L’Università di Pristina, spostata nel sud della Serbia dopo la crisi del 1999, verrà trasferita nuovamente in Kossovo. E’ stato infatti deciso dal governo serbo che la maggior parte delle Facoltà, a parte quella di Belle Arti che avrà sede a Zvecan, saranno riaperte a Kosovska Mitrovica. Il Governo ha inoltre previsto per chi rifiutasse di continuare i propri studi in Kossovo di poter automaticamente spostarsi in uno degli altri cinque centri universitari del Paese.Alcune agenzie governative hanno già destinato alcuni edifici adeguati a sede della futura Università: per i corsi, per il rettorato e per i dormitori studenteschi.
Le lezioni dovrebbero cominciare nella seconda parte del mese di ottobre ma aleggia molto scetticismo e preoccupazione tra gli studenti, nonostante KFOR ed UNMIK abbiano garantito l’assoluta sicurezza delle locazioni prescelte.
Inoltre le università serbe si sono fino ad ora dimostrate a dir poco riluttanti ad accettare numeri troppo ingenti di studenti provenienti dall’Università di Pristina. Ufficialmente questo è dovuto alle difficoltà, prevalentemente finanziarie, che tutte le università hanno avuto quest’anno ad accogliere un numero accettabile di studenti. Situazione messa ancor’ più in crisi dagli studenti provenienti dal Kossovo (in particolare all’Università di Nis).
In via meno ufficiale questa riluttanza è anche da ricercarsi nella scarsa preparazione contestata agli studenti dell’Università di Pristina. Quest’ultima era infatti conosciuta in passato per la corruzione, la mancanza di criteri seri di selezione e per dare rifugio a studenti che non erano stati in grado di terminare i loro studi nelle università di Nis, Belgrado o Novi Sad. Molti ad esempio a Nis temono che l’ammissione di questi studenti potrebbe seriamente danneggiare la qualità dei corsi di studio (Beta, 11.10).
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