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Un viaggio tra i monumenti della Bulgaria

Abbiamo selezionato, nell’immensa documentazione fornita da "Testimoni di pietra", alcuni monumenti, narrati in questo fotoracconto. Le foto sono di Linda Ferrari

Il parco monumentale di Balova Shuma è situato nei pressi di Gavril Genovo, nel nord-ovest del Paese. Inaugurato nel 1979, venne dedicato alle diverse rivolte che si susseguirono nel corso del tempo contro gli oppressori: prima gli Ottomani, poi i governi nazionali anti-socialisti. Nel monumento sono rappresentate scene di lotta partigiana, i trionfi dell’Armata Rossa, e scene di vita quotidiana risalenti all’epoca comunista. Oggi è un luogo solitario e desolato.

Architetti: Georgi Gechev, Blagoi Atanasov
Scultori: Krum Damianov, Ivan Savov
Pittori: Vladislav Paskalev, Simeon Venov
Altezza: 52m

Situato sulla cima di una collina poco lontano da Shumen, nel nord-est del Paese, è visibile a 30 km distanza. Il monumento fu inaugurato nel 1981 per commemorare i 1300 anni dello stato Bulgaro. 1300 gradini conducono il visitatore dal centro città ad un monumento di ciclopiche dimensioni. Otto blocchi a spirale stanno a simboleggiare la prosperità storica del Paese. Vi sono rappresentati eventi importanti come la storia del Primo Impero Bulgaro, ed i protagonisti culturali di quel periodo. Pur in mancanza di riferimenti al regime totalitario, ne fu considerato simbolo subito dopo il 1989. Sin dalla sua inaugurazione, il sito è stato visitato da più di due milioni di persone. Vi si possono celebrare matrimoni civili sin dal 1992. Ciò non lo risparmia, in ogni caso, da episodi di saccheggio e vandalismo.

Architetto: Kamen Goranov
Scultori: Alyosha Kafedzhiyski, Evgeni Baramov
Altezza: 23m

Parco-monumentale eretto nel 1978, celebra un tema sempre più ricorrente a partire dagli anni ’60: la solida amicizia bulgaro-sovietica. Situata nei pressi della collina di Turna, a nord-ovest della città di Varna, l’imponente struttura rappresenta un enorme gabbiano in volo, sulle cui ali tre donne bulgare accolgono quattro soldati sovietici. Nonostante le numerose proposte di smantellamento, il monumento continua a rimanere in piedi, e mostrare i segni del proprio degrado. E’ oggi adibito a deposito per pneumatici usati.

Architetto: Georgi Stoilov
Scultore: Velichko Minekov
Altezza: 37 m

L’Arco della libertà è situato nel punto più alto del passo Troyan-Karnare, nella regione del nord-ovest. Costruito nel 1878, testimonia la vittoria russa nella guerra Turco-Russa, e la conseguente liberazione della Bulgaria dal dominio ottomano. Il monumento fu dedicato alla fratellanza russo-bulgara, alla resistenza anti-fascista ed all’unità storica di questi due periodi. Ricorre il tema delle donne bulgare nel dare il benvenuto ai liberatori sovietici.

Situata nella città di Dryanovo, nel centro-nord del Paese, questa fontana monumentale costituisce un curioso memoriale celebrativo del secondo periodo dell’era comunista. Dedicata ai successi sovietici nell’esplorazione dello spazio, è un altro riferimento all’amicizia bulgaro-sovietica.

Eretto nel 1953 a Burgas, sulle rive del Mar Nero, questo memoriale dedicato all’Armata Rossa manifesta tutt’oggi la propria maestosità, nonostante le numerose proposte di abbattimento susseguitesi negli anni ’90.

Architetto: Georgi Stoilov
Decorazioni: Velichko Minekov, Valentin Starchev, Vladislav Paskalev, Kantcho Kanev, Stoiu Todorov, Dimitar Boykov, Mihail Benchev, Ioan Leviev, Hristo Stefanov, Dimitar Kirov, Ivan Stoilov (Bunkera)
Altezza: 70 m

La Casa del Partito Comunista Bulgaro costituisce il più maestoso monumento della Bulgaria. Inaugurato nel 1981 sul monte Buzludja, nel centro-nord del Paese, venne costruita al ricorrere del novantesimo anniversario dell’omonimo congresso, presso la sede del partito social-democratico dei lavoratori bulgari (predecessore del partito comunista bulgaro). La stella rossa, in passato posta in cima all’altissima struttura e tre volte maggiore di quella del Kremlino, è oggi custodita presso il Museo di Sofia. Nel 1991 il monumento venne ceduto allo stato, ed in seguito abbandonato.

Architetti: Bogomil Davidkov, Blagvest Valkov
Scultori: Krum Damianov, Bojidar Kozarev
Altezza: 50 m

Il memoriale ai “Difensori di Stara Zagora” -città situata nella regione di Sofia- venne costruito nel 1977 per il centesimo anniversario dell’omonima battaglia, una delle maggiori combattute durante la guerra Turco-Russa. Un centinaio di gradini conducono ad una struttura alta 50 metri, che simboleggia la bandiera di Samara. La bandiera, realizzata da un gruppo di suore della città russa di Samara, costituiva un omaggio ai volontari bulgari. A seguito dei mutamenti politici il monumento fu abbandonato. Nel 2001 il comune ha reintrodotto un servizio di sicurezza per proteggere il monumento da eventuali danni, spendendo 250.000 euro per il parziale restauro del sito.

Il monumento dedicato allo scrittore Paissy Hilendarski venne inaugurato nel 1976 a Bansko, città situata a sud-ovest del Paese. Il complesso monumentale è dedicato all’autore della Storia Slavo- Bulgara (XVIII secolo), ed al suo tentativo di recuperare le tracce della gloriosa storia medievale bulgara, risollevando l’identità nazionale a seguito della dominazione Ottomana.

Architetto: Georgi Gechev
Scultore: Krum Damianov
Altezza: 32 m

Costruito a Sofia nel 1979 in occasione della celebrazione della Prima Assemblea Internazionale dei Ragazzi “Vessillo di Pace”, il monumento ospita una collezione di campane provenienti da tutto il mondo, in rappresentanza di più di cento nazioni. Nel 1990, al cessare delle attività promosse dalla la fondazione organizzatrice dell’evento, il monumento venne abbandonato, ed alcune campane trafugate. Il monumento è stato restaurato solo di recente ed inaugurato una seconda volta nel 2010, nel trentennale della sua creazione.

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