Un nazionalista alla presidenza
Svolta nelle elezioni a Cipro nord di domenica 18 aprile. I turco-ciprioti hanno premiato lo sfidante Eroglu contro il leader uscente Talat. Un possibile freno al cammino di unificazione con il sud greco dell’isola, visto che la proposta del primo punta alla divisione in due Stati. E Ankara corre ai ripari. In settimana nostri servizi sul tema
Vittoria al primo turno nelle "presidenziali" indette ieri, domenica 18 aprile, a Cipro nord, per il nazionalista turco-cipriota Derviş Eroğlu. Secondo i risultati semiufficiali, il leader del Partito di unità nazionale ha raccolto il 50,38 % delle schede contro il 42,85 % del suo rivale, il "presidente" uscente Mehmet Ali Talat.
"La sua popolarità si spiega con il sostegno dei media privati. Ma è difficile capire quanto su questo successo elettorale abbiano davvero pesato le sue posizioni radicali sul futuro di Cipro” è stamattina l’analisi del quotidiano ‘Cyprus Mail’.
Eroğlu infatti ha dichiarato di puntare non alla soluzione dell’unificazione per l’isola mediterranea, ma alla sua divisione in due Stati. Una scelta radicale, quella di Eroğlu, che però non precluderebbe il proseguimento del processo di pace tra le parti.
Esce di scena invece Talat, sostenitore dell’unificazione e di più stretti rapporti con l’Unione europea. Ma che sarebbe stato punito dal voto per lo stallo dei negoziati e l’indebolimento delle speranze di portare anche i turco-ciprioti nella Ue. “Il mio sogno di arrivare ad una soluzione resta, ma ovviamente questo voto segna l’avvio di una nuova fase” ha commentato lo stesso Talat alla tv turca Ntv.
Cipro è divisa dal 1974, quando le truppe turche occuparono il nord del Paese in risposta al colpo di Stato militare in Grecia. Dopo anni di gelo, i colloqui in vista della riunificazione erano stati rilanciati a settembre 2008, sotto l’egida Onu.
L’elezione di Eroğlu in realtà sembra trovare poco gradimento anche ad Ankara, che avrebbe preferito la riconferma di Talat, come indicato alla vigilia da molti osservatori. Il timore è che ora i greco ciprioti, membri dell’Unione europea, possano bloccare la domanda di adesione turca.
Per questo, evidenzia oggi il quotidiano turco ‘Hurriyet’ ”il governo Erdoğan ha auspicato per prima cosa un proseguimento dei negoziati”. Ancora dalla Turchia, sulle pagine di ‘Zaman’ stamattina si evidenzia anche un altro punto, i rapporti di Ankara con Ue e Nato: “La situazione conflittuale a Cipro complica la questione della difesa tra Ue e Alleanza atlantica, di cui la Turchia è membro”.
Questa settimana Osservatorio Balcani Caucaso tornerà sul tema con ulteriori servizi dalla Grecia e dalla Turchia.