Serbia: media e minoranze

50 giornalisti si confrontano sul tema "Media e minoranze". Un incontro promosso dal Ministero per le minoranze etniche e religiose.

24/09/2002, Redazione -

Il Ministero per le minoranze etniche e religiose ha da poco organizzato alcuni giorni di lavoro, che si sono tenuti dal 20 al 24 settembre scorsi, sul tema "Media e minoranze". Partecipanti circa 50 giornalisti che lavorano per media espressione di minoranze o si occupano, su altri media, della questione specifica delle minoranze.
Il Ministro Rasim Ljajic ha dichiarato, all’apertura dei giorni di lavoro, che vi è stata in quest’ultimo periodo un notevole aumento dei media che esprimono le istanze delle minoranze. Portando a supporto di queste affermazioni un dato: sarebbero oggi in Serbia più di 180 i media che lavorano con lingue che non sono il serbo.
Ljajic ha inoltre sottolineato come il clima nei confronti delle minoranze sia migliorato. "Non assistiamo più a vere e proprie campagne anti-minoranze, e questo è positivo, anche se siamo obbligati a constatare che a livello della gente comune, e soprattutto tra alcuni politici, si utilizzano ancora argomenti che spingono all’odio etnico".
Il Ministero ha inoltre curato un’indagine durante i primi mesi del 2002 per valutare quanto spazio i media nazionali assegnavano alle minoranze. In testa alla classifica dei "media tolleranti" la rete statale RTS, la oramai famosa radio B92 ed il quotidiano Danas. Nella stessa inchiesta si nota come nella maggior parte dei casi, il 90%, si parla di minoranze solo per questioni legate alla politica od alla cronaca mentre raramente si parla della vita quotidiana di queste ultime (Danas, 19.09.02).

Srdjan Bogosaljevic, responsabile dell’agenzia che ha portato a termine il sondaggio ha affermato di dubitare che la Serbia sia uno dei Paesi più intolleranti ed anzi di notare che la situazione è molto migliore rispetto al passato nonostante "sembra si sia entrati in una sorta di stagnazione" (Politika, 21.09.02).

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