Sciopero a oltranza
L’anno scolastico, in Bulgaria, comincia con uno sciopero ad oltranza degli insegnanti. Le richieste della classe docente, fortemente marginalizzata negli anni della transizione, sono di un aumento del 100% dello stipendio medio, che oggi arriva a malapena a 150 euro al mese
Lunedì 24 settembre gli insegnanti bulgari hanno iniziato uno sciopero a oltranza per ottenere un aumento del 100% dello stipendio nelle scuole elementari, medie e superiori. Secondo i sindacati, allo sciopero hanno aderito il 72% degli insegnanti in tutto il paese; a Sofia sciopera il 65% dei docenti, a Burgas l’85%. Oggi, martedì 25 settembre, le braccia verranno probabilmente incrociate in altri istituti. Il governo difende interessi corporativi nel campo dell’istruzione, è l’accusa di Yanka Taneva, presidente del Sindacato degli Insegnanti Bulgari.
Il 15 settembre l’anno scolastico era stato aperto con uno sciopero dimostrativo di un’ora. Oggi lo stipendio medio per chi insegna è di 444 leva (circa 225 euro) che però al netto delle tasse diventano 300 (150 euro) al mese. Nonostante le dichiarazioni del premier Sergey Stanishev, che ha promesso un aumento della retribuzione media a 560 leva entro la fine del 2008, con la possibilità per gli insegnanti più qualificati di riceverne fino a 920 nel 2009, i docenti hanno deciso di non desistere dalla loro protesta.
Alla vigilia dell’apertura dell’anno scolastico il ministro dell’Istruzione Daniel Valchev ha minacciato di sanzionare i direttori che avessero deciso di non aprire per protesta le porte dei propri istituti. Il 15 settembre, al suono della prima campanella, i commenti degli insegnanti erano pieni di amarezza. Secondo Maya Tzvetanova, presidente del comitato di protesta della scuola di base 126 "Petko Yu. Todorov" di Sofia, "le parole del ministro rappresentano un atteggiamento sprezzante". Maya è una maestra elementare, e ha alle spalle la partecipazione a molte proteste. "Vogliamo un aumento che raddoppi per gradi lo stipendio che percepiamo oggi. C’è un avanzo nel budget dello stato, e noi lottiamo per avere accesso a quei fondi".
Sopravvivere con 300 leva
Durante il Risorgimento bulgaro, nel XVIII secolo, la figura del maestro era vista come simbolo della rinascita nazionale, mentre l’istruzione era considerata un valore fondamentale dai bulgari. Nei 17 anni di transizione dal crollo del regime comunista, gli insegnanti sono stati marginalizzati e l’istruzione svalutata. Nonostante l’ingresso del paese nell’Ue, il personale docente si chiede come poter sopravvivere con una paga di 300 leva (150 euro), anche considerato che i prezzi salgono a vista d’occhio. Per farcela alcuni hanno un doppio lavoro. D., una professoressa che preferisce restare anonima, fa anche la contabile in un’azienda privata. E può considerarsi fortunata, visto che in molti casi suoi colleghi devono accontentarsi di un lavoro aggiuntivo poco qualificato e altrettanto poco remunerato. Molti riescono ad arrivare a fine mese soltanto grazie alle entrate degli altri membri della famiglia. Maya Tzvetanova fa un rapido confronto con la situazione nel 1990, anno in cui ha cominciato a lavorare nella scuola. Allora riceveva uno stipendio di 200 leva, aumentati, dopo pochi mesi, a 220. Dal gennaio 2008 la paga minima in Bulgaria sarà proprio 220 leva. "Questo significa che di fatto oggi lavoro per la paga minima più 60 leva", spiega Maya, "e che quindi il mio stipendio, dopo 16 anni di carriera, è cresciuto appunto di questi 60 miseri leva".
Simona Chemberska, insegnante di inglese nello stesso istituto della capitale, è amareggiata per l’atteggiamento negativo della società verso il lavoro di chi insegna. "Dalle interviste che vedo in televisione capisco, con dolore, che molti non capiscono quanto siano necessari al paese ragazzi preparati. Non sono affatto certa che l’istruzione di qualità sia ancora un valore in Bulgaria. Noi chiediamo il minimo indispensabile per poter vivere, 700 leva al mese, il resto del budget a disposizione può essere utilizzato per il pagamento differenziato. Io ricevo uno stipendio di 313 leva, dopo 14 anni di lavoro. Vivo con i miei genitori, e tutti e tre arriviamo con estrema fatica a fine mese". Simona l’hanno scorso ha partecipato ad un progetto internazionale, durante il quale ha avuto modo di lavorare insieme a colleghi di altri paesi europei. "Ho provato vergogna quando si è parlato di retribuzione. I nostri colleghi sono rimasti scioccati dal fatto che ricevo uno stipendio di appena 150 euro. Gli insegnanti inglesi, che ricevono migliaia di sterline al mese, mi hanno chiesto come faccio a tirare avanti con così poco".
Ultimi nei Balcani
Il settimanale Politika cita gli stipendi annuali medi in vari paesi Ue: Grecia – 12.555 euro, Germania – 37.350 euro, Gran Bretagna – 28.819 euro, Italia – 17.500 euro. La bassissima stima e il magro stipendio dei docenti bulgari sono diventati proverbiali in tutti i Balcani. Gli insegnanti bulgari che viaggiano hanno la possibilità di fare confronti coi paesi vicini. Sia in Serbia che in Macedonia, che non sono membri dell’Ue, le retribuzioni nella scuola sono quasi doppie rispetto alla Bulgaria. In nessun’altra nazione dei Balcani un autista del trasporto cittadino guadagna il 32% in più rispetto ad un insegnante.
Proteste anche nell’università
Anche le università hanno annunciato uno sciopero dal 1 novembre se non riceveranno il pieno sussidio statale più un doppio finanziamento per ogni studente iscritto. L’università di Sofia, insieme ad altre 13 in tutto il paese, minaccia di incrociare le braccia, vista l’impossibilità di portare avanti le proprie attività con standard minimi di qualità. Non c’è la richiesta di aumenti di stipendio, quanto piuttosto di un maggiore finanziamento per studente iscritto, che oggi equivale a 720 leva l’anno (370 euro). "Il paese sta ricadendo nell’analfabetismo", ha dichiarato il professor Boyan Biolchev, rettore dell’ "Alma Mater". Le parole del rettore della più antica università della Bulgaria non sono una provocazione. Poco prima dell’estate una ricerca ha evidenziato l’aumento dell’analfabetismo tra i giovani. Il 40% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di ritenere la lettura una perdita di tempo, e di non ricordare chi sia Boycho Ognyanov, uno dei protagonisti di "Pod Igoto" (Sotto il giogo), romanzo di Ivan Vazov che può essere considerato fondamenta della letteratura bulgara moderna. D’altra parte, però, tutti hanno dichiarato di conoscere Aziz, stella del pop-folk, e di conoscere nei dettagli le sue avventure amorose.
L’insegnate visto come nemico
Il direttore dell’istituto "Petko Yu. Todorov", Rosen Dimitrov, non è molto ottimista riguardo alle proteste degli insegnanti, perché crede che il ministero non sia propenso a cedere. Anche lui è amareggiato dalla progressiva emarginazione della categoria dei docenti. "Nella società l’insegnante viene spesso descritto come una figura corrotta, degradata. Spesso si dice che il suo unico obiettivo è quello di trovare il modo di fare soldi con le lezioni private. In generale chi lavora con i ragazzi viene offeso e preso in giro. Sembra quasi che volutamente si voglia far passare il messaggio che gli insegnanti sono cattivi e che nelle scuole succedono soltanto cose negative". Secondo Dimitrov, invece, a scuola succedono molte cose positive, e quella che dirige ne è un esempio: quadri delle classi di arte sono attualmente esposti a Bruxelles, un disco con pezzi di pianoforte e violino è stato inciso dagli studenti della sezione musicale, la squadra di calcio della scuola si è classificata terza nel campionato cittadino. Le sue previsioni sul futuro del sistema educativo in Bulgaria sono però fortemente pessimistiche: "Non mi piace credere nelle teorie cospirative, ma insieme ai colleghi abbiamo l’impressione che gli altri paesi dell’Ue siano spaventati dalla grande intelligenza dei nostri ragazzi, e temano che, quando andranno a studiare nelle loro università, otterranno i migliori risultati e in seguito i migliori posti di lavoro. Sembra quasi che la parola d’ordine sia fare in modo che l’istruzione in Bulgaria non sia di grande qualità, così che i ragazzi bulgari rimangano in Bulgaria".