Moldova, condanna per Evghenia Guțul
Dopo essere stata arrestata a marzo con l’accusa di riciclaggio di denaro, la governatrice della Gagauzia (regione autonoma della Moldova), Evghenia Guțul, ad inizio agosto è stata condannata a 7 anni di carcere e a un pagamento a favore dello stato di oltre due milioni di euro

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Evghenia Guțul durante il processo del 5 agosto scorso a Chișinău, Moldova © Dan Morar/Shutterstock
Dopo l’arresto avvenuto in marzo, il 5 agosto 2025, la governatrice della Gagauzia Evghenia Guțul, è stata condannata a 7 anni di carcere oltre a dover pagare allo stato 40 milioni di lei (circa 2 milioni e 280 mila euro).
Il denaro sarebbe stato utilizzato per finanziare illegalmente il Partito Șor, primo progetto politico dell’oligarca in fuga Ilan Șor.
Con lei è stata condannata a 6 anni di carcere anche la segretaria del partito Svetlana Popan. A lei saranno confiscati 9 milioni di lei (circa 456.210 euro). Entrambe hanno perso il diritto di far parte di partiti politici e di gestirne le finanze per cinque anni.
Nella sua dichiarazione finale, rilasciata il 3 luglio, Guțul ha chiesto di essere assolta. Ha affermato di non aver "portato un solo leu in Moldova" e ha ricordato di avere due figli: uno di 16 anni e l’altro di 3. Il suo avvocato, Sergiu Moraru, ha affermato che la legge consente alle madri di scontare la pena dopo che i figli minori abbiano compiuto 8 anni.
Guțul accusa il governo di aver truccato il caso per privarla del suo mandato di governatrice della Gagauzia, mentre i funzionari di Chișinău affermano che il processo giudiziario non dovrebbe essere "politicizzato". A sua volta, anche Svetlana Popan ha chiesto al tribunale di non condannarla perché ha genitori e suoceri di cui prendersi cura.
Secondo i procuratori, Evghenia Guțul e Svetlana Popan sono state complici del finanziamento illegale della campagna elettorale della vicepresidente del partito Șor, Marina Tauber, candidata sindaca di Bălți nel 2021.
I pubblici ministeri sostengono che Popan e Guțul, all’epoca segretarie del partito Șor, siano state coinvolte nel coordinamento delle proteste antigovernative a Chișinău nell’autunno del 2022.
Responsabile dei distretti della Moldova settentrionale, Guțul avrebbe dovuto informare in anticipo i presidenti degli uffici territoriali delle proteste a cui avrebbero dovuto partecipare.
Avrebbe poi raccolto informazioni sul numero dei partecipanti e le avrebbe inviate alla direzione del partito, che avrebbe poi calcolato l’importo delle "quote" per i manifestanti in ciascun distretto e inviato il denaro.
I procuratori affermano che Guțul era anche responsabile dell’organizzazione della tendopoli allestita nel 2022 tra il Parlamento e la Presidenza, con i manifestanti pagati 100 dollari a notte per protestare contro le autorità di Chișinău.
L’ultima udienza del processo a Marina Tauber
Marina Tauber, accusata di complicità nel finanziamento illegale del partito e processata in contumacia, riceverà la sua sentenza dopo le elezioni, il 30 settembre. I pubblici ministeri chiedono la sua condanna a 13 anni di carcere e la confisca di 206 milioni di lei (più di 10 milioni di euro).
Il 4 agosto, il tribunale ha tenuto l’udienza finale nel caso della deputata accusata di aver accettato 195 milioni di lei (quasi 10 milioni di euro) tra gennaio 2022 e maggio 2023 dal gruppo criminale dell’oligarca Ilan Șor.
Secondo i pubblici ministeri, Tauber ha lasciato la Repubblica Moldova il 7 gennaio 2025. L’ultima apparizione pubblica è avvenuta il 6 luglio, quando ha partecipato a Mosca al congresso dei partiti della coalizione elettorale "Vittoria", guidata da Șor.
Il 3 agosto, la Commissione Elettorale Centrale (CEC) ha deciso di escludere i quattro partiti facenti parte della coalizione dalla partecipazione alle elezioni di settembre. Si parla di "Forza Alternativa per la Salvezza della Moldova", il partito "Opportunità", il “Partito Agrario della Moldova” e il partito "Vittoria”.
Secondo la CEC c’è “un comportamento vizioso e continuativo dell’entità politica in questione, in violazione dei propri obblighi, manifestato sia dalla continua inazione nel non presentare le dichiarazioni originali dei donatori, sia dalla mancata presentazione dell’elenco dei membri del partito, bloccando così la procedura amministrativa per l’esecuzione dei relativi controlli finanziari"
In entrambe le udienze, piccole folle di sostenitori di Guțul, Tauber e Popan si sono riunite di fronte alle sedi dei rispettivi tribunali.
Da ormai tre anni, la credibilità e spontaneità di queste proteste è messa in dubbio dai media indipendenti dopo numerosi servizi realizzati dal quotidiano investigativo Ziarul de Gardă che, in più occasioni, ha dimostrato come i manifestanti siano pagati per manifestare dove richiesto.
Proprio in occasione dell’ultima udienza di Tauber, TV8 ha realizzato un servizio in cui la giornalista chiede ai manifestanti per cosa stiano protestando. Molte delle risposte sembrano suggerire che queste persone, in maggior parte pensionati, non sappiano di preciso per cosa o in favore di chi stiano protestando.












