Sofia: verde sott’assedio
Altro schiaffo per le associazioni ambientaliste in Bulgaria. Questa volta è la Capitale nel mirino delle ambizioni speculative di trasformazione urbana: per "il bene dei cittadini", si intende.
Il sindaco di Sofia Stefan Sofianski ha deciso di appoggiare la trasformazione di uno degli spazi verdi della città, il parco chiamato Borisova Gradina, in complessi sportivi visto che l’aria pulita all’interno di esso predispone a tale attività. L’unica cosa che forse si è dimenticato il sindaco Sofianski è che proprio il fatto che non essendo in contatto con le attività urbane ha preservato l’aria del parco cosi com’è.
Infatti ancora adesso i cittadini della Capitale hanno la possibilità di passeggiare e riposare in mezzo alla natura proprio nel cuore della città.
Questa notizia giunge come l’ennesimo schiaffo per le organizzazioni ambientaliste che soltanto due settimane prima si erano riunite a Sofia a una tavola rotonda organizzata dall’ambasciatore americano a Sofia James Pardew sul tema della salvaguardia degli spazi verdi della città. Poco importa che lo stesso ambasciatore abbia fatto una richiesta di tagliare altri alberi del Parco intorno al nuovo edificio amministrativo della missione Americana a Sofia per "motivi di sicurezza".
Lo stato e la municipalità di Sofia sono pronti a realizzare nuovi interventi nel centro della città scavalcando regolamenti e leggi edilizie, nonché la volontà dei cittadini.
Il Progetto per il Parco
Il nuovo "look" del parco Borisova Gradina sarà formato da centri sportivi e alberghi. Per poter far partire i lavori su questo progetto deve essere cambiato lo Statuto del Parco in modo da costruire anche un parcheggio, tanto per allineare l’inquinamento della zona al resto della città.
Adesso nel parco esiste già un complesso sportivo, composto da: uno stadio, un velodromo e la piscina estiva, ma a quanto pare le ambizioni sono ben diverse da quelle del semplice agonismo sportivo.
Secondo alcuni membri dell’associazione "Cittadini per Sofia verde", questo è un tentativo di privatizzazione occulta del Parco. E’ una tattica già conosciuta nella capitale. Dal quotidiano "Sega" del 25 ottobre 2004 si apprende che alcuni consiglieri comunali hanno riferito che nel nuovo Piano Regolatore è stato proposto di consentire un incremento delle volumetrie nel parco e di creare Società di Trasformazione Urbana per la realizzazione, la gestione fino all’acquisto di terreno o la trasformazione di esso in società di privati. Poco sembra importare che proprio l’estate scorsa il Parlamento aveva adottato delle norme che vietavano qualsiasi costruzione di aule, attrezzature sportive nei Parchi e nei giardini pubblici.
Il parco è proprietà dello Stato e lo stesso Stato ha deciso di ignorare le proprie Leggi. Gli scambi di ruoli tra i diversi organi sono perlomeno curiosi. Il Ministero dello sport ha ricevuto un altolà da parte della commissione edilizia comunale di trasformare il già esistente velodromo in edifici con altre funzioni e quindi ha negato la costruzione nel Parco. Non lo stesso atteggiamento ha adottato la commissione per l’ecologia della municipalità, che, a dover di logica, dovrebbe opporsi a qualsiasi iniziativa del genere, che ha invece dato il suo permesso di costruire precisando la propria posizione che questa sarà una ricostruzione, e non una costruzione.
Il quotidiano "Dnevnic" del 25 ottobre scorso scrive a proposito che durante le discussioni della tavola rotonda organizzata per discutere dei problemi della preservazione degli spazi verdi le organizzazioni di cittadini hanno insistito per la immediata interruzione dei progetti di costruzione nel Parco. In una sua intervista pubblicata dallo stesso quotidiano, il Sindaco Sofianski risponde alla domanda di cosa ne pensi della opposizione delle associazioni di cittadini a qualsiasi tipo di costruzione nel Parco, con la sentimentale affermazione che "i bambini hanno bisogno di fare attività sportive in zone dove l’aria è pulita". Forse non ha pensato al fatto che i bambini e i loro genitori hanno già oggi molto piacere di passeggiare nel bellissimo parco centrale della Capitale, senza desiderare altre costruzioni.
L’altra sorpresa per i cittadini di Sofia sono i tentativi stravaganti di costruire nel centro della città dei grattacieli di 35 piani, A noi piacciono sempre le cose che hanno gli altri e perché no….visto che gli altri hanno alti palazzi, anche noi non possiamo farci una "piccola Manhattan in stile Balcanico"
Il Progetto per la City
Si tratta di costruzioni che dovrebbero collocarsi nella parte della città nominata City (centralissima) posta tra i viali Maria Luisa, Aleksander Stamboliiski , Hristo Botev e Via Pirotska e dove oggi esistono delle costruzioni basse (per legge in questa area centrale non possono superare i cinque piani); qui si prevede che spunteranno degli edifici di 35 piani! L’architetto di Sofia Stojan Janev ha proposto un nuovo masterplan alla Commissione di Costruzioni sul territorio la quale si è espressa negativamente su quello che è già noto come il "Piano Janev". Il progetto infatti, scondo la commissione, non precisa in che modo saranno violate le norme di costruzione sul territorio, perché a parte la violazione delle norme di altezza saranno violate anche quelle di distanza degli edifici uno dall’altro. Il problema sembra paradossalmente essere stato quindi non che il piano intende violare le leggi di costruzione, ma di non aver precisato in quale modo.
E’ stato infine concluso che la decisione di approvare il masterplan sarà rimessa al ministro dello Sviluppo regionale e Costruzioni Valentin Cerovskida. "Il progetto proposto dall’Architetto Janev non risolve nessuno dei problemi attuali della capitale, ma piuttosto ne creerà di nuovi, per esempio uno dei problemi più gravi della città è quello dei parcheggi. In questi nuovi edifici centrali non sono previsti dei parcheggi sotterranei e poi anche l’accessibilità dalle vie laterali è impossibile." dice per il quotidiano "Dnevnic" il consigliere comunale Evtim Evtimov.
I terreni sul territorio del City sono sia privati che comunali, ma la maggior parte di essi rientrano nella disponibilità dell’azienda "Sofiiski Imoti", già al centro dell’attenzione per essere stata coinvolta in diversi scandali. Sofianski ha affermato anche che ci sono interessi particolari da parte di investitori dall’Italia, Israele e Germania per partecipare alla costruzione di questa zona. A sostegno dell’iniziativa il sindaco ha affermato che "la città deve svilupparsi".
Sofia senz’altro rappresenta un mosaico di costruzioni appartenenti a diversi periodi e stili architettonici. Negli anni passati si è già fatto molto trasformando molti nuclei della città in tristi sobborghi di "ispirazione sovietica" costruendo una gran quantità di palazzoni grigi un po’ dappertutto. Adesso, visto che si è voltata pagina, non si dovrebbe però fare passi indietro rispetto alla salvaguardia di un parco cittadino e della sua importanza per la comunità degli abitanti della capitale.
Vedi anche:
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Bulgaria: da zona protetta a parco dei divertimenti sciistico