Tribunale dell’Aja: nuove critiche alla Croazia per il caso Gotovina

La Procura internazionale vuole che Ante Gotovina, il responsabile della ‘operazione tempesta, sia consegnato all’Aja e processato per i suoi crimini

18/03/2003, Redazione -

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Ante Gotovina

Per il Tribunale dell’Aja è un criminale di guerra, per la maggioranza dei Croati un eroe nazionale. Il governo Racan – complice la Corte Suprema – non fa nulla per disturbare la sua latitanza, mentre il settimanale Feral Tribune rivela che il generale è un ex ladro di polli. Aumentano le pressioni sul governo croato per la sua consegna
Giovedì scorso Carla Del Ponte, procuratore capo del Tribunale dell’Aja, ha mandato un pesante ammonimento a Zagabria chiedendo al primo ministro Ivica Racan di arrestare il generale Ante Gotovina, accusato dall’Aja da circa due anni di crimini di guerra. La Del Ponte ha rilasciato questa dichiarazione a Bruxelles, dopo una conversazione con Javier Solana, rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza comune.
I politici di Zagabria hanno accolto con considerevole disagio questo messaggio. Goran Granic, vice presidente del governo croato, appena ricevuto l’ammonimento da parte della procura dell’Aja ha dichiarato che: "La Croazia sta adempiendo a tutti i suoi obblighi nei confronti del Tribunale dell’Aja e continuerà per questa strada anche in futuro". Granic ha anche aggiunto che il governo ha deciso di invitare Carla Del Ponte a Zagabria, per risolvere insieme dei malintesi causati da "richieste poco chiare da parte dell’Aja o da genuine difficoltà".

Ciò cui Granic si riferisce con l’espressione genuine difficoltà è la circostanza imbarazzante che la polizia croata non riesce ad arrestare Gotovina. Carla del Ponte afferma che l’Aja ha informazioni precise su dove si trovi Gotovina, che risiederebbe nella stessa Croazia o nella vicina Bosnia ed Erzegovina.
Granic ha dichiarato che il governo sta prendendo "in seria considerazione" l’idea di offrire una taglia per ogni informazione che potrebbe condurre all’arresto del generale, che avrebbe lasciato il Paese. "Una strategia di questo tipo è spesso praticata dalla polizia", ha affermato Granic.

Nonostante queste affermazioni, Tv Nova, l’unica stazione televisiva che insieme alla televisione nazionale croata trasmette su tutto il Paese, ha fatto un sondaggio che rivela che solo il 16% degli intervistati sarebbe disponibile a dare informazioni su dove si trovi Gotovina, qualora ne conoscesse il nascondiglio.
Gran parte della popolazione croata considera ancora Gotovina come un eroe nazionale. La parte più radicale della destra croata conta sul supporto di queste persone, come quando ha organizzato enormi manifestazioni per sostenere Gotovina nell’estate 2001, all’epoca della prima incriminazione dell’Aja contro il generale. Secondo molti analisti, se il governo avesse fatto arrestare Gotovina in quel momento avrebbe decretato la propria fine. Questa è la ragione per cui molte persone ritengono che la fuga di Gotovina, e i due anni di latitanza, hanno avuto successo proprio per il sostegno silenzioso da parte del governo del primo ministro Racan.
L’avvertimento di Carla Del Ponte al governo di Zagabria a quanto pare giunge dopo molte richieste inevase che, diversamente da quest’ultima, non sono state rese pubbliche. Il settimanale Nacional conferma questa teoria, rendendo noto che il governo, avendo deciso di arrestare Gotovina a causa della pressione internazionale, avrebbe creato una ‘speciale forza di polizia’ a questo fine. Lo stesso giornale afferma tuttavia che questa idea ha immediatamente trovato un argine: la Corte Suprema ha rifiutato l’autorizzazione ad intercettare le conversazioni della famiglia e degli amici di Ante Gotovina, intercettazioni necessarie per scoprire dove il latitante si trovi nascosto.

Il settimanale Feral Tribune ha intanto rivelato che Ante Gotovina, poco prima di venire in Croazia e unirsi a Franjo Tudjman, ha trascorso il suo tempo in Francia in prigione. Nella primavera del 1986 era stato infatti condannato a cinque anni di reclusione per aver derubato una gioielleria a Parigi. Questo fatto, prima inedito, getta una luce diversa su di una persona considerata come il principale eroe nazionale della Croazia.

Vedi anche:

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Croazia:crimini di guerra

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