Nuovo governo in Macedonia: a caccia di posti di lavoro
La Macedonia ha un nuovo governo. S’insedia a quasi due mesi dalle elezioni politiche che hanno segnato la sconfitta dei socialdemocratici, sino ad allora alla guida del Paese. La priorità assoluta? Lo sviluppo economico
"Maggiore crescita economica, investimenti, de-politicizzazione, professionalizzazione della pubblica amministrazione, riduzione della burocrazia e lotta senza compromessi alla corruzione", sono queste le promesse ai cittadini del nuovo governo macedone.
Dopo una sessione durata un giorno e mezzo il parlamento, sabato 27 agosto, ha dato il proprio voto di fiducia al nuovo primo Ministro Nikola Gruevski. Gruevski ha promesso un governo onesto e responsabile che gestirà in modo efficente le risorse pubbliche.
Il governo è costituito di 21 membri provenienti da sei partiti politici differenti. Il governo ha ottenuto 68 voti a favore e 22 contrari. Nessuno si è astenuto.
I membri del DUI di Ali Ahmeti e quelli del Partito per la prosperità democratica, entrambi rappresentanti di parte della comunità albanese, non hanno partecipato alla sessione parlamentare. Seccati per non essere stati invitati a far parte del governo nonostante abbiano ottenuto la maggioranza dei voti albanesi non riconoscono la legittimità del nuovo governo e continuano con le proteste.
"Siamo pronti", ha affermato il primo Ministro Gruevski durante i suoi commenti iniziali di fronte al parlamento. Ha affermato di avere fiducia nella propria squadra, aggiungendo però l’avvertimento che vi è sempre la possibilità di sostiutuire qualcuno se viene meno la fiducia. "Avviamo tempi nuovi e una nuova sfida", ha dichiarato rivolgendosi ai colleghi di partito.
La sessione parlamentare è stata lunga, come vuole la tradizione politica, con un dibattito a volte acceso. L’ex primo Ministro Vlado Buckovski ha promesso un’opposizione onesta ma ha anche provato a dare consigli al suo successore ed in parte ha già iniziato a criticare le sue azioni.
"Sarà un’opposizione che dirà le cose direttamente. Non lavoreremo mai dietro le vostre schiene", ha affermato Buckovski, leader dei socialdemocratici.
Da parte sua Gruevski ha ringraziato il governo precedente per il lavoro svolto.
Buckovski ha criticato alcuni dei ministri scelti dal suo successore, tra i quali Mihajlo Manevski, ministro della Giustizia e ex presidente della Commissione anti-corruzione.
Gruevski ha ribattuto affermando che "se lo sviluppo della Macedonia fosse dipeso dalle parole di buoni oratori, allora tutto adrebbe bene. Ma purtroppo non è così".
Gruevski ha promesso una crescita economica annua del 6-8% sui prossimi 4 anni ed un investimento che vada a rappresentare una quota, nel 2010, equivalente al 25% del prodotto nazionale lordo. Gruevski ha inoltre promesso di riformare la spesa pubblica e di ridurre le uscite improduttive. "Il nuovo governo nel prossimo periodo non spenderà assolutamente nulla per macchine o arredamento", ha affermato.
Ha inoltre promesso una campagna molto aggressiva per attrarre investimenti stranieri. E’ sua intenzione quella di avvalersi della collaborazione di 25-50 tra i più conosciuti consulenti mondiali per arrivare a questo suo obiettivo.
Se si deve giudicare dalle prime impressioni Gruevski sembra intenzionato a fare le cose "in maniera internazionale". Immediatamente dopo la vittoria elettorale il suo partito ha lanciato l’idea di avere uno straniero a capo della procura centrale. Il motivo: uno straniero sarebbe stato più efficente nel combattere una corruzione ampiamente diffusa. L’idea però non è piaciuta molto ed è stata criticata sia da giuristi che dall’opposizione. Il meno che si possa dire comunque è che non è molto convenzionale …
La nuova opposizione ha sottolineato che il primo Ministro ha focalizzato la propria attenzione in particolare sull’economia marginalizzando invece le questioni legate alle relazioni interetniche, che sono il cuore della stabilità del Paese.
"Non ci saranno investimenti stranieri se ci ritroveremo ad affrontare un nuovo Kondovo", ha affermato Buckovski riferendosi alla crisi di sicurezza avvenuta l’anno scorso in un villaggio alla periferia di Skopje.
Gruevski nel Paese ha l’immagine di un esperto di economia e di un "alcolizzato del lavoro". Ha rappresentato la più rilevante (e forse l’unica) forza riformatrice in seno al governo di Ljubco Gerogievski, tra il 1998 e il 2002, e la persona che ha spinto a riforme su larga scala come l’introduzione dell’IVA, le privatizzazioni, la riforma del sistema finanziario.
Nel suo primo incontro il governo ha ridotto l’IVA sui prodotti meccanici per l’agricoltura dal 18 al 5%. Una decisione che è stata accolta molto positivamente dagli agricoltori del Paese.
Il governo poi mantiene la strada tracciata dal predecessore per quando riguarda l’integrazione internazionale del Paese.
"La NATO e l’UE sono i nostri obiettivi" ha affermato il nuovo ministro degli Esteri, Antonio Milosevski. Quest’ultimo ha anche annunciato che vi sarà maggiore attenzione per le minoranze macedoni all’estero. Una dichiarazione che potrebbe preoccupare qualcuno degli Stati vicini.
"Abbiamo tre obiettivi" ha affermato in modo non poco retorico il ministro della Difesa Lazar Elenovski "la NATO, la NATO e la NATO".
Il ministro degli Interni, Gordana Jankulovska ha invece affermato che darà la priorità alla riforma della legislazione inerente alle forze di polizia.
Il vice primo ministro, Imer Selmani del DPA, ha promesso una piena implementazione degli Accordi di Ohrid. "Il governo precedente non ha avuto il coraggio di attuare alcune delle riforme necessarie", ha affermato.
Il nuovo primo ministro è stato accolto, nell’edificio del governo, da corridoi vuoti, nessun collegamento internet nel proprio ufficio, e computer dalla memoria cancellata. Segnali tipici del passaggio di consegne da un governo all’altro in Macedonia.
L’intero staff del primo ministro, circa 60 persone, se ne è andato assieme al suo predecessore Buckovski. L’amministrazione pubblica, basata sullo spoil system, subisce pesanti cambaimenti ogni volta che muta il governo.
Gruevski dovrà pescare nella propria squadra. Porterà con sè l’ex segretaria del ministero delle Finanze, Lena Samardjieva. "Ci sarà solo più protocollo da seguire, ma non cambierà molto", ha dichiarato la Samardijeva aggiungendo che comunuqe è già abituata allo stile di gestione di Gruevski.
Si apre un nuovo periodo per il Paese. Tutti sono curiosi di vedere come sarà. Non vi è confusione in merito alle priorità da seguire. La gente vuole che la situazione economica migliori. Vuole posti di lavoro. Il tempo mostrerà se Gruevski riuscirà a procurarli.