Serbia e Bulgaria: attraverso il confine, contro i disturbi posturali

Nella nostra società sono in aumento le disfunzioni e gli squilibri muscolari della schiena. Serbia e Bulgaria hanno deciso di occuparsene, partendo da bambini e ragazzi, grazie ad un progetto transfrontaliero

13/06/2022, Alice Facchini -

Serbia-e-Bulgaria-attraverso-il-confine-contro-i-disturbi-posturali

© Albina Gavrilovic/Shutterstock

Prevenire, rilevare e curare i disturbi posturali e muscolo-scheletrici nei bambini e nei ragazzi, e creare posti di lavoro altamente specializzati. È questo l’obiettivo dei due centri per i disturbi posturali e muscolo-scheletrici dell’infanzia nati a Knjaževac, in Serbia, e a Vidin, in Bulgaria, e finanziati da un progetto Interreg portato avanti dal 2016 al 2018 dalla Sports Association of Knjaževac.

“Siamo partiti interrogandoci su quale fosse lo stato di salute dei bambini che non praticano sport attivamente”, afferma Mikica Vidojević, referente del progetto. “Le prime misurazioni sono state effettuate a Knjaževac su mille scolari di età compresa tra i 7 e i 14 anni. La percentuale di deformità posturali che abbiamo riscontrato ci ha sorpreso: superava l’80%. Avendo preso coscienza di un problema enorme, abbiamo iniziato a pensare a una possibile soluzione”.

Si è pensato così di dar vita ai due centri specializzati, forniti di una piccola palestra attrezzata per esercizi di correzione posturale. Per lo screening, i centri sono stati dotati di una tecnologia innovativa, non invasiva e priva di radiazioni: il dispositivo si chiama Diers 4D motion Lab ed esegue un esame approfondito (con oltre 80 parametri rilevati) e dinamico, permettendo di visualizzare il midollo spinale anche se il bambino non resta immobile.

Al termine dell’esame, a ogni bambino è stata consegnata la propria tessera identificativa dello stato posturale, e un programma individuale di esercizi di correzione. “Gli esercizi vengono adattati alle esigenze individuali di ciascuno”, spiega Mikica Vidojević. “Sono stati anche formati dei gruppi di ragazzi accomunati da problematiche simili, per permettere loro di lavorare insieme senza sentirsi diversi o ‘sbagliati’”.

Ogni tre mesi sono stati effettuati esami di controllo, le cosiddette “misurazioni pit stop”, indispensabili per monitorare i risultati degli esercizi e prescriverne l’eventuale continuazione, intensificazione o modifica. Screening, referti diagnostici ed esercizi correttivi sono stati forniti gratuitamente a circa duemila bambini, per un totale di 720 ore di ginnastica. Un’idea innovativa, se si pensa che il prezzo di un esame di questo tipo in Germania va dai 250 ai 500 euro, e non è mai entrato a fare parte degli screening di routine.

Il progetto ha permesso anche di formare personale specializzato: la Sports Association of Knjaževac ha aperto quattro posizioni per gestire il progetto, e ha assunto due esperti per lo screening dei bambini e quattro fisioterapisti per la ginnastica correttiva. Oltre a questo, sono stati formati anche tre studenti universitari di scienze motorie. A Vidin, invece, tre persone sono entrate a far parte del team organizzativo, mentre sono stati reclutati due medici per lo screening e quattro fisioterapisti per la ginnastica correttiva. Altri sette fisioterapisti hanno svolto un tirocinio all’interno del proprio percorso di formazione”.

In conclusione del progetto, a Vidin, in Bulgaria, è stata organizzata una competizione sportiva per i bambini in cura, mentre a Knjaževac si è tenuta una conferenza per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. “Stiamo assistendo a un graduale aumento delle disfunzioni e degli squilibri muscolari della schiena, con l’insorgere crescente di patologie come l’ernia del disco o la discopatia”, spiega Vidojević. “Lavorare per migliorare la salute di tutti in questo momento è una priorità assoluta, e per farlo la tecnologia è la nostra carta vincente”.

In conclusione del progetto, è stato pubblicato un libro che raccoglie i diversi esercizi di correzione posturale. Nel frattempo si sta anche lavorando alla realizzazione di un’applicazione per smartphone, che sarà collegata con un codice al singolo caso del bambino, in modo che ognuno abbia il suo programma individuale installato sul cellulare. Per ogni esercizio sono stati realizzati video ad hoc, per facilitarne l’esecuzione a casa.

“Questo progetto ha contribuito, attraverso l’attività motoria, a tutelare la salute dei nostri ragazzi ed educare la popolazione sull’importanza dell’esercizio fisico come mezzo efficace per prevenire e correggere i disturbi posturali e muscolo-scheletrici” conclude Vidojević. “Adesso il nostro obiettivo è quello di implementare il programma a livello nazionale, per far sì che ogni bambino sia munito di una tessera identificativa del proprio stato posturale, in modo che quando pratica sport l’allenatore gli dia esercizi adatti alla propria condizione di salute”.

Commenta e condividi

La newsletter di OBCT

Ogni venerdì nella tua casella di posta