Romania: gli ottimi affari dell’amico del presidente
Un appalto pubblico del valore di 20 milioni di euro "riservato" a un amico del presidente Klaus Iohannis. Nei sistemi di capitalismo clientelare, essere amici di chi detiene il potere può pagare e la lotta alla corruzione in Romania langue
(Pubblicato originariamente da Le Courrier des Balkans il 17 ottobre 2022)
Si trattava di una gara d’appalto pubblica come centinaia di altre ogni anno, ma non è passata inosservata. L’Ispettorato Generale della Polizia Romena (IGPR) aveva bisogno di sostituire le sue vecchie Dacia Logan. Ha quindi indetto una gara d’appalto per l’acquisto di 600 auto: si è presentato un solo offerente, Automobile Bavaria SRL, l’importatore ufficiale di BMW in Romania, che si è aggiudicato l’appalto. Le auto sono delle BMW serie 3, importo del contratto: quasi 20 milioni di euro al lordo delle imposte, metà dei quali finanziati da fondi europei.
L’offerta unica ha attirato l’attenzione del sindacato di polizia romeno Europol. "Il bando di gara era ‘dedicato’, si potrebbe dire, perché le specifiche tecniche che i produttori dovevano rispettare erano molto rigide", denuncia il sindacato sul suo sito web. Una di queste spiccava sulle altre: l’IGPR voleva un veicolo a trasmissione automatica con un cambio di "almeno 8+1 velocità". "Dopo circa due settimane di ricerche e discussioni con i rappresentanti dei principali concessionari, siamo giunti alla conclusione che l’unico marchio che rispettava queste specifiche era la BMW, con il modello 320ix".
"Sono 20 anni che aspettiamo nuove auto, nel cambiarle non c’è niente di male", sottolinea il presidente del sindacato Europol Cosmin Andreica. Ma "il modo in cui sono state scritte le specifiche è sbagliato. Il vincolo delle 8 velocità per il cambio automatico ha eliminato l’80% della concorrenza alla BMW. Inoltre il motore di questo tipo di auto ha poca potenza. Le ultime auto acquistate dalla Romania per stare al passo con le infrazioni di velocità sono state le Volkswagen Passat, 20 anni fa”. Ma queste BMW sono addirittura meno potenti delle vecchie Passat V6 da 193 CV. Vi sono state due gare d’appalto in successione, alla prima non sono state ricevute offerte, ma le specifiche richieste tra la prima e la seconda non sono state modificate per attirare potenziali candidati.
L’amico del Presidente
Le gare d’appalto "dedicate" sono comuni negli stati balcanici dove la magistratura anticorruzione non è generalmente strutturata sufficientemente per far rispettare lo stato di diritto. Ma questo bando “mascherato” ha attirato l’attenzione dei media romeni soprattutto per l’identità del proprietario di Automobile Bavaria SRL. Si tratta di Michael Schmidt, uomo d’affari di 62 anni, amico di lunga data di Klaus Iohannis. Come Klaus Iohannis, Michael Schmidt proviene dalla comunità sassone della Romania ed è cittadino tedesco, avendo lasciato la Romania nel 1981. Attraverso la società Automobile Bavaria SRL, è lui a controllare l’importazione di BMW in Romania.
Il presidente romeno ha riconosciuto pubblicamente la sua amicizia con l’uomo d’affari. "Ho un rapporto stretto con Schmidt. Ho pochi amici. È un uomo di valore. È vero che la sua azienda ha fornito a Sibiu una BMW che potevamo utilizzare come volevamo", ha dichiarato Klaus Iohannis nel 2014, quando era sindaco di Sibiu. Durante la campagna presidenziale del 2014, l’uomo che avrebbe poi vinto le elezioni ha vissuto "pagando l’affitto" in un appartamento di Michael Schmidt a Bucarest. Un rapporto che è continuato anche in seguito: nell’ottobre 2021, Michael Schmidt e sua moglie hanno accompagnato il Presidente Iohannis ad Aquisgrana, in Germania, per la consegna del Premio Carlo Magno.
Klaus Iohannis è indignato
"Per quanto riguarda la nostra amicizia, posso dire che non ha alcun peso in queste vicende", ha detto il presidente romeno. Lungi dal riconoscere che la vicenda poteva avere l’aspetto di un potenziale conflitto di interessi, il presidente si è invece indignato. "Per me è inammissibile che il mio nome e la mia posizione vengano tirati in ballo in una questione che può essere verificata tecnicamente. Penso che sia evidente a tutti che io personalmente non ho avuto nulla a che fare con le modalità con cui è stata presentata la gara d’appalto".
Il fatto è che prima che il Partito Nazionale Liberale (PNL) salisse al potere nel dicembre 2019, Automobile Bavaria SRL aveva vinto pochi appalti pubblici. Tra il 2007 e il 2008, l’azienda si è aggiudicata solo cinque contratti, per un valore complessivo inferiore ai quattro milioni di euro. Dall’insediamento di Klaus Iohannis alla presidenza, le società di Michael Schmidt (oltre ad Automobile Bavaria SRL, l’uomo d’affari possiede anche MHS Trucks&Bus, importatore di autocarri MAN, e MHS Truck Service, per i pezzi di ricambio e i veicoli speciali) hanno firmato contratti pubblici per un totale di 238 milioni di euro con le istituzioni pubbliche romene, il 70% dei quali dopo il 2019 e dopo il ritorno del PNL al governo. La maggior parte di questi contratti statali sono stati sottoscritti con istituzioni pubbliche gestite da membri del PNL, il partito di cui Klaus Iohannis è di fatto il leader.
Tre giorni dopo la vittoria della gara d’appalto da parte di Automobile Bavaria SRL, il 31 luglio scorso, Michael Schmidt ha invitato Klaus Iohannis e quasi tutti i ministri del PNL del governo guidato da Nicolae Ciucă alla Settimana di Haferland, il festival dedicato alle tradizioni sassoni – i tedeschi della Transilvania – co-creato dall’imprenditore.
Procura anticorruzione in stato vegetativo
"Se ci sono sospetti [di conflitto di interessi], abbiamo le autorità competenti in grado di verificare", ha sottolineato il Presidente Iohannis quando è stato costretto dai giornalisti a parlare del caso durante una conferenza stampa a New York.
Non tutti in Romania hanno la stessa fiducia del presidente nelle istituzioni giudiziarie, che sono state prese d’assalto dai politici al potere dal 2017 fino a essere svuotate di gran parte del loro potere. Oggi la Procura anticorruzione romena (DNA), che quest’anno celebra il suo 20° anniversario, è in uno stato vegetativo rispetto a quando era guidata dalla procuratrice Laura Codruța Kövesi, ora a capo della nuova Procura europea. Per Dan Tapalaga, giornalista investigativo specializzato in questioni giudiziarie, Klaus Iohannis – che tuttavia si era eretto a principale difensore della giustizia anticorruzione quando il Partito socialdemocratico (PSD) era al governo, tra il 2017 e il 2019 – non è estraneo a questo stato di cose, denunciato anche quest’anno dalla Commissione europea in un rapporto sulla giustizia romena.
"Almeno quattro politici che governano la Romania sono ricattabili – personalmente, nella loro cerchia ristretta o nel loro partito politico – che fanno e faranno tutto ciò che è in loro potere per tenere sotto controllo la giustizia e indebolire le istituzioni anticorruzione", denuncia Dan Tapalaga. Oltre alla gara d’appalto "dedicata" a Michael Schmidt e alla BMW, Tapalaga ricorda il caso di plagio della tesi di dottorato del primo ministro Nicolae Ciucă o il modo in cui i partiti politici al potere, primo fra tutti il PSD, inondano i media con milioni di euro di denaro pubblico, cosa che Marcel Ciolacu, leader del PSD, ha sempre cercato di coprire.
"La DNA sta operando al suo livello più basso, simile a quello di 20 anni fa, quando solo i pesci piccoli cadevano nelle reti dei procuratori. L’ovvia preoccupazione dei politici al potere è quella di annientare la DNA sul lungo termine, soprattutto per i giorni in cui non saranno più al potere. Il PSD, il PNL e l’Unione Democratica Magiara di Romania (UDMR) hanno imparato la lezione del passato. Nessuno vuole aspettare con una pistola puntata alla testa fino al giorno in cui qualcuno preme il grilletto”. Fortunatamente per loro, oggi la DNA dispone solo di “pistole ad acqua".