Migrazioni in Georgia, chi va e chi viene

Con l’aggressione russa all’Ucraina sono cambiati i flussi migratori e le richieste di asilo dei cittadini georgiani. Secondo l’Agenzia europea per l’asilo nei primi quattro mesi dell’anno le richieste di asilo in paesi UE e Regno Unito sono aumentate del 183% rispetto all’anno precedente. In aumento anche i cittadini russi, bielorussi e ucraini che si trasferiscono in Georgia

01/09/2022, Marilisa Lorusso -

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© Artmim/Shutterstock

L’Agenzia Europea per l’Asilo ha pubblicato un report con lo scopo di analizzare come sono cambiati i flussi migratori e le richieste di asilo di cittadini georgiani in seguito all’aggressione russa all’Ucraina. L’intera area del Mar Nero così come l’Europa orientale sta subendo con particolare severità l’impatto della guerra e degli stravolgimenti che comporta.

Gli spostamenti da e verso la Georgia

L’Agenzia nota che nei primi quattro mesi del 2022 sono state 8.075 le domande di asilo presentate da cittadini georgiani nei paesi dell’Unione più Regno Unito, con un aumento del 183% rispetto allo stesso periodo del 2021. Durante i primi quattro mesi del 2022 la maggior parte delle domande di asilo georgiane sono state ricevute da tre paesi: Francia (2.725 domande, pari al 34% del totale delle domande georgiane nell’UE+ durante questo periodo), Germania (2.455, 30%) e Italia (1.100, 14%). È in calo invece il flusso verso la Grecia, mentre in nettissimo aumento quello verso l’Irlanda, un incremento tale da spingere il governo irlandese a cercare di capire quali dinamiche siano in corso.

Ai numeri dei georgiani che lasciano la Georgia si aggiungono i georgiani in fuga dall’Ucraina che, come i cittadini ucraini, hanno accesso al soggiorno temporaneo. A metà del 2020 c’erano circa 65.475 migranti georgiani residenti in Ucraina. In quell’anno degli 860.000 migranti internazionali georgiani in tutto il mondo, il 52% (450.000) risiedeva nella Federazione Russa, circa il 21% (180.000) nei paesi dell’UE+. Tra i paesi UE+ con il numero più alto di migranti georgiani c’erano Grecia (85.065, pari al 10% dei georgiani all’estero), Germania (25.387, 3%), Italia (15.813, 2%), Cipro (15.201, 2%), Spagna (11.824, 1,4%) e Francia (8.673, 1%).

Mentre alcuni cittadini georgiani stanno lasciando l’Ucraina dopo l’invasione russa, c’è anche una quantità significativa di cittadini ucraini che si recano in Georgia. Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2022 e il 26 luglio 2022 le statistiche ufficiali registrano 24.296 singoli rifugiati dall’Ucraina in Georgia.

La Georgia ha registrato anche un afflusso aggiuntivo di circa 35.000 cittadini russi e 15.000 bielorussi nel mese successivo all’invasione russa dell’Ucraina, mentre tra marzo 2022 e giugno 2022, 135.000 cittadini russi sono entrati in Georgia, con un aumento del 355% rispetto allo stesso periodo di tempo l’anno scorso. La Georgia è per i russi sia paese di destinazione che di transito.

Le caratteristiche dei georgiani che escono dal paese

Oltre ai richiedenti asilo, l’Agenzia analizza anche i flussi migratori. Una caratteristica piuttosto saliente della comunità di migranti georgiani all’estero è che tende a rimanere fuori dalla Georgia per un tempo limitato. Il tasso di rientro è alto, e quindi la permanenza all’estero è intesa come una fase provvisoria finalizzata ad alcuni scopi precisi. Fra questi spiccano il raggiungimento di un titolo di studio o competenze da spendere poi nel paese di origine, o di obiettivi economici, in parole povere una quantità di risparmi sufficienti da poter poi investire per migliorare il proprio tenore di vita in Georgia.

I georgiani che migrano tipicamente all’estero differiscono per regione di origine, con individui delle regioni sud-occidentali di Adjara e Guria che si recano come manodopera in Turchia, mentre quelli provenienti da aree urbane come Tbilisi, Rustavi e Kutaisi hanno modelli migratori più complessi, e si recano nell’UE per motivi di lavoro, studio e asilo.

Nel primo trimestre del 2022, il 42% delle domande di asilo UE+ di cittadini georgiani sono state presentate da donne, che rappresenta un aumento in confronto al 39% del 2021. Il profilo di età dei richiedenti asilo georgiani nel primo trimestre del 2022 è rimasto invariato con il 22% dei candidati di età inferiore ai 18 anni, il 35% fra i 18 e 24 anni, il 41% tra i 35 e 64 anni, e l’1% sopra i 65 anni.

Il deterioramento politico ed economico

L’Agenzia sottolinea come il peggioramento degli indicatori di democraticità può incidere sulla scelta di lasciare il paese. Nel 2022, la Georgia ha ricevuto un punteggio di 58 su 100 ed è stata classificata come "parzialmente libera" da Freedom House. Il paese è stato anche classificato 89° su 180 paesi e territori da Reporters sans Frontières, dato che rappresenta un calo significativo rispetto al 2021, quando era in sessantesima posizione.

Il rapporto del 2021 del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha evidenziato che all’interno Georgia, vigono gravi problemi relativi all’indipendenza della magistratura con detenzioni, indagini e procedimenti giudiziari arbitrari o selettivi ampiamente considerati politici, interferenze illecite nella privacy, violenza e minacce di violenza contro i giornalisti, limitato rispetto della libertà di riunione pacifica e di associazione, e crimini che implicano violenza o minacce soprattutto contro la comunità LGBTQ+.

La Banca Mondiale ha previsto che l’economia della Georgia, che durante gli anni del Sogno georgiano ha aumentato la propria dipendenza da quella russa, sarà influenzata negativamente dall’invasione russa dell’Ucraina sul commercio.

A giugno 2022 il tasso di inflazione annuo georgiano era pari al 13%, in leggera diminuzione rispetto al picco di inflazione annuale di fine 2021, inizio 2022. L’inflazione georgiana ha risentito del periodo pandemico ed è condizionata da un aumento del costo degli alimenti e delle bevande analcoliche. L’aumento annuo aggregato di questi prodotti era del 22% a giugno 2022, con incrementi annui significativi di pane e cereali (+ 35%), verdura (+ 33%), frutta (+ 32%), acque minerali, bibite e succhi (+ 24%), latte, formaggio e uova (+ 20%), caffè, tè e cacao (+ 18%), pesce (+ 18%), zucchero, marmellata, miele, cioccolato e confetteria (+ 16%), oli e grassi (+ 15%) e carne (+ 11%). Anche altri prodotti e servizi hanno registrato significativi incrementi su base annua, compresi i trasporti (+ 19%) e gli alloggi, l’acqua, l’elettricità, il gas e altri combustibili (+ 13%).

Le rimesse dalla Russia sono aumentate. I dati potrebbero risentire anche delle diverse modalità di invio, a causa del blocco delle istituzioni bancarie russe rispetto a molti mercati esteri. Stando al report dell’Agenzia Europea per l’Asilo tuttavia sembra che la comunità che vi risiede abbia avuto una netta propensione a spostare i propri soldi dalla Federazione russa al paese di origine, con un incremento del 169% rispetto al maggio 2021, e picchi fino al 393% ad aprile 2022. Di tutti i dati presentati, forse questo è quello più inatteso, un esodo di capitali dalla Russia anche tra le comunità di migranti.

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