Moldova, al via il nuovo parlamento

Lo scorso 22 ottobre si è riunito per la prima seduta il nuovo parlamento moldavo, uscito dalla recente tornata elettorale. La presidente Maia Sandu ha designato l’uomo d’affari Alexandru Munteanu, “americano di origine moldava”, come Primo Ministro incaricato

30/10/2025, Gian Marco Moisé Chișinău
Parlamento moldavo - © Inspired By Maps/Shutterstock

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Parlamento moldavo - © Inspired By Maps/Shutterstock

La mattina del 22 ottobre ha avuto luogo la prima seduta della XII legislatura della Repubblica di Moldova. Dopo il rifiuto dell’ex presidente Vladimir Voronin, che avrebbe avuto il diritto di presiederla in qualità di membro più anziano, la sessione è stata guidata dalla socialista Zinaida Greceanîi.

Come nella precedente legislatura, Igor Grosu, presidente del Partito d’Azione e Solidarietà (PAS), è stato eletto presidente del Parlamento.

Come appare il nuovo Parlamento

Alla seduta si è presentata anche la presidente della Corte Costituzionale Domnica Manole che ha confermato il risultato delle elezioni del 28 settembre. Dei 55 deputati eletti nella lista PAS, il governo potrà ufficialmente contare su 53 visto che Dinu Plîngău e Stela Macari, originariamente membri della Piattaforma Dignità e Verità (DA), hanno dichiarato di entrare a far parte del gruppo misto.

Questa scelta segue all’accordo preelettorale tra PAS e DA (partner nella Coalizione Acum, “ora”, tra il 2019 e il 2021) che prevedeva che DA non avrebbe partecipato alle elezioni per evitare di disperdere il voto degli elettori pro-europei.

La Coalizione Patriottica ha invece deciso di separarsi a sua volta tra il Partito dei Socialisti della Repubblica di Moldova guidato da Igor Dodon, con 17 deputati, e quello dei Comunisti guidato da Vladimir Voronin, con 8 deputati.

Il Cuore della Moldova di Irina Vlah, che è stato escluso dal voto, non ha ottenuto seggi, mentre il presidente del Futuro della Moldova Vasile Tarlev, unico membro eletto del proprio partito, si è unito al gruppo misto. Nella Coalizione Alternativa, invece, il capolista Ion Ceban ha annunciato di rinunciare al proprio ruolo di deputato per continuare a servire come sindaco della capitale.

Ad inizio ottobre, il Partito Politico Democrazia a Casa, era stato privato dal CEC della possibilità di ricevere finanziamenti statali per 12 mesi viste le irregolarità nella dichiarazione dei propri finanziamenti, ma il 9 ottobre la Corte d’Appello Centrale ha annullato la decisione, ritenuta troppo severa. I sei seggi ottenuti da PPDA sono stati confermati alla seduta d’inaugurazione del nuovo Parlamento.

Un nuovo premier

Il13 ottobre, Dorin Recean ha annunciato il proprio addio alla vita politica: “Sono stato onorato dall’intenzione del PAS di offrirmi la responsabilità del mandato di Primo Ministro per il prossimo ciclo politico, ma la mia decisione è diversa. Due anni e mezzo fa mi è stato chiesto un compito molto chiaro: svolgere un mandato per garantire la sicurezza e l’ordine costituzionale. Non avevo intenzione di essere o rimanere in politica, quindi il mio mandato termina con la scadenza dell’attuale Governo. Non continuerò a essere nella vita pubblica e politica. Mi dimetterò da deputato non appena voteremo per il nuovo Governo e proseguirò la mia carriera professionale che ho lasciato da parte qualche anno fa.”

Il 24 ottobre, la presidente Maia Sandu ha designato l’uomo d’affari Alexandru Munteanu nel ruolo di Primo Ministro incaricato. Munteanu, 61 anni, vive fuori dalla Moldova da molti anni e negli anni ’90 ha ricoperto posizioni di rilievo nel settore bancario.

Si descrive come un “americano di origine moldava”. Negli ultimi 20 anni ha vissuto e lavorato in Ucraina. Dal 2007, Munteanu dirige il dipartimento investimenti diretti della società ucraina Dragon Capital e nel 2016 ha fondato la società di investimento 4i Capital Partners, attiva nell’Europa orientale.

La sua figura appare quella di un tecnico, così come diversi tecnici sono stati suggeriti alla guida di molti ministeri. Secondo le sue ultime dichiarazioni, Munteanu intende includere nella sua squadra di governo: Emil Ceban, rettore dell’Università Statale di Medicina, nel ruolo di ministro della Salute; Vladislav Cojuhari, ora segretario generale nel Ministero degli Interni, è stato proposto come ministro degli Interni; Cristian Jardan, in precedenza consigliere politico nel gabinetto Recean, come ministro della Cultura.

Questi nomi si aggiungono a quelli già proposti di: Valeriu Chiveri, diplomatico di carriera e ambasciatore della Repubblica di Moldova in Ucraina tra il 2021 e il 2025, proposto nella carica di vice primo ministro per la reintegrazione (n.b. della Transnistria); Eugen Osmochescu, esperto in riforme istituzionali per aumentare la competitività economica, proposto alla guida del Ministero dello sviluppo economico e della digitalizzazione; e Andrian Gavriliță, che con oltre 20 anni di esperienza nel campo economico, è stato proposto al Ministero delle Finanze.

Per ora, non è noto chi ricoprirà la carica di ministro dell’Ambiente; dal momento che il ministro ad interim, Sergiu Lazarencu, ha annunciato che non farà parte del futuro governo. Allo stesso modo, non è noto se ci saranno cambiamenti al Ministero dell’Agricoltura, al Ministero degli Affari Interni e al Ministero del Lavoro e della Protezione Sociale.

Voci suggerivano che Vladimir Bolea, Cristina Gherasimov, Dan Perciun, Anatolie Nosatîi e Dorin Junghietu avrebbero mantenuto i loro incarichi presso Infrastrutture e Sviluppo Regionale; Integrazione Europea; Istruzione e Ricerca; Difesa; Energia.

Al vociferare si è aggiunto anche il sindaco della capitale Ion Ceban, che ha chiesto un ruolo nel governo in qualità di sindaco. Secondo quanto dichiarato alla stampa, Alexandru Munteanu presenterà la propria squadra di governo per ricevere il voto di fiducia del Parlamento venerdì 31 ottobre.