On-line l’archivio sulla guerra in Bosnia

A partire dagli ultimi mesi del 2013, sono state declassificate circa 5000 pagine di documenti d’archivio sulla presidenza Clinton, dodici anni dopo la fine del mandato, secondo quanto previsto dalle legge statunitense.

Più di 300 documenti riguardano la guerra in Bosnia, in particolare l’anno 1995 e i negoziati che condussero alla firma degli Accordi di Dayton. Si tratta di rapporti confidenziali dei servizi di sicurezza, memoranda per la Casa Bianca redatti da funzionari di alto livello, valutazioni di intelligence ed altri materiali selezionati del Dipartimento di Stato e del Dipartimento della Difesa.

I documenti, ora liberamente accessibili, aiuteranno a fare luce sulle dinamiche dietro le quinte della diplomazia occidentale, sui processi di policy-making della politica estera americana e sul funzionamento dell’intelligence. Sarà così possibile chiarire pagine storiche della politica estera Usa e delle relazioni con i paesi occidentali, dalla "Direttiva presidenziale numero 1 del 1993", in cui venivano stabiliti gli obiettivi strategici Usa riguardo l’ex Jugoslavia, alle analisi di Madaleine Albright, al tempo ambasciatrice Usa all’Onu, alle numerose impressioni su Milošević.

I documenti, raccolti nella collezione "Bosnia, Intelligence, and the Clinton Presidency", costituiscono la più recente raccolta storica di materiali d’archivio pubblicati nel corso di venti anni dalla CIA nell’ambito dell’ Historical Review Program, un programma di trasparenza e condivisione dei documenti desecretati che includono anche video e fotografie. I materiali sono ora disponibili online sul sito della CIA e sono consultabili presso la Biblioteca della "Clinton Foundation" .

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