Serbia: scuola in sciopero

Un’ondata generale di scioperi degli impiegati nelle strutture pubbliche sta investendo da giorni la Serbia. Il più grande e il meglio organizzato è quello degli impiegati nelle scuole. La richiesta per tutti è l’aumento di stipendio. La cronaca della nostra corrispondente

03/12/2007, Danijela Nenadić - Belgrado

Serbia-scuola-in-sciopero1

In Serbia lo sciopero degli insegnati, che dura ormai da due settimane, proseguirà finché non si sarà trovato l’accordo col governo sull’aumento degli stipendi. I lavoratori in sciopero chiedono che gli stipendi dei docenti e del personale di servizio siano aumentati rispettivamente del 15 percento e del 7,5 percento. Se i docenti e il governo nella prossima settimana non raggiungeranno un accordo, i sindacati dei lavoratori della scuola annunciano la totale interruzione del lavoro e la sospensione delle lezioni nelle scuole elementari, medie e superiori della Serbia.

Lo sciopero degli impiegati nelle scuole elementari, medie e superiori è stato organizzato dal Sindacato dell’istruzione della Serbia, dall’Unione dei lavoratori delle scuole della Serbia e dal Sindacato dei lavoratori della scuola Nezavisnost, ai quali aderiscono gli impiegati di 1200 delle 1748 scuole presenti in Serbia. Chiedono un aumento degli stipendi non solo per il corpo docente ma anche per il personale di servizio che, secondo loro, vive ai margini della sopravvivenza.

All’inizio dello sciopero, i tre sindacati hanno richiesto al governo un aumento degli stipendi per i docenti del 20 percento, per poi dopo alcuni round di trattative le richieste dei sindacati si sono abbassate al 15 percento, mentre la richiesta per l’aumento di stipendio del personale di servizio è rimasta sempre allo stesso livello: 7,5 percento. Il governo, dall’altra parte, in questo momento è pronto per un aumento degli stipendi del 5 percento, con l’aggiunta di alcune misure di stimolo che dovrebbero rendere "più agevole la vita" agli impiegati nel mondo della scuola.

L’ondata di scioperi degli impiegati nelle istituzioni statali ogni giorno si diffonde sempre di più. Prima hanno scioperato gli impiegati nella magistratura, il loro esempio è stato seguito dagli impiegati nella sanità, mentre lo sciopero più organizzato è quello degli impiegati nelle scuole. Da alcuni giorni avvisi di sciopero giungono anche da parte degli esperti che sono alle dipendenze del ministero della Scienza. Le loro richieste sono identiche alle richieste iniziali degli impiegati nell’istruzione primaria e secondaria. Si chiede un aumento di stipendio del 20 percento, ossia equiparare gli stipendi degli esperti e degli assistenti agli stipendi delle università. Secondo le loro parole, lo stipendio medio di un dottore in scienza è di circa 40.000 dinari (circa 500 euro), mentre i tecnici o il personale di laboratorio prende 22.000 dinari (circa 300 euro).

Zoran Stojiljkovic, docente alla facoltà di Scienze politiche a Belgrado ed esperto proveniente dal campo delle organizzazioni sindacali, in una dichiarazione per B92 afferma che lo sciopero nel settore pubblico era "atteso", perché lo Stato continua ad essere il maggior datore di lavoro. Secondo Stojiljkovic lo sciopero degli impiegati nelle istituzioni statali è conseguenza del fatto che "tuttora continuiamo a vivere in un’economia rovesciata in cui lo Stato è il principale datore di lavoro". Allo stesso tempo, Stojiljkovic afferma che la serie di scioperi è stata "temporizzata" in questo periodo a causa delle attese elezioni presidenziali e locali. "Lo si è visto più volte nella prassi politica e sociale della Serbia. Si tratta, semplicemente, del fatto che gli impiegati e i sindacati hanno riconosciuto la particolare sensibilità delle strutture politiche alle proteste nel periodo che precede le elezioni e prima del varo della finanziaria", afferma Stojiljkovic, aggiungendo che non crede che i continui scioperi possano arrecare allo Stato un danno materiale irreparabile.

Ma torniamo ai docenti e alle loro richieste. Questo raggruppamento ben organizzato nell’ambito dei dipendenti del settore pubblico, negli ultimi dieci anni organizza scioperi regolarmente. Mentre al tempo del precedente regime gli scioperi, oltre alle richieste per l’aumento degli stipendi, avevano anche un carattere di protesta contro la politica di allora, negli ultimi anni gli scioperi hanno esclusivamente un carattere sociale. Consapevoli della forza che hanno quando agiscono insieme, i docenti di solito all’inizio del nuovo anno scolastico organizzano uno sciopero per fare in modo che le loro richieste vengano soddisfatte.

A causa del ritardo nella formazione del nuovo governo, quest’anno lo sciopero non è stato organizzato a settembre. Ricordiamo che durante gli anni novanta gli scioperi nelle scuole elementari e medie della Serbia duravano mesi, causando lunghe interruzioni delle lezioni. Nella maggior parte dei casi, il personale in sciopero rispettava il minino di lavoro e teneva lezioni di 30 minuti al posto dei 45 previsti dalla legge, ma spesso le lezioni venivano interrotte.

Generazioni intere di studenti che al tempo frequentavano la scuola, dimostrano oggi un notevole deficit d’istruzione, motivo per cui l’opinione pubblica, e soprattutto i genitori, hanno sempre meno comprensione per i nuovi scioperi dei docenti. A giudicare dai sondaggi pubblicati dai media, l’opinione pubblica è divisa in due. Mentre alcuni ritengono che le richieste dei docenti siano legittime, gli altri esprimono insoddisfazione, sottolineando che i ragazzi saranno costretti a pagare delle lezioni private.

Invitato la scorsa settimana al programma "Dizanje" di radio B92, il presidente del Sindacato dell’istruzione della Serbia, Branislav Pavlovic ha affermato di comprendere l’insoddisfazione di parte dell’opinione pubblica, ma ognuno deve lottare per i propri diritti. "Gli impiegati nel settore dell’istruzione sono ben organizzati, e i sindacati che li rappresentano sono decisi a fare in modo che i propri membri ottengano buone condizioni materiali", dice Pavlovic.

Parlando dell’intensità degli scioperi, Pavlovic ha aggiunto che secondo le informazioni in suo possesso ci sono 1.517 scuole elementari, medie e superiori in sciopero, il che significa che si sono aggiunte anche alcune scuole i cui dipendenti non appartengono a nessuno dei tre sindacati promotori dello sciopero.

Quest’ultimo gode anche dell’appoggio internazionale dei sindacati dell’Italia, Spagna, Croazia e Grecia. Pavlovic ha aggiunto che i docenti sono "ragionevoli" e che non chiedono un aumento irreale degli stipendi.

Dopo alcuni incontri coi ministri delle Finanze e dell’Istruzione i sindacati hanno ridotto le richieste per l’aumento di stipendio dal 20 al 15 percento. I rappresentanti sindacali dei docenti, oltre ad avere diminuito le richieste, hanno presentato un conteggio che dimostra che con l’aumento delle entrate nella finanziaria avanzano due miliardi e mezzo di dinari. Per questo i negoziatori dei sindacati non vedono il motivo per cui il governo non debba soddisfare le loro richieste.

Come riporta il quotidiano "Politika", il segretario dell’Unione dei docenti della Serbia, Mirko Skrbonja sostiene che l’organizzatore dello sciopero è proprio il ministro dell’Istruzione. Skrbonja ha detto che i sindacati di categoria sono riusciti a provare ai rappresentanti del governo serbo che è realistico che gli stipendi degli impiegati nell’istruzione vengano aumentati del 15 percento nell’arco del prossimo anno coi soldi della finanziaria. Skrbonja aggiunge che "il team di esperti dei sindacati ha mostrato che nella finanziaria esistono mezzi per due miliardi e mezzo di dinari che sono sufficienti per aumentare i nostri guadagni nel prossimo anno, e i rappresentanti del ministero delle Finanze hanno confermato questo conteggio".

Se non dovessero esserci passi in avanti, i docenti tenteranno di includere nelle trattative anche il vice premier Djelic e il premier Kostunica. Skrbonja aggiunge che "non c’è più alcuno spazio per modificare le richieste".

Il governo, ossia il ministero dell’Istruzione e delle Finanze, per adesso non inasprisce la retorica. Dopo ogni seduta i rappresentanti dei ministeri dicono di aver fatto dei passi avanti nelle trattative e che i colloqui proseguiranno. L’offerta del governo, che è ancora "sul tavolo", è un aumento degli stipendi del cinque percento, premio natalizio di 5.000 dinari (circa 60 euro) e condizioni favorevoli di credito per l’acquisto di un appartamento.

Questa offerta è stata considerata dai sindacati dei docenti come "irrispettosa". Hanno ringraziato il governo per lo stimolo natalizio e per le condizioni favorevoli per i mutui dichiarando che si tratta di misure molto importanti, ma non è questo l’oggetto in discussione nelle trattative.

L’esito della situazione è atteso per i prossimi giorni. Gli analisti si aspettano che il governo ceda alle pressioni dei lavoratori in sciopero, perché deve tenere presente la finanziaria del 2008 che deve essere approvata in parlamento, le elezioni presidenziali e quelle amministrative, poi il Kosovo come problema chiave. La Serbia passa da un autunno politicamente caldo ad un inverno bollente.

Commenta e condividi

La newsletter di OBCT

Ogni venerdì nella tua casella di posta