Un mese di cultura italiana in Bosnia Erzegovina

l ministro dei Beni culturali Dario Franceschini inaugurerà il prossimo 20 novembre a Sarajevo la mostra “Capolavori dalla Collezione Farnesina", oltre 50 opere di arte contemporanea tratte dalla collezione del Ministero degli Affari Esteri.

La presentazione del Mese della Cultura italiana questa mattina a Sarajevo (Foto AOR)

La presentazione del Mese della Cultura italiana questa mattina a Sarajevo (Foto AOR)

Lo ha dichiarato questa mattina in conferenza stampa l’Ambasciatore d’Italia in Bosnia Erzegovina, Ruggero Corrias, presentando a Sarajevo la terza edizione del Mese della Cultura Italiana insieme al ministro per gli Affari Civili della BiH, Adil Osmanović.

La diplomazia culturale dell’Italia nel paese balcanico non si limiterà però alla promozione del proprio patrimonio. Nel congratularsi con l’ospite bosniaco per la riapertura del Museo Nazionale, l’Ambasciatore Corrias ha anticipato una futura cooperazione strutturata con il Museo su base annuale, volta in particolare alla conservazione dei tesori del Museo stesso.

Il Mese della Cultura Italiana inizierà ufficialmente sabato prossimo, con la proiezione del film "L’angelo di Sarajevo" presso il cinema Meeting Point. Il 21 novembre, nel ventennale della firma degli Accordi di Pace di Dayton, l’Italia porterà poi nuovamente nella capitale bosniaca orchestra e coro del Teatro lirico di Trieste per il concerto “Note di pace”. Lo spettacolo verrà eseguito insieme da musicisti e cantanti italiani e della Filarmonica di Sarajevo.

Nel corso del Mese si terranno inoltre la XV Settimana della Lingua Italiana, e la presentazione del film “dRaw not WAR”, realizzato da giovani palestinesi, irlandesi e bosniaci sotto la regia di Matteo Valenti. Cristian Broglia, uno dei più noti chef italiani, cucinerà infine uno speciale pranzo per beneficenza presso la sede della comunità ebraica di Sarajevo, sotto il patronato del Consiglio Inter Religioso della Bosnia Erzegovina.

Il programma completo delle iniziative è disponibile presso il sito dell’Ambasciata d’Italia a Sarajevo.

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