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Lo stallo delle politiche migratorie europee e il ruolo della società civile

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La questione delle migrazioni e delle politiche di asilo è da sempre terreno di divisioni e scontri in Europa. L’UE si è impegnata a formulare nuove politiche europee in materia ma il dossier di riforma avanza molto lentamente mentre emerge chiaramente una politica comune delle espulsioni, controllo delle frontiere, criminalizzazione della solidarietà. Come siamo arrivati a questo punto? Quali sono le responsabilità dell’UE, e quali degli stati membri? Qual è il ruolo e quali le possibilità per la società civile europea di attivarsi per rivendicare un modello di gestione delle migrazioni che metta al centro i diritti fondamentali, la solidarietà, il rispetto della vita umana?

Con una certa periodicità si riaccende in Italia il dibattito sul tema migratorio, spesso in seguito a tragici episodi come quello di Cutro che ha portato alla morte di almeno 90 persone sulle coste calabresi. La questione delle migrazioni e delle politiche di asilo è da sempre terreno di divisioni e scontri sia a livello nazionale che europeo. A livello comunitario – complici anche gli stati membri – l’Unione europea si è impegnata a formulare nuove politiche e strategie ma il dossier di riforma avanza molto lentamente e tutti i principali nodi per riformare il sistema nel senso di una condivisione di responsabilità restano irrisolti, mentre emerge chiaramente una politica comune delle espulsioni, di controllo delle frontiere, di criminalizzazione della solidarietà e del soccorso in mare con gravi rischi di violazione delle norme internazionali, dei diritti umani delle persone in movimento e di restringimento dello spazio civico per tutti.

Come siamo arrivati a questo punto? Quali sono le responsabilità dell’UE, e quali degli stati membri? Qual è il ruolo e quali le possibilità per la società civile europea di attivarsi per rivendicare un modello di gestione delle migrazioni che metta al centro i diritti fondamentali, la solidarietà, il rispetto della vita umana? Nel seminario ripercorreremo i passaggi che hanno portato alle attuali politiche europee in materia di migrazioni e asilo ed esploreremo possibili strade per cambiarle, a partire dalla necessità di una riflessione critica sulle costruzioni sociali, storiche, politiche ed economiche su cui attualmente si fondano discorsi e pratiche in materia di migrazioni in Europa.

Il seminario si propone i seguenti obiettivi:

  • leggere i fenomeni migratori in una prospettiva di politiche europee;
  • comprendere le principali sfide e gli ostacoli nel processo di riforma delle politiche europee in materia di migrazione e asilo inquadrandole nello specifico funzionamento del processo decisionale europeo, con un’attenzione particolare al ruolo delle istituzioni UE e a quello degli Stati membri;
  • offrire una panoramica sui più recenti sviluppi di policy a livello europeo e sulle prospettive future;
  • analizzare alcuni tentativi di riforma promossi della società civile, esaminando spazi di azione e mobilitazione a livello europeo a transnazionale volti a promuovere politiche migratorie nel senso della solidarietà e del rispetto dei diritti umani e offrendo spunti per l’advocacy europea;
  • offrire spunti per una lettura critica dell’architettura istituzionale delle politiche migratorie che si fonda su costrutti che non sono ‘neutri’ o ‘naturali’ ma storicamente e socialmente costruiti.

Il seminario ha una durata di due ore. Saranno incoraggiati momenti di confronto aperto e dialogo con le/i partecipanti.

Formatrice:

Rossella Vignola, project manager presso Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa e Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento con un background di ricerca su tematiche legate alla società civile, migrazioni, politiche europee, partecipazione.

Seminario organizzato nell’ambito del progetto Transnational Political Contention in Europe  , cofinanziato dal programma Erasmus Plus, Azione Jean Monnet. In collaborazione con la Settimana Civica  del Comune di Rovereto. 

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