Patriottismo d’autostrada
Stanno volgendo alla fine i lavori per la maggiore opera pubblica che sia mai stata costruita in Albania. Almeno questo è il messaggio che il premier Sali Berisha ha voluto trasmettere agli albanesi alla vigilia dell’attuale campagna elettorale, il 31 maggio scorso.
E’ difficile capire cosa abbiano inaugurato in realtà il premier e i suoi ministri, mentre contemporaneamente durante la cerimonia solenne ha annunciato un’altra inaugurazione della stessa opera pubblica che avrà luogo due giorni prima della chiusura campagna elettorale, prima del 28 giugno. Dal momento che l’autostrada è lontano dall’essere operativa, l’inaugurazione, tradotta in un vero e proprio spettacolo politico, sembra abbia riguardato l’apertura della prima galleria che collega il Kosovo all’Albania.
La cerimonia dell’inaugurazione è stata una festa impeccabile organizzata con accurata attenzione da settimane. Il premier insieme ai suoi ministri si è recato a Kalimash, nei pressi di Kukës, vicino al confine col Kosovo, percorrendo un centinaio di metri a piedi nella galleria non ancora ultimata che farebbe parte dell’autostrada Durazzo-Kukës. Salito su un escavatore, con un casco da operaio in testa, gli albanesi hanno potuto vedere il premier in lacrime per la commozione, mentre cercava di abbattere l’ultima parte che bloccava la galleria. In seguito, Berisha si è incontrato con il suo omologo kosovaro Hashim Thaçi, giunto dalla parte kosovara della galleria.
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Come già all’inizio dei lavori l’autostrada Durrës-Kukës, che dovrebbe collegare l’Albania centrale al Kosovo, ha assunto una connotazione patriottica, oltre che elettorale. Davanti a un pubblico panalbnaese i due premier hanno pronunciato parole di grande pathos patriottico, definendo il giorno dell’apertura della galleria come "la caduta del muro di Berlino nelle terre albanesi", e "l’unificazione della nazione albanese". "Con l’inaugurazione di questa galleria, oggi gli albanesi si uniscono tra di loro e con le altre nazioni, con i serbi, i macedoni e i bulgari" ha commentato Berisha. "Neanche le montagne ci possono più dividere – ha commentato Thaçi – ora la nostra nazione rimasta tagliata in due per dei secoli, si unifica. Per noi questo è il giorno più importante dopo la proclamazione dell’indipendenza del Kosovo. In questo giorno la storia sta correggendo se stessa, e un sogno diventa realtà".
La Durrës-Kukës è l’opera pubblica più costosa che lo stato albanese abbia mai intrapreso. Il progetto circolava tra le cancellerie di Tirana dal lontano ’99, ma i lavori sono iniziati solo due anni fa. I partiti politici albanesi hanno assunto puntualmente atteggiamenti a favore del grande progetto mentre detenevano il potere, e atteggiamenti fermamente contrari ad esso una volta all’opposizione. Lo stesso premier Berisha, che ora si trova a inaugurare un’opera pubblica non ancora ultimata, e che ha fatto della Durrës-Kukës un suo cavallo di battaglia, si era opposto con forza quando i governi della sinistra avevano lanciato il progetto. "Con questo progetto si vuole portare petrolio a Belgrado" commentava puntualmente Berisha mentre si trovava all’opposizione, dopo la grave crisi del ’97.
Oggi invece è l’opposizione a contrastare questa opera pubblica. "Invece di un investimento di 418 milioni, le spese si sono moltiplicate, e gli albanesi hanno dovuto pagare 600 milioni di euro in più – ha commentato dopo l’inaugurazione il presidente del PS di Tirana, Besnik Baraj – Avremmo potuto costruire 1450 scuole e almeno 150 ospedali. Berisha invece ha usato quei soldi per arricchire se stesso, la propria famiglia, e gli amici". Mentre la campagna elettorale, che tutti ritengono di indiscutibile importanza, si sta animando in maniera tradizionalmente conflittuale, gli esponenti della destra più vicini a Berisha definiscono l’atteggiamento della sinistra come motivato dall’invidia e dal cosmopolitismo anti-albanese che la caratterizza, un cliché spesso usato dalla retorica nazionalista albanese.
L’autostrada è effettivamente il progetto più costoso che sia mai stato intrapreso da Tirana. Il premier Berisha, con orgoglio lo definisce addirittura il maggior investimento che sia mai stato intrapreso in questo settore nei Balcani. Ma nessuno è in grado di dire quanto sia costato veramente alle tasche degli albanesi. Come spesso avviene, anche in questo caso le informazioni da parte del governo e delle strutture competenti sono state date con enorme parsimonia, tanto che la Durrës-Kukës, per la maggior parte degli analisti di Tirana, è sinonimo di mancanza di trasparenza. In un articolo apparso sul quotidiano "Shqip", Ard Kola, uno dei giornalisti economici più lucidi in Albania, commenta all’indomani della cerimonia: "Il ministro degli Affari pubblici e dei Trasporti, Sokol Olldashi, aveva dichiarato che la Durrës-Kukës sarebbe costata 720 milioni di euro. L’opposizione ritiene che la cifra ammonti a 850 milioni. Mentre la magistratura dichiara 1 miliardo di euro. Ma in questa moltitudine di cifre in pochi possono fare affermazioni precise, poiché l’autostrada è stata costruita sprovvista di un progetto complessivo".
Sono molti i misteri che l’autostrada cela. Oltre alla mancanza del progetto complessivo, fanno discutere i rapporti tra i politici di Tirana e la compagnia Bechtel-Enka che svolge i lavori, cui è stata assegnata la costruzione dell’autostrada senza che alcun appalto fosse previsto. Inoltre, la scarsa trasparenza e le possibili speculazioni erano già oggetto di indagine da parte della magistratura albanese, che aveva dichiarato ben 230 milioni di euro di danno alla stato per mancanza di rispetto delle procedure previste dalla legge. Diversi responsabili all’interno del governo sono finiti sul banco degli accusati, rivelando un vortice di corruzione che si celerebbe dietro la Durrës – Kukës. In un suo editoriale Mustafa Nano commenta al riguardo: "Tutti si sono fatti prendere dal patriottismo, persino l’opposizione, temendo una penalizzazione elettorale, esita a parlare della corruzione più mastodontica che abbia mai avuto luogo in terra albanese. È ovvio che un investimento gigantesco avrebbe comportato una corruzione altrettanto gigantesca".
Secondo gli esperti, l’autostrada sarebbe pronta per essere inaugurata tra un anno, continuando in tal modo a indebitare le finanze albanesi. Partendo da Durazzo, l’autostrada percorre l’Albania centrale per finire al confine con il Kosovo. Si tratta di un tratto di 170 km, di cui fanno parte 27 ponti e una galleria che perfora le montagne che hanno costituito una barriera invalicabile tra l’Albania e i suoi vicini nord-orientali. Si prevede che l’autostrada riduca in sole due ore la distanza tra Durrazzo e Kukës, mentre per ora servono ben sei ore. Saranno numerosi i vantaggi economici che essa apporterà all’Albania. In particolar modo farà uscire dall’isolamento le zone montuose del nord albanese e agevolerà i flussi commerciali e turistici verso l’Albania, fino ad ora estremamente penalizzati dall’inagibilità delle strade di montagna.
Ma i vantaggi della Durrës-Kukës tarderanno a venire ancora per molto. Nonostante la fretta di Berisha nell’inaugurare una nuova era nei rapporti tra l’Albania e i suoi vicini orientali, anche quando l’autostrada sarà veramente ultimata, la sua operatività sarà fortemente penalizzata dalla mancanza della continuazione in Kosovo. Il governo kosovaro non dispone delle risorse necessarie per un investimento di tale portata e nulla è stato previsto. D’altra parte anche la rete stradale albanese non è del tutto compatibile con lo standard della Durrës-Kukës.
L’inaugurazione però ha un forte impatto elettorale. Uscente da un mandato pieno di scandali e vicende di corruzione, in cui non poche volte è stato menzionato il premier e la sua famiglia, il PD di Berisha mira a sottolineare gli investimenti nell’infrastruttura come il fiore all’occhiello del suo operato. Nella retorica è stato recuperato anche un notevole linguaggio patriottico che si trova in sintonia con un accresciuto nazionalismo albanese dopo la proclamazione dell’indipendenza del Kosovo. Mentre nel discorso pubblico trovano sempre più spazio temi come l’unificazione nazionale, l’identità panalbanese e le cosiddette ingiustizie storiche che la nazione albanese ha subito, Berisha vuole interpretare l’autostrada Durrës- Kukës in chiave patriottica per fare colpo sulla sensibilità patriottica dell’elettore medio.