Ritorno in pubblico

Questa mattina alle 9, nell’aula 1 del Tribunale Penale Internazionale dell’Aja per l’ex Jugoslavia (TPI), Radovan Karadžić e Ratko Mladić sono apparsi di nuovo in pubblico insieme.

Era la prima volta dalla fine della guerra in Bosnia Erzegovina.

Karadžić, già leader politico dei serbo bosniaci, aveva chiamato Mladić, capo dell’esercito della Republika Srpska, come testimone a sua difesa.

Entrambi sono sotto processo per genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Nel chiamare Mladić a testimoniare, Karadžić sperava presumibilmente che l’ex generale avrebbe potuto in parte scagionarlo, affermando che determinate azioni non erano state ordinate da lui, o che non ne era stato informato.

Mladić ha inizialmente rifiutato di prestare giuramento, affermando di non riconoscere la Corte. Ha poi dichiarato che il TPI è una “Corte satanica”.

Dopo un aggiornamento dell’udienza – il giudice ha ammonito Mladić che avrebbe potuto essere processato per oltraggio alla Corte – il dibattito ha avuto inizio.

Karadžić si è rivolto a Mladić dicendo: “Buongiorno, signor generale”.

L’ex militare ha risposto alla prima domanda, elencando le tappe della sua carriera nell’esercito. Alla seconda domanda, tuttavia, Mladić ha dichiarato di rifiutarsi di testimoniare per le cattive condizioni di salute in cui versava e per non voler pregiudicare la sua posizione di imputato in altro processo. La domanda di Karadžić era: “Mi hai mai informato che i prigionieri di Srebrenica erano stati uccisi o che lo sarebbero stati?”

Il giudice ha stabilito che Mladić non era obbligato a rispondere. Le domande successive di Karadžić hanno ottenuto la stessa risposta. La Corte ha poi vietato a Mladić di leggere una sua dichiarazione. All’uscita dall’aula, il teste si è voltato verso il suo ex sodale dicendo: "Izvini Radovane, ne mogu…" (Scusa Radovan, non posso). Secondo il quotidiano di Banja Luka Nezavisne Novine , Mladić avrebbe invece detto: "Radovane hvala i izvini molim te, ne daju mi idioti" (Grazie Radovan e scusami ma questi idioti non me lo permettono).

Fonti:

BBC

Al Jaazera

Radio Sarajevo

Nezavisne Novine

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