Montenegro: i politici non controllerranno più i media

Con la nuova formazione di governo cambiano anche alcune regole sull’attività dei media locali. Secondo le nuove disposizioni i politici perderanno il controllo diretto sui media.

30/10/2002, Redazione -

Il Governo montenegrino ha approvato questa settimana le proposte di legge riguardanti i cambiamenti delle leggi sui media, per la trasmissione privata e pubblica – "Tv del Montenegro" e "Radio del Montenegro", con le quali si cancellano le regole che prevedevano la loro applicazione non prima del 1 maggio 2003.
il Governo invierà queste proposte al Parlamento, che dirà la sua parola subito dopo la formazione della nuova composizione governativa. Il parlamento in settembre aveva approvato tre leggi sui media, solo che aveva aggiunto emendamenti mediante i quali la loro applicazione veniva posticipata al 1° maggio dell’anno prossimo.
"Ora si creeranno le condizioni per una veloce applicazione degli standard dei media, la trasformazione dei media statali in servizi pubblici e l’inizio della privatizzazione del quotidiano "Pobjeda". Il Governo si impegnerà inoltre per una più veloce implementazione delle leggi sui media in accordo con le scadenze già previste. Attenzione particolare va prestata alla separazione del centro per le trasmissioni da "Telecom", che così diventerà un’azienda separata, e alla formazione degli organi che regolano i media", ha dichiarato il segretario del Segretariato per le informazioni dopo la sessione del Governo, Bozidar Jaredic. ("Vijesti", 26 ottobre)
Jaredic ha aggiunto che le nuove leggi si applicheranno otto giorni dopo l’approvazione nel Parlamento."Con le nuove leggi si regoleranno le posizioni, i diritti e gli obblighi dei media eletronici in Montenegro e la TV statale e la radio si trasformeranno in servizi pubblici. Questi servizi pubblici in futuro verrano gestiti dal Consiglio che sarà eletto dal Parlamento per un periodo di due anni. I membri del consiglio che saranno responsabili delle nomine del direttore e dell’editore, provverranno da diversi ambiti della società, ma non saranno politici, rappresetanti del Governo e dell’amministrazione locale", ha detto l’assistente del segretario per le informazioni, Abaz Dzafic. ("Vijesti", 26 ottobre)
Secondo Dzafic con le nuove regole si prevede che le frequenze vengano assegnate dall’Agenzia per il broadcasting, di imminente creazione, e verrà amministrata da un consiglio, anche questa volta senza i politici. ("Vijesti" e "Pobjeda", 26 ottobre)

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