Trafficking in Montenegro, il governo destituisce due procuratori

Una delle vicende più controverse del panorama politico del Montenegro riguarda il trafficking e nella fattispecie il caso della ragazza moldava S.C.. Di seguito ulteriori aggiornamenti su una vicenda non ancora conclusa

04/11/2003, Tanja Bošković - Podgorica

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I. Telebak - Pogled

Durante la seduta di venerdì 31 ottobre, il Governo montenegrino ha preso la decisione di destituire il vice procuratore Zoran Piperović, famoso per il sospetto di essere coinvolto nel trafficking con il caso S.C, ed il procuratore principale, Zoran Radonjić, che aveva deciso di rinunziare al procedimento penale, legato a questo caso, per la mancanza delle prove.

Nell’avviso rilasciato dal Bureau governativo per i rapporti col pubblico si legge che "il Governo ha preso questa decisione su proposta del procuratore della repubblica, Vesna Medenica, ed in accordo con la legge in vigore". Non ci sono state spiegazioni ed il Ministro delle finanze, che dopo la seduta era presente alla conferenza stampa per parlare delle decisioni del governo, ha indicato ai giornalisti di chiedere spiegazioni al procuratore della repubblica, Vesna Medenica, che da un po’ di tempo i media non riesco a raggiungere. Uno dei ministri ha spiegato che il motivo che ha portato il governo a questa decisione era collegato con il trafficking e che l’argomentazione era elaborata in maniera sottile e logica.

I rappresentanti dell’OSCE ed il Consiglio europeo che avevano consegnato al governo il rapporto e le raccomandazioni riguardo il caso S.C, non hanno voluto commentare nulla.

Il procuratore statale ha inviato la proposta per le dimissioni dei due funzionari il 23 ottobre, si legge nell’avviso dal suo gabinetto e si aggiunge che gli argomenti sono esposti nel documento consegnato al governo.

Precedentemente, Zoran Piperović, aveva chiesto al procuratore statale di permettergli di tornare al lavoro (era stato sospeso in seguito al suo arresto), oppure di proporre al governo le sue dimissioni. Piperović aveva annunciato che avrebbe raccontato la storia del caso S.C. dopo la pubblicazione del rapporto dell’OSCE sul trafficking, aggiungendo che non vuole più stare zitto. "In quel momento racconterò la storia, che finora, per rispetto verso alcune persone, non volevo raccontare". Ha promesso anche di dire i nomi delle persone che crede lo abbiano coinvolto nella montatura dello scandalo sul trafficking.

Il capo della missione dell’Ufficio dell’ONU per i diritti umani nella Serbia e Montenegro, Laurie Weisberg, ha reagito il giorno seguente alla decisione del Governo di dimettere Piperović e Radonjić. La Weisberg ha dichiarato che "un miglioramento reale nella lotta al trafficking sarà visibile soltanto dopo che il presidente della Repubblica ed il premier decideranno che ciò non sarà più fatto". La rappresentante dell’ONU ha esaminato la situazione attuale come contraddittoria.

"Da una parte, hanno rifiutato di procedere con il caso e dall’altra procedono con le dimissioni del procuratore che ha deciso di rinunciare al caso", ha detto la Weisberg al quotidiano "Vijesti" ed ha aggiunto che "per tutti sarebbe stato meglio se si fosse tenuto un processo su questo caso, che avrebbe o tolto la macchia dal nome di Piperović o lo avrebbe proclamato colpevole. In questo modo però la situazione è molto ambigua".

Il presidente del Montenegro, Filip Vujanović ed il premier Milo Ðukanović, hanno accusato in un avviso comune la signora Weisberg di aver commentato in maniera irresponsabile, non seria e di parte, lo scandalo sul trafficking in Montenegro. Secondo la TV di Podgorica, MBC, Vujanović e Ðukanović hanno commentato anche che tutte le altre osservazioni della Weisberg riguardanti il caso S.C erano dello stesso livello ed hanno annunciato di scrivere al segretario generale dell’ONU, Cofy Annan.

I giornali di domenica pubblicano l’avviso dell’Ufficio dell’ONU per i diritti umani nella SCG (Serbia e Montenegro), dove si insiste che la leadership politica del Montenegro deve mostrare di essere decisa a combattere il trafficking e di smettere di non punire quelli che sono coinvolti in questi affari. Si spiega, inoltre, che la dichiarazione di Laurie Weisberg non era affatto un attacco personale al premier Ðukanović o al presidente Vujanović.

"Si voleva dire piuttosto che il pubblico montenegrino non ha ricevuto un messaggio chiaro dalla leadership politica, che esiste un approccio comprensivo riguardo la lotta al traffico degli esseri umani, che sarebbe stato basato sui principi dei diritti umani. Molti montenegrini non capiscono ancora la complessa natura del traffico degli esseri umani; la polizia, la magistratura e gli amministratori sociali hanno bisogno di assistenza per essere capaci di combattere meglio il trafficking. Il Montenegro deve stabilire un sistema adeguato di protezione delle vittime e il sistema legislativo deve essere più forte. Per questo la leadership politica deve mostrare decisione nella lotta al trafficking e deve smettere di non punire gli attori", si insiste alla fine dell’avviso dell’ufficio di Belgrado dell’alto rappresentante dell’ONU per i diritti umani.

Il quotidiano "Vijesti" ha intervistato il 3 novembre il vice procuratore Zoran Piperović, il quale anche questa volta ripete che tutta la storia S.C. è stata inventata e che lui non ha mai visto la giovane ragazza moldava. Alla domanda su chi sono le persone che lo hanno inserito nella vicenda, Piperović non ha voluto rispondere, però insiste sul fatto che tutto sarà chiaro quando gli scritti del tribunale saranno noti al pubblico. Si tratta di tre persone, dichiara il vice procuratore, e promette che i nomi li rivelerà nel momento in cui, secondo lui, per queste persone sarà più pericoloso.

Vedi anche:

Trafficking in Montenegro, pressioni internazionali

Vai al nostro dossier sul traffico di esseri umani:

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