Serbia: a che gioco gioca Vučić con i vicini?
Da quando è al potere, l’attuale presidente serbo Aleksandar Vučić gioca con il fuoco rispetto ai propri vicini, senza mai essere richiamato all’ordine da Unione europea e Stati Uniti. Un commento
(Pubblicato originariamente da Radio Slobodna Evropa e selezionato e tradotto da Le Courrier des Balkans e OBCT)
Spesso si sente dire che il modo migliore di amministrare è di farlo in modo discreto, ma efficace. Chi presiede al destino della Serbia negli ultimi cinque anni, prima come capo del governo e ora come Presidente, Aleksandar Vučić, agisce, con costanza e convinzione, esattamente al contrario. Spesso non è molto chiaro cosa stia facendo la sua amministrazione, ma lui si muove sempre in modo particolarmente rumoroso. Come se si trattasse di ricordare costantemente ai cittadini ch è il capo.
Non passa mese che non scoppi una polemica con uno dei paesi vicini. Perché ad esempio la Serbia, lo scorso 21 agosto, ha ritirato improvvisamente il suo intero corpo diplomatico dalla Macedonia? Nessuno lo sa spiegare esattamente. Probabilmente nel cercare le risposte si sbaglia approccio: non c’è nulla da capire, basta che quanto accade sia teatrale e ben visibile. Nessun diplomatico ricorda un precedente simile e in molti hanno sottolineato che solitamente questo tipo di decisioni precedono di poco la dichiarazione di guerra.
La Serbia e la destabilizzazione della Macedonia
Tutto ciò che è arrivato all’opinione pubblica serba in merito a questo annuncio teatrale s’appoggia su allusioni: “Siamo sotto intercettazione, i nostri cittadini vengono perseguitati”, oppure, “La Macedonia si comporta in modo aggressivo nei nostri confronti”. Certo, tutto è possibile, ma queste argomentazioni non convincono, soprattutto se si guarda ai recenti avvenimenti. Belgrado ha sostenuto sino all’ultimo minuto il potere profondamente compromesso di Nikola Gruevski, non lesinando dure critiche all’attuale primo ministro macedone Zoran Zaev.
Alcuni membri dei servizi segreti serbi hanno preso addirittura parte ad azioni anti-democratiche pro-Gruevski, senza si sia mai fatto luce sull’accaduto. I fatti recenti risuonano in modo inquietante ma certo, nessuno si aspetta che gli eserciti serbo e macedone si affrontino in armatura e cavallo sul campo di Kumanovo…
Si tratta innanzitutto dello stile personale di Aleksandar Vučić, pronto a tutto, anche alle azioni più insensate, pur di trovarsi sotto il fuoco dei riflettori. Tutto questo senza riflettere che sulle possibili conseguenze sulle relazioni – già fragili – tra i paesi ed i popoli della regione.
Manipolare l’opinione pubblica per meglio imbambolarla
Chiaro, il Presidente serbo non resiste alla tentazione di prendere in giro i propri cittadini e sembra provare un desiderio malsano nel manovrare nell’ombra – della serie, “so che non ne capite nulla, ma non vi posso dire esattamente di che si tratta, ma chi doveva capire il mio messaggio l’ha capito…”. A meno che non si tratti di una partita a poker in cui si bleffa in modo ancora più sottile – del tipo: “Dovete credermi. So cosa faccio, anche se non posso darvene le prove perché si tratta di una cosa che voi non potete sapere perché siete ancora troppo piccoli”.
Sembra il pallido remake di un brutto romanzo di spionaggio, ma che potrebbe comunque ritornare utile. Come dice l’adagio: "più è grossa, più è credibile".
L’aspetto più interessante e misterioso resta che quest’amministrazione – che solleva in continuazione tensioni nella regione – non viene né ripresa né sanzionata dalle istituzioni europee e internazionali, perlomeno pubblicamente. Come se la sola cosa che si pretende da Vučić e dalla sua cricca sia di essere “costruttivo” nei negoziati con il Kosovo. Ottenuto quello gli si risparmia qualsiasi critica sul resto. Calcolo la cui valenza è dubbia, ma certo, non sarebbe né la prima né l’ultima volta che si agisce così.
L’annuncio improvviso e drammatico per spiegare quanto stava avvenendo con la Macedonia è stato seguito da un altro intervento volto a rassicurare, ma altrettanto enigmatico. Perché un’uscita del genere seguita da immediata smentita? Il mistero resta e del resto è illusorio, lo abbiamo già detto, provare a individuare una logica. Poco importa cosa si dice, l’importante è annunciare qualcosa, senza che non vi sia mai nulla di concreto. Potrebbe durare in eterno.