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Serbia: niente “Fratellanza slava”

Due giorni prima dell’inizio delle esercitazioni militari annuali con Russia e Bielorussia, soprannominate "Fratellanza slava" – e già iniziate il 10 settembre in Bielorussia – la Serbia ha annunciato di aver congelato le sue attività militari per sei mesi, con "tutti i partner".

Belgrado avrebbe ricevuto pressioni "terribili e immeritate" dall’Unione europea per "rinunciare alle previste esercitazioni militari con la Bielorussia", ha spiegato il 9 settembre il ministro della Difesa Aleksandar Vulin, aggiungendo che "era in gioco il futuro europeo del paese". "Nel prossimo periodo, non parteciperemo a nessuna esercitazione o attività militare con la Nato, l’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (CSTO), la Russia, gli Stati Uniti, Cina, UE", ha aggiunto.

Il portavoce del ministero della Difesa bielorusso Igor Gremeshkevich ha dichiarato all’agenzia di stampa russa TASS che Minsk non aveva ricevuto alcuna notifica ufficiale o avvertimento da Belgrado sul suo improvviso rifiuto di partecipare alle esercitazioni.

Le esercitazioni militari della "Fratellanza slava" si svolgono ogni anno dal 2015. Sebbene la Serbia non sia membro della Nato, è membro del programma Nato Partnership for Peace (PfP) dal 2006. Dal 2006 al 2017 la Serbia ha preso parte a circa 150 esercitazioni militari bilaterali e multinazionali con membri della Nato e della PfP

Link: Le Courrier des Balkans

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