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Stato di diritto nei Balcani occidentali: a che punto siamo?
Nell’ultima pubblicazione del 2020 della serie di analisi titolate “ Political Trends & Dynamics” che la Friedrich-Ebert-Stiftung dedica ai Balcani occidentali si è chiesto ad una serie di analisti dell’area di intervenire sul tema dello stato di diritto.
Quest’ultimo viene infatti ritenuto un pilastro fondamentale per i governi costituzionali e le democrazie. E non c’è da stupirsi, sottolineano i curatori di questa pubblicazione, se recentemente il ritmo e la scala limitata delle riforme politiche nei Balcani occidentali lungo la loro via verso l’UE – e gli scivoloni democratici in seno alla stessa UE – hanno portato nuova luce su questa tematica.
È stata fatta giustizia o è stata negata? La legge è stata applicata o ignorata? Sono domande essenziali se si vuole equità e giustizia sociale. E stanno emergendo prepotentemente in questi anni ’20 in Europa.
Nell’ultima pubblicazione dell’anno della serie “Political Trends & Dynamics” si è esaminato la battaglia in difesa dello stato di diritto nei Balcani occidentali e il tentativo dell’UE di spingere per riforme sostanziali delle magistrature e delle autorità che implementano le leggi.
In un’intervista con Reinhard Priebe, una delle principali autorità in materia di stato di diritto in Europa e l’autore principale dei cosiddetti "Rapporti Priebe" dell’UE sullo stato di diritto nei Balcani occidentali, vengono esaminate le priorità che i responsabili politici di Bruxelles hanno individuato in merito ai paesi candidati e aspiranti tali della regione, concentrandosi in particolare sulla situazione in Bosnia Erzegovina in occasione del 25° anniversario della firma degli accordi di pace di Dayton.
Nedim Hogić, avvocato e giurista, è invece l’autore di un’indagine regionale sui meccanismi di applicazione della legge da cui emerge che gli sforzi sia a livello locale che dell’UE a tal fine si sono troppo spesso trasformati in attività informali, con una chiara mancanza di sanzioni significative e che tutto questo ha implicato una progressiva erosione dello stato di diritto. Jovana Marović, direttrice esecutiva della rete della società civile Politikon a Podgorica, esamina il ruolo dell’attivismo civico e dei cittadini nel far rispettare e/o richiedere un impegno più rilevante a favore dello stato di diritto. A suo avviso "finora, tutti gli sforzi per rafforzare lo stato di diritto nei Balcani occidentali sono stati puramente tecnici, trascurando la natura politica della riforma".
Gli autori di “Political Trends & Dynamics” sottolineano come occuparsi di stato di diritto nel contesto dell’allargamento UE garantisce alla stessa Unione la possibilità di approfondire i suoi stessi meccanismi legati allo stato di diritto e che questo, in ultima analisi, porterà vantaggi sia agli stati membri che a quelli che in futuro lo diverranno.
Vai al testo completo dell’analisi (in ENG)
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