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Due giornate aperte alla citadinanza organizzate dalla Fondazione Lager nell’ambito del progetto “Give Peace a chance”, per tessere relazioni e narrazioni che cominciano all’inizio degli anni ’90 con lo scoppio dei conflitti di dissoluzione della Jugoslavia

In questo momento storico così pieno di discorsi si guerra e violenza, un’occasione rara nei giorni dell’11 e 12 dicembre, tra Bolzano e Vipiteno per tessere relazioni e narrazioni che cominciano all’inizio degli anni ’90: storie intrecciate di amiche durano da decenni, storie di solidarietà e speranza, di vita e progetti. “Spazio pubblico di donne”, un gruppo di donne da Bologna si è messo in viaggio quando la Jugoslavia ha cominciato a sgretolarsi per attraversare il mare e sostenere le donne al di là dell’Adriatico. Il progetto da cui allora tutto è cominciato si chiamava: “Ponte di donne attraverso i confini”. Grazie a queste donne, la Fondazione Langer Stiftung ha potuto conoscere persone e storie che sarebbero diventate destinatarie del premio internazionale Alexander Langer.

Nataša Kandić, serba, difensora dei diritti umani, fondatrice e direttrice fino a poco fa del Centro per il diritto umanitario a Belgrado; Vjosa Dobruna, kosovara, pediatra, attivista per i diritti delle donne e di bambini e bambine; Irfanka Pašagić, psichiatra e attivista per i diritti di donne, bambini e bambine, fondatrice e direttrice di Tuzlanska Amica fino alla sua prematura scomparsa nel 2023.

PROGRAMMA:

11 dicembre, ore 17.30 – Sala-Vigil-Raber-Saal, Via Ralser, 2 a Vipiteno/Sterzing

Occasione per riflettere insieme su come costruire la pace dal basso e su quale può essere un ruolo attivo della società civile a partire dalle esperienze in Kosovo, a Srebrenica (BiH) e a Tuzla.

Nataša Kandić, serba, difensora dei diritti umani, fondatrice e direttrice fino a poco fa del Centro per il diritto umanitario a Belgrado (Premio Langer 2000)

Vjosa Dobruna, kosovara, pediatra, attivista per i diritti delle donne e di bambini e bambine (Premio Langer 2000)

Valentina Gagić e Bekir Halilović per l’Associazione Adopt Srebrenica, gruppo di giovani di diversa nazionalità che ha iniziato a prendere forma nel 2005 (Premio Langer 2015)

Lalla Golfarelli e Liliana Zufić, per Tuzlanska Amica e Irfanka Pašagić, psichiatra e attivista per i diritti di donne, bambini e bambine, fondatrice e direttrice di Tuzlanska Amica (Premio Langer 2005)

Con la partecipazione di Cinzia Zadra, Libera Università di Bolzano/Bozen.

12 dicembre, Conference Hall, Eurac Research, Drususallee 1/Viale Druso 1, Bolzano/Bozen

Balcani occidentali: politica, memoria e costruzione attiva della pace

ore 16.00 Prima sessione: Memorie conflittuali, processi di transizione, giustizia regionale

Marco Abram, Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa/CCI

Carna Pista, Marie Skłodowska-Curie Global Fellow

Jens Woelk, Università di Trento

ore 18.00 Seconda sessione: Donne per la pace e attivisti in dialogo

Nataša Kandić (Serbia), che si collegherà online e Vjosa Dobruna (Kosovo) – Premio Langer 2000

Valentina Gagić e Bekir Halilović per l’Associazione Adopt Srebrenica (Bosnia Erzegovina)  – Premio Langer 2015

Lalla Golfarelli e Liliana Zufić, per Tuzlanska Amica e Irfanka Pašagić (Bosnia Erzegovina) – Premio Langer 2005.

L’iniziativa è realizzata con il finanziamento della Provincia autonoma di Bolzano, Presidenza, Ufficio Relazioni estere e volontariato, Cooperazione allo sviluppo.

INFO:

Fondazione Alexander Langer Stiftung 

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