Il presidente macedone Boris Trajkovski rivolgendosi venerdì ai membri del Parlamento macedone per spiegare la proposta di modifica all’attuale costituzione ha ricordato che "nella storia di tutti i paesi arriva il momento in cui ci si trova di fronte a delle decisioni difficili e che, in una democrazia, queste decisioni sono di competenza dei rappresentanti eletti dai cittadini". Ha spiegato che i lavori di riforma a cui è chiamato il Parlamento, come conseguenza degli accordi di Ohrid, sono di fondamentale importanza per assicurare un futuro di pace, stabilità e prosperità alla Repubblica macedone.Dopo l’improvvisa sospensione della settimana scorsa, che ha costretto i rappresentanti dell’Alleanza atlantica e dell’Unione europea ad esercitare fortissime pressioni sulle autorità macedoni perché riprendessero il dibattito parlamentare, il Parlamento ha finalmente ripreso lunedì i lavori per la riforma della Costituzione che dovrebbero garantire maggiori diritti alla minoranza albanese.
Intanto c’è chi, criticamente, si interroga sul ruolo esercitato dalla stampa e sul tipo di informazioni che vengono divulgate riguardo agli avvenimenti macedoni. Rilanciamo qui un commento dello studioso danese Jan Oberg da tempo voce fuori dal coro nel commentare le vicende del sud est Europa.
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