Macedonia: SOS Ohrid
Quello di Ohrid, in Macedonia, è il più antico lago d’Europa. Oasi di ricchezza e diversità ambientale e culturale, il lago è oggi minacciato dai programmi di urbanizzazione voluti dal governo di Skopje
"Situato nelle Alpi dinariche al confine tra la Repubblica di Macedonia e l’Albania, con un’età stimata di 4 milioni di anni, il lago di Ohrid è il più antico lago d’Europa e uno tra i più antichi al mondo. La profondità media di 155 metri fa di Ohrid il lago più profondo in Europa ed il quattordicesimo nel mondo. Con oltre 200 piante endemiche ospitate nelle sue acque è il più importante ecosistema lentico del continente europeo". Queste sono le righe iniziali della petizione "Salva il più antico e profondo lago d’Europa" che ha raccolto già più di 14.500 adesioni. Una volta raggiunte le 15.000 firme verrà inviata al primo ministro della Macedonia, al sindaco di Ohrid e al direttore del parco nazionale della Galichica.
La petizione è stata lanciata dalla ong Front 21/42 che riunisce alcune organizzazioni che vogliono fermare i piani del governo sull’area di Ohrid e sul vicino parco nazionale di Galichica. Si chiede venga abbandonato il progetto di costruzione di un’autostrada, di un complesso sciistico per turisti all’interno del parco nazionale e di urbanizzazione di una grande porzione di terreno nelle vicinanze del lago. La realizzazione di tutto questo è secondo Front 21/42 "assurdo e megalomane". Di certo causerà un impatto negativo sulla biodiversità, sul suolo e sull’acqua. I danni, avvertono gli esperti, saranno irreversibili.
Unesco
Una vasta porzione del monte Galichica è protetta dal 1958, quando è divenuta parco nazionale. Anche l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn) ha riconosciuto l’estrema importanza dell’area. Galichica è stata individuata a livello internazionale con un sito importantissimo per piante e farfalle. È anche l’habitat della lince balcanica (Lynx balcanicus), una sottospecie di lince euroasiatica che è in via d’estinzione. Proprio per la sua straordinaria biodiversità ed importanza a livello mondiale, nel 2014 il parco nazionale della Galichica è diventato parte dell’Unesco World Network of Biosphere Reserves. È anche candidato al riconoscimento di "Sito smeraldo" per il network europeo Natura 2000.
Il punto nevralgico di questa regione, sia per gli animali che per gli essere umani, è il lago Ohrid e l’omonima città, anch’essa protetta dall’Unesco come patrimonio naturale e culturale dell’umanità. Il lago fu inserito nel 1979 nelle liste dell’UNESCO per il suo valore a livello naturale mentre la città fu inserita l’anno successivo per il suo pregio culturale. "La convergenza di elementi naturali ben conservati, insieme alla diversità e alla qualità del suo patrimonio culturale, materiale e spirituale rendono la regione unica nel suo genere", sottolinea l’Unesco.
Specie endemiche
Giornalisti e biologi da tutto il mondo non usano mezzi termini nel descrivere l’importanza del lago: per alcuni è una sorta di "Galapagos d’Europa", per altri un "Santo Graal per i biologi". Nel 2011 e 2013 più di venti scienziati di diversi paesi hanno compiuto perforazioni a 569 metri sotto il livello del mare per studiare la storia del lago Ohrid. Il progetto Scopso cercò di comprendere l’influenza dei maggiori eventi geologici e ambientali sull’evoluzione biologica delle acque marine. Il team internazionale di ricercatori scoprì che la combinazione di stabilità e longevità del luogo ha permesso lo sviluppo di specie endemiche.
Christian Albrecht e Thomas Wilke dell’università tedesca Justus Liebig nel testo di ricerca "Antico lago Ohrid: biodiversità ed evoluzione" qualche anno prima avevano sottolineato che "ci sono davvero pochi laghi al mondo che contengono specie con un grado endemico tale, tra loro il lago Bajkal, Tanganica, Vittoria e Malawi. Ma tutti questi laghi hanno una superficie più ampia, ciò significa che il lago Ohrid, tenendo conto del numero di specie endemiche in relazione alla superficie, è il più vario del mondo".
Cirillo e Metodio
L’Unesco, quando decise di proteggere la città, sottolineò che Ohrid è uno dei più antichi insediamenti umani in Europa, come dimostrano i ritrovamenti archeologici che vanno dall’età del Bronzo sino al Medioevo. Venne inoltre sottolineato come il nucleo della città fu costruito principalmente tra il VII ed il IX secolo.
Ricca di architetture cristiane – basiliche edificate tra il IV ed il VI secolo, chiese in antico stile bizantino e monasteri datati tra il VII ed XVII secolo – Ohrid ospita "più di 800 icone bizantine dipinte tra l’XI ed il XIV secolo" che sono considerate tra le più importanti al mondo. "La regione del lago Ohrid ospitò la prima università slava dei Balcani, la scuola letteraria di Ohrid che diffuse la scrittura, l’educazione e la cultura in tutto l’antico mondo slavo", prosegue il testo dell’Unesco.
Ohrid è infatti il luogo in cui San Clemente e San Naum, discepoli dei Santi Cirillo e Metodio, lavorarono, abitarono e morirono. È anche la località in cui fu fondata la Scuola letteraria di Ohrid, che per prima utilizzò l’alfabeto glagolitico e poi quello cirillico. "Lo sviluppo della vita ecclesiastica lungo le sponde del lago, insieme alle architetture religiose, affreschi ed icone, testimonia l’importanza di questa regione come centro religioso e culturale nei secoli", conclude l’Unesco.
Cemento
Fino ad ora, come dimostrano gli opuscoli pubblicitari resi pubblici dalle autorità macedoni, si possono dividere i progetti del governo in due filoni. Il primo riguarda l’ulteriore urbanizzazione della costa del lago con la costruzione di un porticciolo, di resort turistici e un complesso di appartamenti. Per rendere possibile tutto ciò, si progetta di bonificare la palude di Studencishte, un’area cruciale per l’ecosistema del lago. Sarebbe inoltre necessario eliminare un canneto e revocare la protezione quale area naturale di alcuni terreni nei pressi del monastero di San Naum. Il secondo filone di interventi riguarda il parco nazionale della Galichica. Si progetta di costruire 14 km di autostrada attraverso il parco nazionale cancellando la protezione di un’ampia parte dello stesso per costruirvi poi, al suo interno, un complesso sciistico, hotel ed appartamenti inclusi.
Dell’intero piano governativo, il progetto più controverso riguarda l’autostrada. È evidente il bisogno di una strada più sicura e rapida per arrivare a Ohrid, ma dall’altra parte è un problema il fatto che il percorso di una nuova strada passi proprio attraverso il parco nazionale. La questione dovrebbe essere discussa cercando anche possibili alternative, enfatizzano gli attivisti di Ohrid, che considerano il progetto di bonifica della la zona umida, della revoca della protezione ambientale dell’area di San Naum e della costruzione di un resort sciistico come "assurdo e megalomane".
"Questi progetti sono una seria minaccia al mantenimento della biodiversità e genuinità del lago di Ohrid e del parco nazionale della Galichica e mettono a repentaglio il loro status di patrimonio mondiale", viene scritto in una Dichiarazione di protezione del patrimonio culturale e naturale di Ohrid, sottoscritta da comunità locali, associazioni di cittadini ed esperti, "la minaccia è stata confermata nei documenti di valutazione dell’impatto ambientale del progetto in cui si dichiara che all’80% i piani avranno un impatto negativo sulla biodiversità, sul suolo e sull’acqua e che i danni saranno irreversibili, ovvero non si potranno mettere in atto misure correttive".
Tra l’altro l’Unesco ha sottolineato come già nelle attuali condizioni, senza nessun "progetto assurdo e megalomane", lo sviluppo urbanistico non regolato, l’aumento della popolazione, l’inadeguato trattamento dei rifiuti solidi e dell’acqua e la pressione del turismo, rappresentano una minaccia all’integrità naturale ed al patrimonio culturale del sito.
Dal momento che solo due terzi del lago di Ohrid, quelli situati in Macedonia, e una minima parte dell’intero bacino sono stati inseriti tra le aree tutelate dall’Unesco, l’integrità del luogo potrebbe essere rinforzata estendendo la tutela alla restante terza parte del lago di Ohrid, in territorio albanese e includendo anche altre aree essenziali per la protezione del lago.
Se il progetto verrà realizzato, e sfortunatamente le precedenti esperienze in Macedonia vanno in quella direzione, bisognerà dire addio al lago ed al parco nazionale come lo conosciamo ora. Quest’ipotesi si basa sull’analisi dell’atteggiamento e dallo stile del governo. L’unica buona notizia in questo caos è che l’élite attuale è molto impegnata nella crisi politica e dalle elezioni del prossimo aprile. Ma una volta che questa fase verrà superata, il lago Ohrid ed il parco nazionale potranno tornare al primo posto nella loro agenda di "urbanizzazione". Se la petizione e la dichiarazione non porteranno frutti, l’ultima possibilità per i cittadini sarà quella di organizzare un referendum.
Visto che il lago ha i tempi contati, Albrecht e Wilke dell’università Justus Liebig fanno notare che "la questione non è se, ma come il lago dovrebbe essere usato". In una lettera aperta suggeriscono queste immediate azioni: una moratoria su tutte le attività di costruzione che danneggino il lago, la realizzazione di un piano generale di gestione che sia controllato da un gruppo di scienziati internazionali ed approvato dai cittadini dell’area, e l’esecuzione di una forte politica di anti-corruzione che coinvolga i progettisti, costruttori, scienziati e altri portatori d’interesse.