo capitolo: se ne L’esca, rende omaggio alla madre, e parla attraverso di lei di un’Europa ferita ma capace di fronteggiare il peso della storia, in Zink il percorso identitario che ruota intorno alla figura paterna è più tormentato, irregolare, quasi in frantumi.