Viaggiare in Montenegro, una guida rapida

Una breve guida sul Montenegro: alcuni percorsi lungo la costa e alla scoperta del verde e roccioso interno, piatti tipici e dove alloggiare

17/07/2003, Tanja Bošković - Podgorica

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Una vista delle Bocche di Cattaro

"Lord Byron e Bernard Shaw, riguardo alla costa montenegrina hanno parlato con tanta emozione; nobili come la principessa inglese Margaret e attori tra i più famosi del mondo come Sofia Loren e Kirk Douglas l’hanno visitata, e le donne più belle del mondo come Doris Day e Claudia Shiffer hanno camminato sul pietroso selciato di questo paese", mi legge qualche giorno fa il mio collega greco dall’introduzione di un catalogo turistico sul Montenegro e mi dice: "Ma bisogna capire che Sofia Loren è stata qui una trentina d’anni fa e negli ultimi dieci anni le cose sono cambiate".

"Comunque la natura è sempre la stessa, a parte il fatto che noi stessi stiamo facendo il nostro meglio per distruggerla", rispondo.

Nello stesso discorso commentiamo un articolo uscito su Suntimes.com dove si cita Brian Ball del Dorset, England, che a proposito delle sue recenti vacanze in Montenegro ha detto "La natura ha fatto i miracoli qui, ma quello che la gente ha fatto alla stessa natura non è proprio così bello".

Immagino che avesse in mente le discariche che talvolta si possono vedere vicino alle spiagge, o alle strade, o forse le nuove costruzioni che sono state costruite senza rispetto dei piani urbanistici.

"A causa dei più recenti conflitti della regione e con il disfacimento della Jugoslavia, sono state trascurate e talvolta abbandonate molte infrastrutture una volta apprezzate, molti alberghi ora sono decrepiti, ed alcuni servizi occidentali, come i servizi automatici per i contanti non sono ben forniti, o non si trovano facilmente. Ad ogni modo anche le camere in affitto di categoria più bassa sono perfettamente pulite e l’igiene nelle toilette, nei bar e nei ristoranti è di alto livello. Riguardo poi alla sicurezza, tanti lasciano abitualmente macchine e case aperte, e i casi di turisti derubati sono molto rari" si riferisce in una dettagliata guida turistica sul Montenegro appena pubblicata dalla Bradt britannica, l’autrice è Annalisa Rellie.

Con quest’articolo si è pensato di fornire una breve guida per un turista desideroso di viaggiare in Montenegro, interessato quindi a muoversi e a conoscere anche gli aspetti più particolari di questo paese. Fin dall’inizio vi avvertiamo che negli spostamenti in automobile – il modo migliore per raggiungere le varie località – bisogna tenere conto che le strade talvolta sono in cattivo stato e non sempre illuminate, specialmente le strade secondarie, quindi i tempi di percorrenza sono piuttosto lunghi.

Il Montenegro è un paese dai contrasti stupefacenti, dove le vaste montagne ed i canyon danno vita a 293 km straordinari di costa fatta di brillanti bracci di mare blu e dalle affascinanti Bocche di Cattaro (Bokakotorska). Dalla parte opposta invece, verso sud, c’è il lago di Scutari, che raggiunge il confine con l’Albania, il più grande lago dei Balcani con un proprio parco nazionale. Ci sono anche altri parchi nazionali, come il "Parco della montagna di Biograd" (Biogradska gora) nel centro-nord del paese, dove più di cinquanta specie diverse di alberi formano quasi una foresta vergine. Vicino a questo parco si trova Bjelasica, uno dei due più importanti centri sciistici del Montenegro. Il secondo centro sciistico è Durmitor, una montagna piuttosto alta, con diverse cime che superano i 2.000 metri, vicino a cui è situato un altro parco nazionale, il magnifico Tara canyon, secondo al mondo per la sua profondità (di 1.300 m.) e la sua notevole lunghezza. Alla fine del canyon si incontra il monte Lovcen, che si staglia sulla vecchia capitale Cetinje e la separa dalle Bocche di Cattaro.

Il Golfo delle Bocche di Cattaro

Su una piccola striscia di territorio, in forte contrasto c’è il mare da un lato e dall’altro alte montagne coperte di neve per tutto l’anno. Da un ambiente con un clima mediterraneo mite, con più di 2.700 ore di sole all’anno, in meno di tre ore di macchina si possono raggiungere alte montagne coperte di neve e sciare.

La prima città sul confine con la Croazia, è Herceg Novi (Castelnuovo), città dei carnevali e degli artisti. Una città con mura e torri vecchie di sei secoli. Questa città ha il maggior numero di giornate di sole della costa, però bisogna sapere che qui a volte non c’è acqua per giorni, perché l’acquedotto parte dalla Croazia e a causa dei ritardi con i pagamenti, i giorni senza acqua sono frequenti.

Proseguendo da Herceg Novi si segue il bellissimo golfo delle Bocche di Cattato (Bokokotorski zaliv) che è il più grande del mediterraneo.

Sempre lungo il golfo verso sud si attraversano piccoli paesi come Risan, il più antico centro abitato nelle Bocche e luogo di soggiorno di Teuta regina illirica; poi l’antica Perast e infine si arriva a Cattaro (Kotor), città di lunga tradizione marittima e delle celebrazioni dei navigatori, circondata da mura ancora ben conservate. Nel 1979, il Comitato dell’UNESCO ha inserito la regione di Cattaro nel suo Registro del patrimonio culturale e naturale. Alle spalle di Cattaro ci sono soltanto le montagne, tra le quali si vede un castello, che si può raggiungere salendo le vecchie scale di pietra e da lì godere un belvedere sulle Bocche di Cattaro. Per chi si ferma a Cattaro per qualche giorno si consiglia di prestare attenzione all’acqua. Quella del rubinetto non è potabile, e durante l’estate talvolta arriva con difficoltà.

Verso nord, a scoprire la storia e la tradizione

Da Cattaro si va verso la cima del monte Lovcen attraverso una strada tutta a curve. Durante tutto il viaggio ad ogni scorcio si apre una meravigliosa e un po’ paurosa vista sulle Bocche di Cattaro. Se si va invece nell’altra direzione, da Cetinje verso Cattaro, in un momento si raggiunge un luogo molto affascinante da dove le montagne scendono a precipizio fino alla sponda del mare. Si tratta di una vecchia strada, costruita dagli austriaci. Sempre verso Cetinje si incontra il paese di Njegusi, luogo di nascita della dinastia Petrovic, la famiglia reale del Montenegro. Njegusi è fatta di case di pietra e si trova in una valle tra le montagne, dove durante l’inverno si può sciare su un lato della montagna e giocare a calcio nella parte a valle che rimane esposta al sole. Se si fa un giro a Njegusi davanti a quasi tutte le case compaiono annunci di questo tipo: "vendiamo il prosciutto ed il formaggio di Njegusi". Si tratta, infatti, di una tradizione, perché l’aria di Njegusi ha una circolazione e un profumo particolare, grazie al fatto che si trova vicino al mare e appena sotto la montagna, e proprio quest’aria soffiata dal contrasto tra mare e montagna dà un gusto particolare ai prodotti stagionati sul posto. Fermarsi in qualche ristorante, e ce ne sono molti in giro, per assaggiare un po’ del prosciutto e del formaggio locale con un bicchiere di vino montenegrino "Vranac", o semplicemente con un po’ di acqua fresca, può garantire un vero ristoro per il viaggiatore durante la sua visita del Montenegro.

Questi prodotti erano famosi al tempo della ex Jugoslavia, poi a causa della guerra il mercato è scomparso e i produttori fanno fatica ad ottenere la documentazione necessaria per ricominciare le esportazioni. Rimangono così ancora ambiziosi i piani per riuscire a vendere i prodotti tipici nei paesi dell’Unione Europea.

Sull’estrema cima del monte Lovcen è eretto un monumento a Njegos, poeta, filosofo e sovrano del Montenegro nel secolo XIX: in lui molti montenegrini vedono la personificazione dei valori più sacri.

Sotto Lovcen si trova Cetinje, piena di storia, una città museo, archivio e biblioteca. Inoltre il monastero, le chiese ed i palazzi degli ambasciatori (Cetinje era la vecchia capitale del Montenegro), e anche il Palazzo del Governo, fatto in stile barocco, in cui è situata la galleria d’arte con quadri di Picasso, Renoir, Chagal, Dalì ed altri.

A Podgorica guardando Scutari

Sulla strada verso Podgorica, circa dieci chilometri dopo Cetinje si può proseguire a destra per arrivare a Rijeka Crnojevic, una frazione attraversata dal fiume che porta lo stesso nome e passa sotto il vecchio ponte prima di gettarsi nel lago di Scutari. Un panorama bellissimo. Questo paese una volta era il luogo di villeggiatura estiva della famiglia reale, dove venivano per navigare, pescare e fare la fiera delle navi, lì dove il fiume sfocia nel lago. Oggi, ci sono due ristoranti moderni, dove si può mangiare il pesce appena pescato e tutti gli altri piatti che vengono serviti sono fatti con prodotti locali, dalle olive, che vengono da Bar (città porto) fino al vino che si produce a Cenavo, un paese vicino a Podgorica.

Una volta a Podgorica, non bisogna perdersi la visita del Lago di Scutari, il più grande della penisola balcanica, ricco di isole e penisole. Oltre alle fortezze sulle isole, che sono un tesoro culturale, ci sono piante magnifiche, pesci ed uccelli particolari. Qui si trovano 270 specie di uccelli, alcuni dei quali si trovano difficilmente in altre parti del mondo. Si consigliano questi luoghi a chi ama dedicarsi alla fotografia, alla pesca, al birdwatching, oppure a mangiare piatti tipici, come le priganice (piccole palle di pasta fritte) con il miele, o il formaggio di capra lavato nella rakija, il brandy di produzione locale. Per visitare il lago è anche possibile affittare una barca o farsi portare dalla gente del posto. È noto che il Lago di Scutari è servito per diverse attività di contrabbando e si possono incontrare pattuglie della polizia, specialmente verso il confine con l’Albania. Tuttavia, non sono mai stati segnalati casi di disturbo dei turisti o della gente locale.

Durmitor: laghi ghiacciati e cucina biologica

Dirigendosi verso il nord del Montenegro, quasi un obbligo è la visita a Durmitor, con il suo massiccio e il parco nazionale, ricco di boschi, di vasti pascoli e di paesaggi idilliaci. Un fascino speciale a questo ambiente è dato dai laghi di ghiaccio: Lago Nero (Crno jezero), Zminje ed altri. A Durmitor si consiglia di cercare alloggio a Zabljak, un centro turistico a 1.465 m sul livello del mare, considerata la capitale "ecologica" del Montenegro. Qui ci sono possibilità di sport invernali, scalate e passeggiate. Una volta arrivati sul posto, è raccomandato il rafting sul Tara, il fiume con il canyon più profondo d’Europa.

La cucina locale è fresca e biologica. Un piato tipico è il kacamak, che si fa con delle patate bollite mescolate e cucinate a bassa temperatura con la farina. Il kacamak si mangia con il kajmak, che assomiglia alla ricotta o al formaggio cremoso ma è molto più saporito, oppure con yogurt. Le altre specialità del posto sono l’agnello bollito nel latte, paprica e kajmak e il Durmitor steak.

La costa da Ulcinj a Budva: tra nudismo e locali notturni

Il turismo tradizionale montenegrino è pero ancora quello della costa. Sul mare ci sono una decina di città, tra le quali Ulcinj che si trova all’estremo sud, ed è una delle città più vecchie costruite sulla costa adriatica. Ulcinj è stata sotto il dominio dei Greci, Romani, Illiri, Bizantini, Sloveni, Veneziani e Turchi e la sua architettura dimostra appieno la sua storia.
I turisti a Ulcinj sono specialmente attratti dalle lunghe spiagge sabbiose. Vicino a Ulcinj, l’ultima località turistica sulla riviera montenegrina si trova Ada Bojana, che con le sue lunghissime spiagge sabbiose, specialmente quella alla foce del fiume Bojana nel mare adriatico, è diventata la meta preferita dai turisti che praticano il nudismo.

Il vero centro del turismo costiero del Montenegro però è Budva. Budva è una città antica, chiusa dalle vecchie mura rinascimentali che risalgono al XV secolo (in parte ricostruite a causa di un forte terremoto negli anni ’70) e circondata da tante spiagge, sabbiose, o più frequentemente fatte di piccole pietre. La città, per i suoi numerosi locali e punti di ritrovo, è tra le località costiere più frequentate dai giovani, anche fino a tarda notte.

Vicino a Budva è situato Santo Stefano (Sveti Stefan), un piccolo paese costruito su un’isola pietrosa, collegata alla terraferma da una sottile lingua di spiaggia sabbiosa. Durante gli anni settanta e ottanta, l’isola di Santo Stefano ha attratto molta gente ricca e famosa. L’intero paese è in pratica un grande albergo che ha saputo mantenere la sua fama esclusiva, e lo staff sta facendo del proprio meglio per riottenere la gloria degli anni passati.

Manifestazioni sportive

Oggi in Montenegro si organizzano varie manifestazioni sportive, ed alcune sono diventate internazionali, come per esempio la corsa ciclistica "Per le strade di re Nikola", il calcio sulla spiaggia "Pro-beach soccer tour", la "Montenegro cup", la gara automobilistica per la strada dal monte Lovcen che scende verso Cattaro, chiamata "Lovcen". Ciò che sorprende è il recente sviluppo del parapendio. Tutto è cominciato alla fine degli anni ’80, la prima gara ufficiale è stata organizzata nel 1993 e oggi ci sono già parecchi club di parapendio.

Alloggiare, ma non solo

Se volete alloggiare in Montenegro, ci sono parecchi alberghi statali, che si sono rovinati negli ultimi tempi. Ufficialmente mantengono ancora le stesse classi turistiche, ma bisogna avvertire che i voti A e B montenegrini non corrispondono esattamente agli standard internazionali. Tutti gli alberghi statali necessitano di investimenti, che si realizzano difficilmente a causa del lento ritorno dei turisti. La privatizzazione della proprietà statale non è molto rapida, specialmente in questo momento in cui il turismo internazionale si trova in una difficile situazione. Ad ogni modo si può alloggiare in piccoli alberghi privati o in palazzi dove si affittano i singoli appartamenti durante lo stagione turistica. Questi possono essere di standard abbastanza alti, ma spesso i prezzi non sono per niente bassi. Ciò nonostante è utile far riferimento ad un commento di un turista italiano che ha visitato il Montenegro l’anno scorso.

"Senza spendere molto si possono trovare sistemazioni in camere o alloggi privati dove in una stanza convive anche lo stesso proprietario. In questo modo, a differenza degli alberghi, è molto più facile venire a contatto con la popolazione e la cultura locale. I problemi di lingua sono facilmente superabili o quasi inesistenti visto che gli abitanti delle città sul mare sono abituati a seguire anche la televisione italiana che si riceve sulla costa. In questo modo si ha anche l’occasione di assaporare la cucina montenegrina, dato che spesso la padrona di casa fa del proprio meglio per l’ospite, anche cucinando le specialità locali".

Non vi resta quindi che "Visitare il Montenegro se volete provare la vera esperienza del turista viaggiatore, senza torturarvi con lunghi voli e le vaccinazioni, se volete incontrare la gente locale, invece di altri turisti, se vi piace il cibo dove mai è stato aggiunto un additivo non naturale, e la birra ed il vino".

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