Dopo le polemiche seguite alla tornata elettorale a Bujanovac, sud della Serbia, per l’elezione dell’amministrazione locale l’11 agosto scorso si sono svolte le elezioni suppletive nei seggi dove erano state contestate delle irregolarità. Il risultato non è cambiato rispetto a quello emerso nella consultazione precedente. Sindaco di Bujanovac sarà il moderato albanese Nagip Artifi. Contestualmente si è tenuto anche il ballottaggio a Presevo tra due candidati espressi dalla comunità albanese: la ha spuntata Riza Halimi con il 58,70 percento dei voti, mentre al suo rivale Rahmi Zulfiu e’ andato il 41,22 percento.
Il test elettorale nel sud della Serbia è considerato dalla Comunità Internazionale importante per verificare la possibilità di una convivenza pacifica, un esempio che potrebbe essere utile anche per il futuro del Kossovo. Sino ad ora il giudizio sull’andamento dello stesso è sostanzialmente positivo. Arifi, Halimi ed il loro collega Slobodan Draskovic, eletto sindaco a Medvedja, sembrano infatti aver fatto del dialogo la loro parola d’ordine.
Il cammino verso la convivenza è comunque accidentato e complesso. E’ degli scorsi giorni la notizia che Nebojsa Covic, responsabile del Comitato istituito dal Governo per il sud della Serbia nonché vice-primo ministro, avrebbe indirizzato un invito con toni molto duri al neo-eletto Consiglio comunale di Presevo invitando i consiglieri a "garantire un’amministrazione multietnica". E già durante la sessione inaugurale dell’Assemblea municipale si sono verificati i primi problemi. In questo caso si è trattato di una dura polemica portata avanti da Zecinija Fazli, del Partito per l’Unificazione Democratica contro il sindaco neo-eletto Riza Halimi. A quest’ultimo verrebbero contestati brogli elettorali. I consiglieri vicini a Fazli hanno abbandonato l’aula e sono quindi stati solo i membri del partito di Halimi, con i voti anche della minoranze serba, ad eleggere il presiedente dell’Assemblea, Skender Asani, ed il suo vice Caslav Andjelkovic.
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