Uranio impoverito: una lettera dei familiari delle vittime
Una lettera aperta di Antonio Sepe, padre di Luca, ucciso nel luglio scorso dalla "Sindrome dei Balcani"e degli altri familiari delle vittime da uranio impoverito inviata alle più alte cariche dello Stato e alla neocostituita Commissione d’Inchiesta del Senato. Una straordinaria dignità, un forte desiderio di verità
Gentilissime Signore Donna Franca Ciampi, Donna Antonia Pera
Ai Signori Ecc. Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Presidente del Consiglio On.Silvio Berlusconi, Vice Presidente del Consiglio On.Gianfranco Fini, Presidente del Senato On. Marcello Pera, Presidente della Camera On. Pier Ferdinando Casini, Ministro dell’Interno On. Giuseppe Pisanu, Ministro della Difesa On.Antonio Martino. Ai Signori membri Commissione d’inchiesta Uranio Impoverito ( 4a Difesa doc. XXII n. 27 del 17 novembre 2004) Senatori On.Archiutti,On. Bedin,On. Bonatesta, On. Coviello, On.De Zuleta, On. Debenedetti, On.Demasi, On. Forcieri, On. Franco, On.Frau, On.Guasti, On. Malabarba,On. Meleleo, On. Pascarella,On. Pellicini, On. Ripamonti, On. Rotondo, On.Tredese, On.Tunis, On.Zorzolai., On. Presidente Salini Rocco.
Questo ci rimane. Scrivervi. Siamo padri, madri, figli, compagne e superstiti, per ora, delle "sindromi dei Balcani, del Golfo e …di quant’altro analogo" . Sindromi che per troppo tempo sono state ignorate, poi sottaciute, poi fraintese, poi semi-considerate, poi (commissione Mandelli docet) "valutate", poi, e finalmente – grazie alla sensibilità, consapevole di essere stati eletti per operare nell’interesse di tutti e non solo di taluni, di parecchi Senatori – si è faticosamente proceduto alla formazione di una Commissione d’inchiesta.
L’8 febbraio 2005, lamentavamo, e a ragione, che Forza Italia non aveva ancora provveduto a nominare i propri referenti: mancavano solo quelli. Sapeva di amaro questo strano ritardo……Il Ministro della Difesa, capo di quel Ministero che da sempre ha ignorato, sottaciuto, frainteso, semi-considerato, la nostra tragedia quotidiana, è proprio rappresentato da Forza Italia.
Sapeva così di amaro che io, uno dei sottoscrittori della presente, Antonio Sepe, papà di Luca, il trentunesimo ( secondo i dati ufficiali), morto il 13 luglio 2004, dichiaravo e denunciavo che mio figlio nell’anno 2002, a seguito delle insistenze dei rappresentanti F.I. di Cardito (Na), si iscrisse in lista, in occasione delle amministrative del Paese. Lo fece, credendo in ciò che faceva. Ci credeva perché Forza Italia, e non solo a livello locale, ma a livello nazionale, fece propria, quasi in via prioritaria, questa tragedia. Forza Italia promise (l’11 gennaio 2001 nel parlamentino della casa romana dell’allora premier dell’opposizione) che questa realtà sarebbe stata inserita tra i principali problemi del nuovo Governo, presieduto dall’On. Silvio Berlusconi, al fine di ottenere la più assoluta trasparenza, giustizia, verità, ( e sono parole dei senatori che hanno preteso la commissione) "…. dopo il fallimento della precedente commissione di esperti presieduta dal prof. Franco Mandelli…."
Per la prima volta avevo scorto un raggio di luce dentro di me e di chi amava Luca. La lista di Forza Italia di Cardito a suo tempo si onorò di annoverare tra i suoi esponenti il nome di Luca Sepe, proprio perché lui, sofferente nel corpo e nell’anima, ci credeva, così come aveva creduto nella sua missione e, per questo ancora una volta dichiarò il suo coraggio, il coraggio di esporsi in prima persona. La realtà ha dimostrato invece che Forza Italia, una volta eletta in maggioranza, dopo aver concesso il Ministero della Difesa a un suo rappresentante, ha "dimenticato" tutto, fino, appunto, all’ultimo atto dell’8 febbraio….
Ora tutti noi che sottoscriviamo a nome nostro e in rappresentanza di tanti altri, e nel nome di molti che non hanno neppure più la forza di sperare, apprendiamo che quale Presidente di questa Commissione, è stato nominato un rappresentante di Forza Italia. Un collega del primo referente del Ministero della Difesa!
Il 15 febbraio scorso, quando per la prima volta si è riunita la commissione per il disbrigo delle pratiche burocratiche, abbiamo appreso che tanti Senatori non sapevano di essere stati nominati e già la prima riunione ha rischiato di andare deserta.
I Senatori di Forza Italia, neanche sapevano di essere stati nominati, la Commissione d’inchiesta per far luce sulla verità più "scomoda" degli ultimi 20 anni, non ha neanche un posto dove riunirsi e il segretario ha altri compiti che nulla hanno a che vedere con la Commissione.
Ci sentiamo umiliati, mortificati e istintivamente non capiamo perché alla rabbia non riesce comunque a prevalere l’odio per il vostro "sistema".
Ma la reazione istintiva si dissolve immediatamente al pensiero dei nostri figli, genitori, compagni che neppure il giorno in cui ci hanno lasciati per sempre, hanno saputo e voluto odiare l’uniforme che li aveva uccisi.
Ecco perché forse non riusciamo a odiare, crediamo nelle Istituzioni e vogliamo crederci fino in fondo, rispettiamo il lavoro che dovrete compiere e vogliamo osservare fino alla fine, vogliamo essere insieme a voi.
Non possiamo fare a meno però di valutare questo inizio che, ci perdonerete, rappresenta il peggio dello spettacolo che una politica, ormai povera di etica ed estetica, sa dare a questo Paese sull’orlo di una crisi di valori, proprio mentre governa chi, dei valori, ne fece una bandiera per conquistare il voto della maggioranza degli italiani.
No, non è corretto. Non è giusto.
Il pudore, se non la delicatezza e la sensibilità, avrebbe dovuto imporre un altro nome al Presidente di Commissione nel rispetto di chi, anche solo perché annichilito dall’impotenza, merita il rispetto della dignità. Siano si, medici e scienziati a stabilire se quelle polveri maledette riversate a tonnellate sui nostri corpi ancora vivi e su quelli che non sono più, siano state e continuino a essere portatrici di morte, ma che siano medici e scienziati, almeno apparentemente, non rappresentanti di chi non ci ha mai voluto ascoltare e, quale unico detentore di potere, agito nel proprio interesse e non già nell’interesse di chi possiede sacro diritto costituzionale.
Antonacci, Di Giacobbe, Melone, Romanucci, Sepe, Vacca