Sono trascorsi 13 anni dall’inizio dei negoziati per l’adesione della Turchia all’Unione europea. La possibilità dell’ingresso del Paese anatolico in UE, considerato nei primi anni un obiettivo raggiungibile nonostante la netta opposizione di alcuni Stati membri, ha successivamente lasciato il posto ad una situazione di stallo e ormai risulta essere una missione impossibile. Con le scelte politiche controverse messe in atto negli ultimi anni, 2 elezioni, un referendum e le misure repressive adottate dopo il tentato golpe del luglio 2016,
Ankara ha dimostrato di voler proseguire sulla strada dell’autoritarismo. E la stessa UE, attraversata da correnti populiste di destra, sembra tutt’altro che propensa ad allargare il gruppo dei 28 (presto 27).
Ma se l’obiettivo dell’adesione turca in UE resta una chimera, i rapporti decennali tra la Turchia, l’Unione e gli Stati membri sembrano continuare a incidere su diversi fronti. Dall’accordo sui rifugiati alla sicurezza, dalla cooperazione commerciale a quella energetica, emerge un approccio pragmatico, che tende a mantenere lo status quo per salvaguardare i reciproci interessi. Cosa comporta tutto ciò e quali gli scenari per il futuro nei rapporti tra le due parti?
Conversazione tra:
Fazila Mat, giornalista OBCT/ CCI
Anna Maria Giordano, giornalista RAI
Introduce
Professor Roberto Belloni, titolare del Modulo Jean Monnet EUSEE/The EU and the political development in South-East Europe
Ingresso libero