Prove di riconciliazione a Vukovar

Vukovar, perdona. E’ il titolo del discorso pronunciato la settimana scorsa dinanzi ad una platea gremita nel centro della cittadina danubiana da Zivorad Kovacevic, uomo politico ed intellettuale serbo.

30/10/2003, Redazione -

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Zivorad Kovacevic

Circa un mese e mezzo fa il presidente croato Stjepan Mesic e il presidente di Serbia e Montenegro Svetozar Marovic si sono scambiati reciproche scuse a Belgrado, esprimendo il proprio rincrescimento per quanto accaduto nel corso della guerra seguita al crollo della Yugoslavia. Ora Zivorad Kovacevic, presidente del Movimento Europeo della Serbia, e’ andato a Vukovar a tenere un discorso sul tema: "Vukovar, perdona". Kovacevic e’ una celebrita’ nello spazio politico ex yugoslavo dalla fine degli anni ’80: era ambasciatore di Yugoslavia negli Stati Uniti e sindaco di Belgrado, una delle personalita’ piu’ famose tra le vittime delle epurazioni avvenute in conseguenza della ascesa al potere di Slobodan Milosevic. A causa della sua resistenza a Milosevic e alla sua idea di Grande Serbia, Kovacevic fu estromesso dalla vita politica.
Kovacevic e’ un personaggio che non potrebbe in alcun modo essere ritenuto responsabile di quanto avvenuto a Vukovar, la citta’ croata i cui cittadini hanno molto sofferto nel corso della guerra. Nonostante cio’, l’uomo politico serbo ha deciso di andare a Vukovar per parlare della necessita’ del perdono, unica base per costruire una nuovo sentimento di fiducia tra Serbi e Croati.

"In un certo senso e’ piu’ facile per me chiedere il perdono, e ritengo che questo dovrebbe essere un esempio per altri che hanno piu’ motivo di me di invocarlo. Anch’io del resto ho ragioni per cercare il perdono, dal momento che non ho fatto abbastanza per prevenire il male. Non mi riferisco in modo particolare alla tragedia di Vukovar, perche’ in quella situazione non potevo fare niente. Ma se tutti noi in Serbia avessimo levato le nostre voci in maniera piu’ decisa, il male che e’ avvenuto non avrebbe potuto propagarsi cosi’ facilmente – ha detto Kovacevic."
"Fino ad oggi non si era mai sentito pronunciare parole di questo tipo a Vukovar – ha affermato Zlatko Spehar, il custode del locale monastero francescano, commentando il discorso di Kovacevic, pronunciato nel centro religioso della citta’. In una Vukovar divisa, dove le ferite della guerra sono ancora fresche e dove i due gruppi nazionali, i Serbi e i Croati, vivono vite separate che si incontrano raramente, il discorso di Kovacevic e’ stata una rara occasione di incontro. Delle oltre 200 persone accorse ad ascoltare il discorso (numero enorme per la media della conferenze a Vukovar), meta’ erano Croate e meta’ Serbe. Entrambi i gruppi hanno applaudito a lungo le parole pronunciate da un uomo di Belgrado che parlava di perdono e riconciliazione.

"Sono molto soddisfatto e felice che ci siano persone in Serbia che stanno cercando di riannodare il filo di una vita pacifica e di buone relazioni di vicinato. Nostro compito dovrebbe essere anche quello di cercare di rendere il nostro futuro migliore del passato, e il passato dovrebbe servire da lezione e mai piu’ ripetersi – ha detto uno dei numerosi partecipanti dopo aver ascoltato con attenzione il discorso di Kovacevic."
Kovacevic ha sottolineato il fatto che molte persone in Serbia, ma anche in Croazia e Bosnia, non vogliono ascoltare la verita’ su quanto e’ avvenuto e odiano quelli che rivelano i crimini, invece di quelli che li hanno commessi. "Solo quando avremo affrontato completamente quanto e’ accaduto, non dovremo piu’ tornare in continuazione al nosto passato, non per dimenticare quel passato, ma per non diventarne prigionieri – ha dichiarato Kovacevic."

Molti dei partecipanti all’incontro erano intellettuali serbi e croati, mentre era interessante notare la assenza dei leader della Unione Democratica Croata (HDZ) al potere a Vukovar, cosi’ come dei membri di maggior rilievo del Partito Democratico Indipendente Serbo (SDSS), la formazione politica piu’ influente tra i Serbi del luogo.

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