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Summit Ue-Turchia: clima teso

Parlando alla stampa a Varna, località sul Mar Nero, a seguito dell’incontro Ue-Turchia tenutosi ieri 26 marzo, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha specificato che tra Turchia e Ue non era stato raggiunto alcun compromesso: “Se mi chiedete se abbiamo raggiunto compromessi la risposta è no. La cosa che posso dire è che ho evidenziato tutte le nostre preoccupazioni e, come sapete, la lista era lunga”.

Tusk, assieme al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ed al primo ministro bulgaro Boyko Borissov, ha incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan per tentare di migliorare le fragili relazioni Ue-Turchia.

Le due parti hanno trovato un terreno comune sul tema migrazioni ma non su questioni quali stato di diritto, giornalisti incarcerati, incursioni militari turche nel nord della Siria, conflitto con Cipro e detenzione di soldati greci.

Solo una settimana fa i leader europei avevano condannato in modo unanime “le azioni illegali della Turchia nel Mediterraneo orientale e nel Mar Egeo” ed hanno chiesto ad Ankara di rispettare i diritti sovrani di Cipro nello sfruttare le sue risorse naturali.

Lo stesso messaggio è stato inoltrato a Varna dove Erdoğan ha ribattuto di aver passato informazioni ai leader europei per spiegare la posizione della Turchia che a suo dire sarebbe conforme alla normativa internazionale.

"Sino a quando l’Ue non smetterà di avere un approccio eccessivamente critico, in particolare da parte di alcuni suoi membri, non riusciremo ad impegnarci pienamente nel migliorare le relazioni reciproche”, ha aggiunto Erdoğan.

Il presidente turco ha ammonito i leader europei sul pericolo di isolare la Turchia, baluardo nella lotta al terrorismo. Ha inoltre sottolineato la necessità di allungare la durata dei visti concessi ai cittadini turchi per l’Ue e che ad oggi sono stati versati solo 1.8 miliardi di euro dei 3 promessi in sostegno dei rifugiati siriani nel paese.

Da parte sua Juncker ha dichiarato dopo l’incontro con Erdoğan di avere sentimenti “contrastanti” e che le discussioni sono state “franche”, che in termini diplomatici significa che ci sono stati dei contrasti.

Le parti si rincontreranno nuovamente in giugno.

Link: Euobserver

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