Serbia: in Parlamento la proposta di legge sulla riforma dell’Università
In Serbia l’Università opera ancora sulla base di una legge liberticida approvata nel 1998 dal regime di Milosevic. E’ iniziato però in questi giorni l’iter parlamentare per l’approvazione di una nuova legge.
Il parlamento serbo ha finalmente iniziato la discussione sulla nuova legge sull’Università che si andrà a sostituire a quella, tutt’ora in vigore, approvata nel 1998 in pieno regime Milosevic. Nel suo discorso introduttivo il ministro per l’Educazione, Gaso Knezevic, ha affermato che questa sarà una legge di "transizione" poiché una vera e propria legge, duratura nel tempo, sarà possibile solo in seguito ad una pregnante riforma dei processi di formazione, riforma attualmente portata avanti nelle singole università. "Per una legge full-time dobbiamo riuscire a modificare l’intero sistema educativo e per fare questo impiegheremo almeno un paio d’anni", ha affermato Knezevic.
Knezevic, insieme ad un altro leader della coalizione DOS, Cedomir Jovanovic, ha tenuto a sottolineare che la nuova legge darà nuovamente all’Università una forte autonomia e permetterà di riguadagnare la fiducia dei professori, degli assistenti e coinvolgerà nuovamente gli studenti nella vita universitaria.Molti discorsi in questa giornata d’apertura del dibattito sono stati dedicati ad illustrare le devastanti conseguenze della legge approvata nel 1998 e voluta da Milosevic per imbavagliare definitivamente quella parte dissidente del mondo universitario.
La legge attualmente in vigore infatti ha di fatto cancellato l’autonomia universitaria. Riportiamo a titolo d’esempio il contenuto di alcuni articoli:
Articoli 108 e 123: limitano l’autonomia delle
università stabilendo che rettori e presidi di facoltà siano di nomina governativa;
Articoli 109 e 122: viene rafforzato il potere di rettori e presidi di facoltà dando a loro "i diritti ed i doveri di un direttore di azienda statale, salvo diverse disposizioni di legge";
Articoli 128 e 131: creano dei nuovi consigli di gestione, con membri di nomina governativa, a cui vengono delegati i poteri prima esercitati dai consigli eletti in seno all’università. I membri di questi consigli possono essere rimossi in ogni momento dal governo e non vi è nessun potere, nemmeno propositivo, da parte della classe insegnante;
Articolo 18: la legge autorizza il governo a chiudere le università pubbliche a sua discrezione;
Articolo 165: "gli impiegati dell’università sono tenuti a firmare un nuovo contratto di lavoro entro 60 giorni dall’entrata in vigore di questa legge";
Si prevede che la nuova legge impiegherà almeno due settimane per essere approvata: saranno molti infatti in questi giorni gli emendamenti da discutere in aula (11.04.02, Tanjug agency).