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Montenegro: scontro sui media
Non solo in Italia i media sono al centro del dibattito politico. Avviene anche in Montenegro dove liberali ed "Insieme per la Jugoslavia" si coalizzano ed approvano numerosi emendamenti alla nuova legge sui media.
Podgorica – La nuova maggioranza parlamentare dell’Alleanza Liberale e la coalizione "Insieme per Iugoslavia" ha votato ieri sera lo scioglimento del Parlamento che sancisce la chiamata alle urne per il prossimo 6 ottobre.
Nei giorni scorsi la nuova abbinata formata da liberali ed "Insieme per la Jugoslavia" aveva approvato i cambiamenti della legge elettorale ed alla legge sui media, ed inoltre ha approvato una legge speciale per lo svolgimento della campagna elettorale sui media statali e privati.
Gli emendamenti alla legge elettorale sono stati criticati dall’ OSCE, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, perché approvati senza consultare tutte le parti politiche.
L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa certo non si è dimostrata soddisfatta neppure dei cambiamenti che ha subito la legge sui media alla quale stava lavorando da più di un anno con parlamentari ed esponenti della società civile. Alla base delle modifiche della legge la necessità di liberali e "Insieme per la Jugoslavia" di "conquistare la Bastiglia" e cioè ottenere la maggioranza dei propri rappresentanti nei consigli di amministrazione delle televisioni statali, della radio del Montenegro e del giornale "Pobjeda".
I nuovi consigli d’amministrazione dovranno essere costituiti entro 8 giorni dall’entrata in vigore della nuova legge e così l’attuale e anomala coalizione di governo potrà far coprire quelle cariche dai propri rappresentanti già entro la fine del mese di agosto.
Tra le novità introdotte anche quella di una rigida regolamentazione per quanto riguarda gli spazi elettorali da concedere ad ogni partito politico che dovrà essere rispettata dalle televisioni private. Per monitorare e controllare che la previsione di legge venga rispettata è stata stabilita la creazione di un’apposita commissione.
I rappresentanti di DPS e SDP hanno commentato l’adozione degli emendamenti alla legge sui media quale un attentato alla democrazia. "In questo modo i liberali e l’SNP non fanno che mettere le mani sui media per vincere le prossime elezioni" hanno dichiarato a più riprese.
Ma dal partito liberale arrivano le smentite: "Con queste nuove regole non si fa altro che correggere una situazione antidemocratica che si era venuta a creare nella quale il partito DPS faceva, grazie ai media, forti pressioni sugli elettori per raccoglierne i voti". I liberali hanno inoltre accusato il partito di Djukanovic di avere ritardato questi mesi l’approvazione delle nuove leggi sui media, definite in collaborazione con esperti di alcune organizzazioni internazionali quali il Consiglio d’Europa e l’OSCE, proprio per arrivare alle elezioni con un pieno controllo sui mezzi di comunicazione.
E la polemica nel Paese è accesa. Preoccupazione anche dell’OSCE il cui Capo Missione in Federazione Jugoslava, Sannino, si è recato in visita in Montenegro proprio per discutere della situazione che si è venuta a verificare dopo il "colpo di mano" (o meglio colpo di scena) di "Insieme per la Jugoslavia" ed i Liberali.