Truffe elettriche in Bosnia Erzegovina
La squadra di revisori creata dall’Alto Rappresentante scopre truffe e malversazioni nei conti delle tre compagnie elettriche del Paese. Un aggiornamento sulle recenti indagini per corruzione nel settore pubblico bosniaco.
Le bollette della luce in Bosnia ed Erzegovina nel periodo invernale sono veramente altissime. Molte case e appartamenti non hanno la fortuna di avere il gas, e quindi pagano caro. La bolletta media mensile di un appartamento durante l’inverno è di circa 120 marchi convertibili (km: 1,955 km = 1 €). Una pensione media, invece, è di 88 Km al mese.
Una cosa però è certa: gli stipendi dei dipendenti delle tre Elektroprivrede (le ditte per la produzione e distribuzione dell’elettricità) sono i più alti del Paese. Un impiegato di sportello guadagna infatti anche più di 1.000 KM.
Negli ultimi anni si è discusso molto del tipo di organizzazione delle Elektroprivrede: alti prezzi, alti stipendi e donazioni poco controllate. Giravano voci che le Elektroprivrede regalavano soldi ai partiti, a organizzazioni private legate a loro tramite dirigenti comuni e così via. Infine, si è arrivati all’ispezione dell’Alto Rappresentante.
Il primo caso di truffe nelle Elektroprivrede è emerso in quella della Republika Srpska. La squadra di revisori ha reso noto che Elektroprivreda RS insieme ad Energy Financing Team (EFT) di Londra è coinvolta in operazioni illegali. Nel rapporto si parla anche di un sostegno economico a Radovan Karadzic, il latitante ricercatissimo dal Tribunale dell’Aja. Il rapporto OHR afferma che EFT, attraverso gare d’appalto manipolate, comprava dalla Elektroprivreda RS energia a basso costo realizzando altissimi profitti. I rappresentanti di EFT hanno smentito queste affermazioni.(Dnevni Avaz, 02.03.2003)
L’Alto Rappresentante Paddy Ashdown ha fatto rimuovere dalle loro funzioni il direttore generale della Elektroprivreda della RS, Svetozar Acimovic, e il membro del direttivo Bosko Lemez, introducendo allo stesso tempo una decisione di legge sul conferimento di incarichi ministeriali e di governo, diretta a prevenire la assunzione e il licenziamento di amministratori di compagnie pubbliche in base a criteri politici.
Il rapporto sulla Elektroprivreda RS ha concluso che la compagnia perde 166 milioni di km/annui a causa di malversazioni, conflitti di interesse, latrocinio e negligenza. Si tratta di mezzo milione di marchi al giorno circa. (Glas Srpski, 27.02.2003)
Mirko Djukic, Presidente del settore energia dei sindacati della RS, afferma di essere stato a conoscenza del fatto che all’interno della Elektroprivreda RS venivano commessi crimini e dichiara che il Sindacato da tempo chiedeva che venissero avviate delle indagini (Blic, 27.02.2003).
Il governo della RS ha infine rimosso dai loro incarichi tutti i membri del comitato direttivo e del comitato di supervisione della Elektroprivreda, chiedendo allo stesso tempo al Ministero dell’Interno della RS di indagare sulle conclusioni emerse dal rapporto dell’OHR: "Speriamo che queste misure siano sufficienti a prevenire nuovi danni – ha affermato il premier Mikerevic in conferenza stampa." (OB, 27.02.2003)
L’ex direttore generale della compagnia elettrica della RS, Svetozar Acimovic, ha affermato che il governo della RS era informato di tutte le attività della Elektropriveda, e che il management della stessa ha sempre seguito le decisioni del governo. L’altro dirigente rimosso, Bosko Lemez, respinge le accuse dell’Alto Rappresentante e afferma che obiettivo finale del rapporto è quello di forzare il governo della RS e la leadership della Elektroprivedna RS a privatizzare la maggior parte della compagnia.(Glas Srpski, 27.02.2002)
Dusan Mijatovic, ingegnere elettronico di Prijedor, è stato nominato dal governo della entità serba di Bosnia nuovo direttore generale della RSEP. Dragan Andjelic di Trebinje e Milenko Cvijanovic di Doboj saranno suoi assistenti. (SRNA, 28.02.2003)
Il processo di controllo delle Elektroprivede, tuttavia, ha mostrato che anche quella della Herceg-Bosna (HB, il territorio a maggioranza croato-bosniaca) non fa eccezione alla regola.
Su questo rapporto si è espresso anche l’Alto Rappresentante Paddy Ashdown: "La recente revisione mostra che l’HDZ (il partito nazionalista croato che nelle recenti elezioni ha raccolto quasi l’80% del voto dei Croato Bosniaci, ndc) ha sfruttato l’Elektroprivreda HB per finanziare sue attività parallele e per pagare gli stessi membri dell’HDZ. Se l’HDZ vuole mantenere almeno un po’ di credibilità deve pagare i conti."
La revisione conclude che la Elektroprivreda Herceg Bosne (EHB) ha finanziato il partito HDZ in due modi: l’HDZ non ha mai pagato un soldo bucato per le spese di elettricità; alcune attività dell’HDZ sono state finanziate dalla EHB. Ancora non si sa per quanto tempo l’HDZ è stato sostenuto dalla Elektroprivreda in questo modo.
Subito dopo che il rapporto è stato reso pubblico, il direttore della EHB, Matan Zaric, si è dimesso.
L’Alto Rappresentante Paddy Ashdown è soddisfatto di queste dimissioni e si augura che nel futuro le ditte pubbliche daranno soldi in donazione solo sulla base dei loro profitti ed esclusivamente in settori quali cultura, sport, programmi sociali e attività umanitarie.
In un Paese in cui tutto, compresa la Presidenza della Repubblica, è diviso per tre, anche le ditte per la produzione e distribuzione della elettricità sono tre. Ed ora tocca quindi alla Elektroprivreda della Bosnia ed Erzegovina (EBiH), quelle che copre la "parte" bosniaca. Si è parlato molto delle presunte malversazioni dei loro dirigenti, Meho Obradovic e Edhem Bicakcic, quattro anni fa, quando Bicakcic era il Primo Ministro della Federazione. All’epoca erano solo voci, ma adesso sembra che sia un po’ diverso. Diciamo "sembra" perchè i risultati non sono ancora finali, ma Dnevni Avaz del 10 marzo scrive che il rapporto del team dell’OHR individua come protagonisti della truffa proprio loro due. Si fa riferimento a contratti poco chiari con la ditta "PC Kids", a 700.000 Km regalati come donazione alla squadra di calcio Sarajevo che attraverso una agenzia, "Euromedia", sarebbero stati poi spesi per altri obiettivi e così via. Meho Obradovic, ancora dirigente nella EbiH, ha chiesto le dimissioni. La squadra di revisione dell’OHR ha poi chiesto alla Polizia finanziaria di indagare su come Obradovic si sia costruito la sua lussuosa villa, oggi sede della Ambasciata della Malesia, e hanno suggerito alla Elektroprivreda di confiscare la proprietà dello stesso Obradovic.
Non resta che vedere come andrà a finire questa storia, ma una cosa è certa, anche qui gatta ci cova…
Dopo che è emersa la vicenda sui finanziamenti illeciti ai partiti politici, qualcuno si è cominciato a chiedere che ruolo avesse la Commissione elettorale, quella che ha seguito le elezioni dello scorso ottobre, ossia se loro erano in grado di capire il sistema attraverso cui i partiti sono stati finanziati e le possibile truffe. La portavoce della Commissione elettorale, Maskida Bajramovic, ha dichiarato di non aver ancora avuto nessuna richiesta per avviare una indagine su possibili brogli finanziari (Oslobodjenje, 11.03.2003).
Secondo Nezavisne Novine infine, il Servizio Speciale di Controllo del Settore Pubblico, creato dall’Alto Rappresentante Paddy Ashdown, ha avviato una serie di controlli finanziari anche sulle operazioni delle tre compagnie telefoniche della Bosnia Erzegovina: la RS Telecom, la BH Telecom e la HPT Mostar. (Nezavisne Novine, 28.02.2003)