Ucraina vince Poroshenko

Al voto di domenica scorsa gli elettori hanno scelto ancora di affidarsi alla linea del presidente Petro Poroshenko, che promette di portare l’Ucraina più vicina all’Europa. Ma la situazione nell’est del Paese è ancora molto critica

Domenica 26 ottobre 2014, l’Ucraina è tornata al voto per le elezioni parlamentari. Il presidente Petro Poroshenko, in carica da giugno, aveva scelto lo scorso agosto di indire nuove elezioni per consolidare la sua leadership ed avviare così le riforme suggeritegli da Bruxelles. I risultati hanno dato ragione a questa sua strategia politica. I vignettisti hanno sintetizzato la vittoria di Poroshenko disegnando le stelle europee sulla parte azzurra della bandiera ucraina.

In realtà il blocco a sostegno di Poroshenko è leggermente dietro (21.52%) al partito del suo alleato di governo: il primo ministro Yatseniuk (21.61%). Al terzo posto si è posizionato un altro alleato di Poroshenko: il sindaco della città di Lviv, Andriy Sadoviy con il suo Samopomich. L’opposizione invece si è attestata attorno al 9%; mentre Yulia Tymoshenko è oramai fuori dalla politica che conta con uno striminzito 5.75%.

Di fronte a questi risultati, il Parlamento europeo ha ribadito in un tweet che “con le elezioni i partiti europeisti hanno cementificato il loro potere”. Positive anche le conclusioni del report preliminare degli operatori Osce: l’Ucraina avrebbe compiuto “un passo importante per le sue aspirazioni a consolidare elezioni democratiche in linea con gli standard internazionali”.

Ma nelle provincie orientali la situazione resta molto critica: le forze ucraine sono assediate nell’aeroporto di Donetsk e nel frattempo la Russia ha alzato ulteriormente la tensione annunciando che riconoscerà le elezioni fissate dai separatisti per il prossimo 2 novembre 2014. La Russia ha pure espresso la volontà di mandare una nuova colonna di aiuti umanitari a Donetsk e Luhansk. Il Parlamento europeo si è quindi affrettato a chiedere la costituzione di un governo ucraino stabile e il rafforzamento immediato dell’Accordo di associazione firmato tra Bruxelles e Kiev.

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