Permesso di soggiorno: mappa e bussola degli albanesi in Italia

Un pezzo di carta che è strumento di controllo, porta verso una vita migliore, documento di identità. Ma anche, per i ricercatori, una miniera di informazioni. E’ il permesso di soggiorno, che in questo caso ci permette un viaggio statistico-sociologico presso la comunità albanese in Italia

22/03/2012, Rando Devole -

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Permesso di soggiorno

Quest’articolo è uscito anche su Albania News, il portale degli albanesi in Italia

ll permesso di soggiorno può essere tante cose contemporaneamente: per il poliziotto di frontiera uno strumento di controllo, per l’emigrante la porta verso la vita sognata, per il comune un documento di identificazione, per il vicino un pezzo di carta senza valore… E per lo studioso? Ovviamente, una miniera d’oro. Il permesso di soggiorno contiene tante di quelle informazioni da diventare una mappa e una bussola per orientarsi nella realtà degli emigranti.

Un viaggio nella comunità degli albanesi in Italia, per mezzo del loro permesso di soggiorno, potrebbe essere conoscitivo e perfino istruttivo. Innanzi tutto i numero complessivo: al 1.1.2011 si registrano 435.687 albanesi con permesso di soggiorno (fonte Ministero degli Interni, dati elaborati da Dossier Statistico Immigrazione, Caritas/Migrantes). Tale numero comprende tutti i titolari di permesso di soggiorno, inclusi i minori iscritti nel titolo dei genitori.

Una premessa metodologica importante: il database dei permessi di soggiorno non include quelle persone che sono in attesa di rinnovo, poiché li scarta in quanto permessi scaduti. Quindi il numero dei permessi che stiamo per esaminare è verosimilmente minore del reale. L’entità della differenza potrebbe essere stimata tenendo presente il numero dei residenti, oppure monitorando i permessi di soggiorno in modo periodico. D’altro lato è indispensabile capire l’entità dei permessi scaduti e non rinnovabili. Si tratta di un rilevante problema sociale, visto che le persone senza il rinnovo del permesso cadono nell’irregolarità, andando incontro ad una serie di complicazioni per la vita. Tuttavia, il significato dei dati non è per nulla compromesso, specialmente nelle loro articolazioni, visto che la differenza con il numero dei residenti non è enorme.

Tenendo presente che i permessi di soggiorno in Italia raggiungono la cifra di 3.110.134, si evince che gli albanesi costituiscono il 14% del totale. Dall’angolazione dei permessi di soggiorno, la collettività albanese appare equilibrata se si divide per genere: 232.888 sono maschi e 202.799 sono femmine (53,5% e 46,5%).

I permessi di soggiorno ci permettono di analizzare lo stato di famiglia degli immigrati. In questo senso è uno strumento affidabile, visto che la parentela acquista un valore in virtù della titolarità di soggiorno. La suddivisione tra i coniugati e non coniugati appare quasi perfetta: 50,3% e 49,7%. Tuttavia, serve un’indagine ulteriore. Nella categoria dei non coniugati rientrano: celibi/nubili, divorziati/e, separati/e e vedovi/e. I divorziati albanesi (uomini e donne) sono 1.292, i separati 364 e i vedovi 2.853. A livello complessivo, cioè l’incidenza sulle rispettive categorie è: celibi (12,5%), coniugati (15,9%), divorziati (8,1%), separati (8,2%), vedovi (16,4%).

Una de-familiarizzazione?

Fino a poco tempo fa, l’incidenza degli sposati era un chiaro indicatore del marcato processo di “familiarizzazione” degli immigrati albanesi. Si se osservano però i dati dei coniugati e dei celibi negli ultimi anni, si nota una tendenza all’aumento dei celibi e al calo delle coppie sposate, particolarmente negli ultimissimi anni. Tale tendenza si nota facilmente comparando le percentuali dei coniugati nel tempo: nel 2000 costituivano il 55,6%, nel 2003 aumentavano al 57,4%, nel 2006 raggiungevano il 62%, mentre alla fine del 2010 erano 50,3%. Se si considera la crescita continua del numero complessivo degli albanesi in questi ultimi anni, allora il calo dei coniugati e l’incremento dei celibi diventa più evidente. Tuttavia, prima di raggiungere conclusioni definitive bisogna studiare le classi di età, poiché nella categoria dei celibi fanno parte anche i minori.

L’immigrazione albanese in Italia è discretamente giovane. Il 50,2% degli albanesi in Italia, muniti di permesso di soggiorno, hanno un’età compresa tra 0 – 29 anni. Il 29% è tra i 30 – 40 anni. Solo il 16% è tra 45-64 anni e il rimanente 4,9% ha più di 65 anni. Bisogna sottolineare che il numero degli ultra sessantacinquenni è andato aumentando negli anni. Alla fine del 2006, gli over 60 costituivano il 2,6%. Probabilmente, l’incremento del numero degli anziani è dovuto alla prassi dei ricongiungimenti familiari. Fatto sta che l’incidenza degli over 65 è aumentata al 29,1% sul totale degli immigrati con questa classe di età. Ciò significa che gli albanesi costituiscono una grande fetta di questa popolazione straniera. I minori sono numerosi. Gli albanesi fino al 18° anno di età sono 111.466 di cui 100.258 non hanno raggiunto i 15 anni (le cifre di tutti i minori immigrati sono 689.194, di cui 621.738 non hanno raggiunto i 15 anni). I gruppi di età appena elencati vanno presi in considerazione quando si parla di celibi, il cui numero è condizionato dai minori, che a loro volta sono determinati principalmente dai coniugati.

Una comunità integrata

Che gli albanesi costituiscono una comunità storica e integrata nel tessuto socioeconomico italiano lo dimostrano anche i dati sul tipo di permesso di soggiorno. L’immigrazione albanese ha compiuto vent’anni, anche se non è scontato, ciò presuppone un numero consistente di permessi di soggiorno CE di lungo periodo. Infatti, i titolari albanesi di tale tipo di permesso sono 202.980, praticamente il 46,6% di tutti i permessi di soggiorno. Ciò significa che tutti questi cittadini hanno almeno 5 anni di permanenza in Italia, quindi appartengono ad un percorso lungo migratorio. Di tutti gli immigrati con questo tipo di documento gli albanesi costituiscono il 16,7%. 129.755 (ossia il 29,8%) sono i cittadini albanesi muniti di permessi di soggiorno semplici e 99.143 sono minori iscritti sul permesso dei genitori. Interessante, la categoria di coloro che possiedono una carta di soggiorno familiare di cittadino UE (sono 3.809). Si tratta di quelli che hanno effettuato il ricongiungimento familiare con cittadini albanesi che hanno acquisito la cittadinanza italiana, per matrimonio o per naturalizzazione. Probabilmente il numero è destinato ad aumentare.

Come sono distribuiti territorialmente gli albanesi titolari di permesso di soggiorno? Al primo posto si ritrova Lombardia con 89.091 titolari. Seguono Toscana (64.215), Emilia Romagna (55.447) e Piemonte (41.153). Veneto e Lazio sono rispettivamente nelle quote di 38.777 e 19.673. All’ultimo posto c’è la Sardegna, dove solo 482 albanesi sono titolari di permesso di soggiorno. Comunque, non esiste questura in Italia che non abbia rilasciato almeno qualche decina di permessi di soggiorno a favore di cittadini albanesi. Perfino ad Oristano sono stati autorizzati 28 permessi di soggiorno per albanesi. Chieti detiene il primo posto per incidenza degli albanesi titolari di permesso (47,2% sul totale degli immigrati). A livello regionale è la Puglia al primo posto con il 33,8% di albanesi sul totale delle varie collettività straniere.

Le motivazioni: famiglia e lavoro

Una delle voci più importanti del permesso di soggiorno è il motivo. La maggior parte degli albanesi (60,4%) ha un permesso per motivi familiari. Nei 263.322 permessi per motivo familiare sono inclusi anche i figli dei titolari del permesso di soggiorno. Il numero imponente indica che questo motivo è stato uno dei più importanti che ha permesso agli albanesi di soggiornare sul territorio italiano. L’inversione di tendenza a favore dei permessi di soggiorno per motivi familiari si era visto già alla fine del 2006, quando il 52% degli albanesi soggiornavano per motivi di lavoro e 42,5% per motivi familiari. Questi ultimi nel 2000 erano stati solo il 30%. Quindi i motivi familiari hanno avuto un trend sempre in crescita.

L’altro motivo in ordine di importanza è il lavoro subordinato. Il 32% degli albanesi ha un permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato, il che significa che hanno un contratto di lavoro di vario tipo. Il terzo motivo è costituito dal lavoro autonomo. Sono 22.727 gli albanesi che sono titolari di un’impresa e quindi di un permesso per lavoro autonomo. Il lavoro stagionale non occupa un posto importante. Infatti, al 1.1.2011 c’erano solo 1.286 albanesi con un permesso di lavoro stagionale. Ancora meno quelli che sono in attesa di occupazione (62). Quindi la famiglia e il lavoro sono i motivi principali del soggiorno degli albanesi in Italia.

Ci sono anche altri motivi che permettono la permanenza regolare in Italia. Ci sono innanzi tutto i minori non accompagnati (713), i titolari di permessi di soggiorno per studi (4.138), quelli che soggiornano per motivi religiosi (116), per residenza elettiva (291), per richiesta asilo (287), per motivi umanitari (181), per cure mediche (320), per motivi di giustizia (18). Come si nota, in realtà si tratta di motivi secondari dal punto di vista numerico che raggiungono in totale solo l’1%.

Come si è visto, il permesso di soggiorno ci ha fatto da bussola per un breve viaggio all’interno dell’arcipelago albanese che vive e lavora in Italia. Ma chi l’ha mai toccato con mano, avrà visto che sopra e in filigrana contiene lo stemma della Repubblica italiana. Al di là del valore burocratico, lo stemma si addice bene anche alla nostra metafora di conoscenza, perché il viaggio non si effettua all’esterno, ma all’interno della società italiana.

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