Serbia: la rinascita del film d’animazione
I film d’animazione rappresentano un genere cinematografico di nicchia ma in fermento. Anche in Serbia, dove però è difficile reperire le risorse finanziarie necessarie e stringere collaborazioni
(Pubblicato originariamente da Before After, selezionato da Le Courrier des Balkans )
I film di animazione serbi stanno ottenendo sempre maggiori riconoscimenti nei grandi festival internazionali ma restano ancora al margine della produzione del cinema nazionale. I loro autori hanno solo rare occasioni di presentare i propri lavori salvo qualche appuntamento, come il Festival europeo del cinema d’animazione Balkanima, a Belgrado, o il Festival internazionale Animanima, a Čačak. Malgrado le difficoltà, questi precursori, non mancano d’ottimismo.
“Il cinema d’animazione si trova ad affrontare le stesse sfide di altre forme e generi cinematografici: mancanza di continuità, problemi a lavorare in squadra, limiti finanziari”, sottolinea Vojin Vasović, regista, dello studio To Blink Animation, autore del film Bio dvaput jedan kralj (“È stato due volte un re”), che ha ottenuto 24 premi in vari eventi.
“La produzione nazionale non definisce un orientamento chiaro, ma io penso che le cose pian piano stiano cambiando. In questi ultimi anni il Centro del cinema serbo ha investito molti sforzi e mezzi nelle nuove forme di animazione. È stato lanciato un nuovo bando per progetti di lungometraggi di animazione e in questo la Serbia è un paese precursore nella regione. Anche nell’animo dei produttori stanno cambiando le cose e si rendono conto che vale la pena investire sull’animazione e se ne interessano sempre più”.
Oltre al partenariato con i canadesi di To Blink Studio, Vojin Vasović spiega che il suo cortometraggio ha beneficiato del sostegno del Centro del cinema serbo e del programma Creative Europe MEDIA. “La scena d’animazione serba è varia e così mi auguro rimanga. Si impiegano tutte le tecniche, dallo stop-motion all’animazione tradizionale e al digitale. Le produzioni di questi anni dimostrano che anche gli studi commerciali stanno avviando proprie produzioni. La concorrenza genererà una qualità ancora superiore. Sono molto ottimista”.
Lungo la strada del successo
In questi ultimi anni gli autori serbi possono festeggiare vari grandi successi all’estero. Ana Nedeljković e Nikola Majdak Fils hanno recentemente presentato il loro film Neputovanja («I non-viaggi») nella sezione cortometraggi al Sundance festival negli Stati Uniti. I loro film di animazione – realizzati con la tecnica dello stop-motion e la plastilina – oscuri, spaventosi, ma anche dotati di un tocco di umorismo e autoironia, pongono l’attenzione su grandi temi come alienazione, libertà di espressione e identità.
Con il loro primo film, Zemlja zečeva («La terra dei conigli») si sono guadagnati l’Orso di cristallo alla Berlinale mentre Neputovanja è entrato tra le nomination per il premio Annie, di solito presa di grandi studio come Disney e Pixar. Neputovanja inoltre è stato preselezionato per un Oscar, come The Pig on the Hill, cortometraggio 3D ideato dalla società di produzione americana LSA in partenariato con lo studio Crater della Serbia, specializzato in animazione 3D.
“L’idea, la scenografia, i personaggi e le principali animazioni sono frutto della LSA” spiegano gli animatori di Crater Studio. “Il nostro contributo maggiore è stata la direzione artistica del film: l’illuminazione 3D, tessuti e materiali per tutti gli oggetti, accessori e protagonisti ma anche parte delle animazioni e del montaggio finale delle immagini”.
U plavom ključu («In chiave blu»), di Jelena Bešir, è un altro film di animazione che ha convinto il pubblico per la sua originalità. Il film è un viaggio contemplativo e introspettivo di una ragazza all’interno di una composizione musical-visuale di paesaggi urbani. Jelena Bešir ha concepito e prodotto da sola l’intero film. “È stato un fardello pesante per una sola persona”, racconta. “È difficile avviare collaborazioni e questo ci gioca contro. Ci sono buoni autori e apprezzo la differenza di sensibilità e di approccio dei miei colleghi. L’animazione è un processo lungo che porta all’esaurimento. Io non lo considero proprio del cinema. Animo le immagini, do loro vita, creo una simbiosi di musica e immagini, faccio musica animando. È una specie di pittura in movimento, più una musica dipinta che un film”.
Ana Pakljanac di Digitalkraft Studio, supervisore degli effetti speciali per il film Eho («Eco») di Boriša Simović e Kosta Rakićević, un film che mescola l’animazione 2D e 3D, conferma che la produzione di un film d’animazione è un compito arduo. “Fare un film di animazione in Serbia è difficile come altrove. I mezzi finanziari sono indispensabili ma non sono garanzia di qualità. La cosa più importante, la cosa più difficile, è di raggruppare un numero sufficiente di persone che vi si dedichino e abbiano le competenze e la visione per contribuire alla qualità del film".