Turchia, elezioni e “Generazione Z”
Le elezioni politiche in Turchia, previste per il 14 maggio, saranno fondamentali per definire il futuro del Paese, dominato per oltre vent’anni dal presidente Recep Tayyip Erdoğan. Un ruolo decisivo sarà svolto dagli elettori più giovani, la cosiddetta "Generazione Z"
Le interviste politiche per strada diventano spesso virali in Turchia. Il formato è preciso: uno YouTuber va in giro con un microfono e chiede a passanti casuali cosa ne pensano di particolari partiti politici o questioni sociali. Mentre il paese si avvia verso le critiche elezioni del 14 maggio, è emerso un nuovo fenomeno: adolescenti e persino bambini in età scolare che parlano di politica in modo eloquente e appassionato.
In un recente video ampiamente condiviso , un giornalista di strada chiede ad un ragazzino come fa a sapere tante cose di politica parlamentare e inflazione in così giovane età. “È grazie al nostro presidente che ci tocca sapere queste cose”, risponde lui, spiegando perché il deprezzamento della lira turca rispetto all’euro ha reso impossibile ai suoi genitori riparare il suo computer o comprarne uno nuovo.
I giovani giocheranno un ruolo fondamentale nelle elezioni presidenziali e parlamentari turche del 14 maggio. La popolazione turca è tra le più giovani d’Europa, la metà è sotto i 30 anni. Circa 6 milioni di nuovi elettori potranno esprimere il proprio voto per la prima volta questo maggio.
Generazione Z e politica
La cosiddetta Generazione Z (i nati verso la fine del millennio) è stata spesso etichettata come apolitica in Turchia. Tuttavia, la ricerca demografica sulle opinioni e le preferenze di questa generazione dimostra scientificamente ciò che le interviste di strada hanno mostrato empiricamente: questi nuovi elettori sono molto consapevoli delle questioni urgenti nel loro paese e sono pronti a farsi coinvolgere politicamente.
Secondo un sondaggio di persone di età compresa tra i 18 e i 25 anni, oltre la metà dei giovani turchi non è soddisfatta dell’attuale governo. I principali problemi comunemente citati sono le cattive condizioni economiche, la disoccupazione e l’istruzione di bassa qualità.
I giovani risentono anche l’interferenza del governo nello stile di vita delle persone e si irritano per le limitazioni alla libertà di espressione sui media o nei social media, e secondo un importante sondaggista turco tendono ad essere più liberali dei loro genitori su una serie di questioni sociali e hanno meno probabilità di essere influenzati dalle preferenze di voto dei genitori.
Poiché la Gen-Z costituisce un’ampia percentuale dell’elettorato turco e i dati mostrano una diffusa insoddisfazione nei confronti dell’attuale governo, non sorprende che sia il partito al potere che l’opposizione vedano i voti dei giovani come fondamentali per la vittoria elettorale.
Lotta per "i cuori e le menti" dei giovani
In un recente incontro che il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha tenuto con i giovani, ha dichiarato: "A Dio piacendo, nelle elezioni del 14 maggio, tutti voi preziosi giovani che voterete per la prima volta ci farete vostri alleati". L’AKP ha anche candidato diversi giovani, tra cui la diciottenne Nisa Alptekin, figlia di un fondatore del partito.
Anche la coalizione di opposizione, nota come "Tavolo dei sei" e guidata dal presidente del Partito popolare repubblicano Kemal Kılıçdaroğlu, sta corteggiando il voto giovanile. In un recente evento, ha detto ai giovani presenti: "Coloro che andranno al ballottaggio e voteranno per la prima volta determineranno il destino della Repubblica di Turchia".
Fra i pretendenti ai voti della Gen Z, il presidente Erdoğan potrebbe avere qualche difficoltà in più. Con l’AKP al potere dal 2002, i nuovi elettori non conoscono nessun altro governo. Anche se non tutti i giovani votano per l’opposizione, è significativo che il 62,5% affermi che lascerebbe la Turchia se ne avesse la possibilità . Ciò include anche i giovani che sostengono l’AKP e i suoi partner di coalizione, ma che allo stesso modo citano la disoccupazione e le difficoltà economiche come ragioni per volersi trasferire in posti come la Germania o gli Stati Uniti.
Alla luce delle gravi carenze dell’attuale situazione in Turchia, le campagne dell’AKP dirette alla Gen Z sono state recentemente criticate per la mancanza di contatto con la realtà. Un recente video girato in una mensa universitaria ha lasciato molti perplessi. Il messaggio era che i giovani uomini che sostengono l’AKP devono nascondere le proprie opinioni politiche per attrarre donne liberali.
Un altro video ufficiale della campagna AKP è stato rapidamente cancellato dai social media dopo che gli spettatori hanno notato che la musica di sottofondo era la hit del 1995 del rapper americano Coolio "Gangsta’s Paradise", che descrive una vita da fuorilegge ai margini della società. Questa non è la prima volta che i tentativi dell’AKP per raggiungere i giovani si sono rivelati un boomerang, in un fenomeno che la studiosa Lisel Hintz e io abbiamo descritto altrove come "gaffes da boomer".
L’opposizione, al contrario, non utilizza canzoni rap o giovani parlamentari altamente visibili ma per lo più simbolici per corteggiare il voto dei giovani. Kılıçdaroğlu e i suoi alleati stanno invece concentrando la campagna elettorale sulle questioni che preoccupano di più i giovani: disoccupazione, nepotismo, restrizioni sullo stile di vita, qualità dell’istruzione e calo del potere d’acquisto.
Il ruolo dei social media
I social media sono diventati un campo di battaglia chiave per i giovani dell’opposizione che organizzano le proprie proteste di base. Il giovane grafico e organizzatore di Izmir Mahir Akkoyun è diventato famoso dall’oggi al domani quando è stato preso in custodia dalla polizia il 7 aprile, accusato di aver insultato il presidente e disturbato l’ordine pubblico per una campagna su Twitter incentrata sulla crisi economica. Aveva creato una serie di adesivi progettati per essere affissi sugli scaffali dei supermercati. Sugli adesivi comparivano la foto del presidente e la scritta: “Pensi che questo prodotto costi troppo? Puoi ringraziare Erdoğan!”.
Anche piattaforme come TikTok sono diventate una parte fondamentale della corsa ai voti dei giovani quando Kılıçdaroğlu e gli altri partiti di opposizione si sono resi conto che i partiti al potere avevano inondato di contenuti filo-governativi l’app con circa 30 milioni di utenti in Turchia. Da allora, l’opposizione ha recuperato grazie ai video sempre più popolari di Kılıçdaroğlu. Questo dimostra che l’opposizione ha investito il tempo e gli sforzi necessari per andare incontro ai giovani.
La gioventù turca è troppo politicamente accorta per dare retta a lusinghe e dichiarazioni cosmetiche. Pertanto, i partiti politici potranno assicurarsi i voti dei giovani solo se affronteranno concretamente le questioni che più li riguardano.