Verso la creazione di una zona di libero scambio nel Sud Est Europa

Domani a Roma i ministri di sette paesi dell’europa Sud orientale si incontreranno per definire la conclusione dell’Accordo sul libero scambio, ulteriore passo verso la membership dell’Unione

12/11/2003, Tanja Bošković - Podgorica

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Mappa dell'Europa Orientale

 

Alla vigilia del meeting dei ministri del commercio del Europa Sud-orientale, previsto per domani a Roma, si stanno concludendo le ultime preparazioni. I ministri dei sette paesi firmarono la prima dichiarazione sull’intenzione di formare una zona di libero commercio nella regione nel gennaio 2001, sempre all’interno del framework del Patto di stabilità dell’Europa sud-orientale (PS SEE).

In seguito il 27 giugno 2001 a Bruxells fu firmato il Memorandum sulla liberalizzazione e facilitazione del commercio. Il Memorandum fu firmato da otto paesi: Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Macedonia, Romania, Croazia, FR Jugoslavia e Moldavia. Come uno dei principali obbiettivi del memorandum fu definito l’accordo per concludere i Free Trade Agreements (Accordi sul libero commercio) tra i paesi firmatari entro la fine del 2002.

Le negoziazioni di tutti gli accordi, a parte uno, erano state concluse entro la scadenza prevista. Nel corso di questo programma del cosiddetto gruppo di lavoro sulla liberalizzazione e facilitazione del commercio del PS SEE, tutti i paesi hanno mostrato una certa determinazione nel superare le difficoltà e gli ostacoli per raggiungere l’obiettivo. Verso la metà di febbraio 2003, i paesi del SEE hanno portato a termine la creazione del network di libero scambio, con l’obbligo di effettuare revisioni su alcuni prodotti sensibili della Serbia e Montenegro, entro ottobre 2003.

Quando è stata firmata la prima Dichiarazione dei ministri ed il Memorandum, il Governo federale della Jugoslavia non ha avuto rappresentanti del Montenegro, a causa del boicottaggio della parte montenegrina delle elezioni del Governo federale. Così anche durante la fase delle negoziazioni sugli Accordi di libero commercio, seguiti al Memorandum, i rappresentanti del Montenegro non erano presenti (insieme a Macedonia e Moldavia). Nel frattempo sono stati firmati gli Accordi di libero scambio con la Bosnia e l’Ungheria (con quest’ultima l’accordo decadrà per il fatto che l’Ungheria sarà membro dell’UE a partire dal maggio 2004) e la Croazia. Con la Macedonia era già stato firmato nel 1996, però era necessario aggiungere alcuni emendamenti. Con l’Albania, la Bulgaria, la Moldavia e la Slovenia (simile al caso dell’Ungheria) gli Accordi di libero scambio sono stati accordati durante il 2002 e nei primi mesi del 2003, ma ancora non sono stati firmati.

A causa della mancanza dei rappresentanti del Montenegro, il gruppo di lavoro si è accordato sulla revisione degli Accordi di libero scambio già firmati o soltanto conclusi, per poter aggiungere la lista dei prodotti montenegrini sensibili (ossia quei prodotti che necessitano di una protezione durante il periodo transitivo) ed alcuni cambiamenti, quali l’esito dell’approvazione del Piano di azione sull’armonizzazione dei sistemi economici della Serbia e Montenegro.

È previsto che domani a Roma al meeting dei ministri del commercio dei paesi SEE saranno firmati i rimanenti accordi e si stabiliranno le date delle ratificazioni nei rispettivi Parlamenti, nonché la strategia per le implementazioni degli Accordi sul libero scambio relativi agli anni 2003-2004. Dal meeting uscirà la Dichiarazione Ministeriale sulla Liberalizzazione del Commercio nell’Europa Sud-Orientale, la cui bozza è stata inviata dal Patto di Stabilità ai rappresentanti dei Paesi partecipanti alla riunione di Tirana del 24 e 25 settembre 2003.

La Dichiarazione dei ministri dovrebbe definire le direzioni per guidare il gruppo lavorativo del Patto di Stabilità sul lungo periodo e prevedere l’emersione della zona di libero commercio dell’Europa sud-orientale, caratterizzata da un alto livello di armonizzazione dei regimi doganali. Questo in seguito dovrebbe contribuire all’integrazione dell’Europa sud-orientale nell’economia europea ed internazionale.
La Serbia e Montenegro prevedono che a Roma saranno firmati i rimanenti Accordi di libero scambio con Albania, Bulgaria e Moldavia, perché le parti sono riuscite a rivedere le versioni precedentemente stabilite. Al momento, sembra però, incerta la firma dell’accordo con la Romania non sarà firmato, perché le parti non sono riuscite ad accordarsi per la conferenza di Roma, nonostante la volontà e la cooperazione mostrate da entrambe. Ieri sera a Belgrado i presidenti della Serbia e Montenegro e della Bulgaria hanno raggiunto l’accordo sull’ultima versione dell’Accordo sul libero scambio tra i due stati.

Nel frattempo, sono terminate le negoziazioni con la Croazia, con la quale l’Accordo di libero scambio era già stato firmato in precedenza, per poter includere la lista dei prodotti sensibili montenegrini e i cambiamenti derivati dal Piano d’azione.

La conclusione dei Free Trade Agreements (FTA) sarà molto importante anche per il risultato positivo degli studi di fattibilità che la Commissione europea sta preparando, per valutare la preparazione della Serbia e Montenegro nel cominciare la negoziazione sull’Accordo di stabilità e associazione con l’UE. I previsti emendamenti ai FTA, per soddisfare la parte montenegrina, facevano parte del Piano d’azione sull’armonizzazione dei sistemi economici della Serbia e Montenegro, su cui la Commissione europea chiede di basare lo studio di fattibilità.

La ratificazione dei FTA nei parlamenti dei paesi e la loro implementazione saranno un importante segno della collaborazione tra i paesi dell’area e anche la prova del successo del Patto di stabilità per SEE come strumento politico. Tutto questo dovrebbe contribuire all’aumento di interesse della ragione agli occhi degli investitori, ancora piuttosto indietro rispetto agli altri paesi europei.
Vedi anche:

Approvato il Piano d’azione sull’armonizzazione dei sistemi economici della Serbia e del Montenegro

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