W
Autore: Igor Štiks
Editore: Mesogea
Anno 2025

«E poi c’è quel bambino, ritrovato in un vagone abbandonato e ora divenuto un ragazzino infelice.
A Walter ricorda il proprio fratello perduto, che ha vissuto solo il fervore e la speranza della rivoluzione, ma non le sue storture, né ha fatto in tempo a capire che l’uomo è capace di trasformare le idee più nobili in un campo di concentramento».
Tradotto per la prima volta in italiano, W alterna il racconto di un passato e di un presente che si rincorrono fino a intrecciarsi. Ne è protagonista il narratore, Igor, intellettuale e romanziere cosmopolita bosniaco trapiantato a Parigi, dove conduce una vita di impegno culturale e lotte sociali. Dopo aver conosciuto Walter Stikler, ex rivoluzionario terrorista in seguito mutatosi in intellettuale conservatore, Igor ne racconta la storia a Tessa, giovane e affascinante ribelle.
In una trama intessuta di colpi di scena e ricostruzioni storiche che attraversa i decenni tormentati tra la fine della Seconda guerra mondiale e l’ultimo scorcio del Novecento, emergono le illusioni perdute del socialismo reale jugoslavo. Ma soprattutto emerge la necessità di ripercorrere una memoria collettiva traumatica per ridare senso al presente caotico e inquietante sia degli ex-regimi totalitari, sia delle sedicenti democrazie del neo-capitalismo. Quasi a dimostrare gli sconfinamenti degli uni nelle altre…
«A volte ci ritroviamo dentro una guerra per puro caso» dissi a Jordi «A volte sono gli altri a obbligarci a farla. A volte ci troviamo semplicemente nel posto sbagliato, al momento sbagliato».
Traduzione dal croato di Serena Todesco.
Igor Štiks (Sarajevo, 1977) è autore di drammi e romanzi. In italiano sono tradotti “Mentre Alma dorme” (Frassinelli, 2008) e “W” (Mesogea, 2024). Dopo il dottorato all’Institut d’Études Politiques di Parigi e la Northwestern University di Chicago, ha insegnato a Edimburgo, Lubiana, Graz, Sarajevo e Belgrado. È anche autore di “Nations and citizens in Jugoslavia and the post-yugoslav states: one hundred years of citizenship (Bloomsbury 2015) e, con Srećko Horvat, di “Welcome to the desert of post-socialism: radical politics after Jugoslavia (Verso 2015). Nel 2014 è stato insignito del prestigioso riconoscimento francese di “Cavaliere delle arti e delle lettere”.