Post-bailout: la Grecia senza i barbari
Quello che succederà in Grecia senza l’aiuto finanziario esterno è ancora da vedere. Indipendentemente da ciò che dichiarano governo e opposizione, la crisi economica non è finita
Martedì 21 agosto, dall’isola di Itaca, il primo ministro greco Alexis Tsipras ha annunciato la fine di quasi un decennio di programmi di salvataggio in un discorso pieno di simbolismi e riferimenti poetici. Citando i poeti Seferis, CP Kavafis e Omero, Tsipras ha descritto il decennio di aiuto finanziario esterno come il viaggio decennale di Ulisse per raggiungere Itaca e liberare il suo regno dai pretendenti che reclamavano il suo trono. "Siamo pienamente consapevoli del fatto che non abbiamo ancora finito, abbiamo nuove battaglie davanti a noi", ha dichiarato il primo ministro greco, "ora nuovi pretendenti sono qui. Non lasceremo Itaca nelle loro mani. Itaca è solo l’inizio".
Nel suo breve discorso, Tsipras ha affermato che in 5 anni di salvataggio, escludendo peraltro i tre anni e mezzo del governo Syriza, la Grecia ha perso il 25% del PIL, mentre la disoccupazione ha colpito 3 persone su 10 (la cifra raddoppia per i giovani). Sono state attuate misure di austerità per 65 miliardi di euro e "la violenza e la repressione sono entrate a far parte della vita quotidiana", ha sottolineato Tsipras.
Il primo ministro greco non ha mancato di citare le "bande fasciste (che) sono uscite dalle loro tane dopo 60 anni", riferendosi ovviamente all’ascesa di Alba Dorata e altri gruppi di estrema destra che hanno visto il loro sostegno aumentare durante la recessione, ma ha anche dipinto i "banchieri che divennero primi ministri e ministri diventati banchieri" come parte del problema.
"Erano, quelle persone, una specie di soluzione"
CP Kavafis, poeta greco nato nel 1863 in Egitto, è l’autore di "Itaca", poesia molto amata e frequentemente usata nella cultura greca contemporanea per esprimere come la lotta e il viaggio offrano più doni della destinazione stessa. In un’altra sua poesia, ha scritto:
"E ora, che cosa ci succederà senza i barbari?
Erano, quelle persone, una specie di soluzione".
Quello che succederà in Grecia senza l’aiuto finanziario esterno è ancora da vedere. Indipendentemente da ciò che credono governo e opposizione, la crisi economica non è finita. Elevato debito pubblico, basso rating del credito, prestiti "rossi", alta disoccupazione e fuga di cervelli sono tra gli elementi chiave del panorama greco post-salvataggio.
I barbari della Grecia – la Troika, il quartetto o i creditori, come venivano chiamati di volta in volta – hanno risposto a interessi opposti nello spettro politico greco. C’è un blocco di tecnocrati e neoliberisti dell’opposizione che ha visto i programmi di salvataggio come parte della soluzione, e c’è l’attuale governo che ha costruito la sua retorica iniziale su un programma senza barbari. Ora, i creditori celebrano il successo della Grecia e, mentre Syriza celebra il recupero della sovranità della Grecia, deve tenere il passo con le riforme concordate.
Il giorno dopo Itaca, per Syriza
L’insoddisfazione nei confronti del governo guidato da Syriza è aumentata, specialmente dopo quello che è stato visto da molti greci come un modo inefficace di gestire gli incendi di luglio, che hanno ucciso 96 persone e danneggiato centinaia di proprietà.
Per marcare la fine dei salvataggi, fiore all’occhiello del governo, era stato programmato un evento più grande dell’umile proclamazione televisiva di Tsipras, ma una celebrazione sarebbe stata inappropriata in questo momento.
Ora Syriza ha bisogno di recuperare il legame con la società greca, che più di una volta si è sentita tradita dal partito. Un rimpasto di governo sembra quindi imminente, insieme all’annuncio (e all’attuazione) di misure a breve termine di sollievo economico.
Tali misure comprendono il ripristino della contrattazione collettiva, l’aumento del salario minimo, sgravi fiscali permanenti e il rafforzamento dello stato sociale e in particolare della sanità pubblica, nonché un supplemento di 700-750 milioni di euro nel bilancio 2019.
Cruciale per la popolarità del governo – e il futuro di oltre 2,5 milioni di greci – sarà il risultato dei negoziati del governo per sospendere i tagli alle pensioni imposti durante l’era del salvataggio.
Il 2019 sarà un anno di triple elezioni in Grecia: europee, comunali e nazionali. La stagione pre-elettorale è quasi iniziata: sarà ufficialmente dichiarata alla fiera internazionale di Salonicco che si tiene ogni settembre.
Da lì, nel 2014, Alexis Tsipras aveva presentato l’agenda rimasta nota come "Programma di Salonicco" e che l’ha prima fatto eleggere, e poi criticato per non aver realizzato quella che era stata descritta da molti come una grande occasione per cambiare il paradigma politico dell’Europa.