Ucraina e UE, accordo dopo il ripristino dei dazi sulle esportazioni agricole

Dopo che le proteste in alcuni paesi UE hanno portato al ritorno delle quote agricole prebelliche sulle esportazioni ucraine, si è raggiunto un accordo di principio per un commercio pluriennale modernizzato, mentre l’Ucraina si sposta verso una lavorazione a più alto valore aggiunto per aumentare la competitività e mitigare l’impatto delle quote

10/07/2025, Maryna Svitlychna -

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Raccolta del grano - © Maksim Safaniuk/Shutterstock

Il 6 giugno 2025, l’Unione europea ha reintrodotto dazi e quote sui prodotti agricoli ucraini, ponendo fine al triennio senza precedenti di accesso al mercato UE senza dazi, avviato in risposta all’invasione russa dell’Ucraina nel 2022.

Con il blocco delle rotte marittime ucraine sul Mar nero, il regime di Misure commerciali autonome (ATM ) ha sospeso tutti i dazi doganali e le quote in sospeso ai sensi del Titolo IV dell’Accordo di associazione UE-Ucraina (Accordo di libero scambio globale e approfondito, DCFTA), in vigore dal 2016.

Ciò ha consentito all’Ucraina di reindirizzare gran parte del proprio volume di esportazioni verso il mercato UE, quasi il 60% delle esportazioni totali nel 2024. Questa liberalizzazione temporanea degli scambi per i prodotti agricoli e industriali è stata prorogata due volte dalla sua introduzione iniziale, con l’introduzione di freni di emergenza e misure di salvaguardia per far fronte a qualsiasi significativa perturbazione del mercato dell’UE o di uno Stato membro causata dalle importazioni ucraine.

Sebbene il Consiglio dell’Unione europea abbia adottato un regolamento per prorogare la sospensione dei dazi e dei contingenti di importazione dell’UE sui prodotti siderurgici importati dall’Ucraina fino al 5 giugno 2028, gli scambi nel settore agricolo sono tornati ai contingenti prebellici, ora fissati a 7/12 dei volumi annui per il resto del 2025, ripristinando le condizioni commerciali originali del DCFTA.

Pressioni politiche ed economiche alla base della sospensione della liberalizzazione

La decisione di sospendere la liberalizzazione commerciale per il settore agricolo è stata influenzata da numerose proteste in tutta l’Europa centrale e orientale e dai divieti unilaterali sui cereali ucraini. Sebbene il settore agricolo ucraino sia piuttosto complementare a quello dell’UE, gode di un vantaggio comparativo dovuto in parte ai minori costi di produzione, che alcuni agricoltori dell’UE percepiscono come una minaccia competitiva.

Gli agricoltori di Polonia e Ungheria sono infatti molto preoccupati per l’impatto delle ingenti importazioni di beni ucraini a basso costo sul deprezzamento di quelli locali. Nel 2024, il deficit commerciale della Polonia con l’Ucraina nel settore agroalimentare ha raggiunto i 600 milioni di euro .

Sebbene il presidente della Commissione parlamentare per gli affari economici ucraini, Dmytro Natalukha, tema che la fine del regime di Misure commerciali autonome possa costare all’Ucraina oltre 3 miliardi di euro , equivalenti al 70% della crescita economica totale per il 2025, la Commissione sostiene che a causa dell’inflazione il valore si avvicini a 1,5 miliardi di euro.

Per l’Ucraina, questo non solo rappresenta una perturbazione economica, ma ha un impatto diretto sul finanziamento dello sforzo bellico. L’agricoltura rappresenta una quota molto maggiore dell’economia ucraina rispetto all’UE, poiché un ucraino su sette lavora nel settore agricolo, e la mancata ricerca di una soluzione potrebbe comportare un calo del PIL ucraino.

"Le aziende ucraine hanno spostato i loro mercati verso l’UE. Se le esportazioni diminuiscono, calano anche le entrate fiscali, quelle stesse tasse che finanziano le nostre forze armate", ha dichiarato a Euronews la deputata ucraina Yevheniia Kravchuk.

Negoziati per un nuovo accordo commerciale pluriennale

Sono in corso negoziati tra l’UE e l’Ucraina per un nuovo accordo commerciale pluriennale, che si prevede sarà più favorevole al settore agricolo ucraino.

Tuttavia, la Commissione europea ha rinviato il processo di redazione a dopo le elezioni presidenziali in Polonia e Romania, per evitare di alimentare le proteste degli agricoltori che potrebbero influenzare i risultati elettorali.

L’accordo dovrebbe essere reso pubblico entro la fine di luglio 2025 (i negoziati sono iniziati il 2 giugno). Il Parlamento europeo sottolinea che l’UE mira a relazioni commerciali più equilibrate, integrando le esperienze passate e garantendo un accordo stabile che bilanci gli interessi degli agricoltori europei e dei produttori ucraini.

Il 30 giugno 2025, l’UE e l’Ucraina hanno raggiunto un accordo di principio sulla revisione delle disposizioni di liberalizzazione degli scambi previste dall’accordo di associazione, contribuendo alla graduale integrazione dell’Ucraina nel mercato unico dell’UE.

Secondo Ursula von der Leyen, questo accordo modernizzato mira a garantire i flussi commerciali dall’Ucraina verso l’Europa e i mercati globali, rafforzando la resilienza e la solidarietà economica nel contesto della guerra ingiustificata della Russia.

Allo stesso tempo, l’Unione tutelerebbe gli interessi degli agricoltori, pur mantenendo il suo impegno per la crescita reciproca, la stabilità e la piena integrazione dell’Ucraina. L’accordo modernizzato si basa su tre pilastri fondamentali . In primo luogo, il nuovo accesso al mercato è vincolato al graduale allineamento dell’Ucraina agli standard di produzione dell’UE, inclusi il benessere degli animali, l’uso di pesticidi e i medicinali veterinari, con relazioni annuali sui progressi compiuti, che riflettono il percorso di adesione dell’Ucraina all’UE.

In secondo luogo, una solida clausola di salvaguardia consente a entrambe le parti di adottare misure protettive qualora le importazioni causino effetti negativi. In terzo luogo, l’accordo bilancia il sostegno agli scambi commerciali dell’Ucraina con l’UE con l’obiettivo di affrontare le criticità in alcuni settori agricoli. L’accesso al mercato aumenta leggermente rispetto al DCFTA originale per prodotti sensibili come zucchero, pollame, uova, grano, mais e miele, è migliorato per i beni complementari e la piena liberalizzazione si applica ad alcuni articoli non sensibili.

L’UE e l’Ucraina stanno lavorando sui dettagli finali dell’accordo, che dovrebbe essere reso pubblico entro la fine di luglio 2025.

Nel frattempo, al fine di ridurre al minimo le perdite economiche e stabilizzare le esportazioni, l’Ucraina intende anche ridurre le esportazioni di materie prime e aumentare la capacità di trasformazione interna per esportare prodotti a più alto valore aggiunto, ad esempio l’olio di girasole al posto dei semi.

Questa strategia dovrebbe contribuire ad attenuare l’impatto del sistema delle quote, nonché facilitare la ripresa postbellica e l’allineamento dell’Ucraina agli standard dell’UE, trasformando la struttura delle esportazioni e aumentando la competitività di beni e servizi ucraini.

L’obiettivo dovrebbe essere raggiunto attraverso l’avvio di un meccanismo di sostegno finanziario alle esportazioni sostenuto dal governo e il perfezionamento degli strumenti finanziari esistenti, migliorando la qualità degli scambi commerciali, ampliando l’accesso delle imprese ai servizi educativi e creando istituzioni per l’esportazione e lo sviluppo.