Macedonia, proteggere il tesoro dei Monti Šar

I Monti Šar (Šar Planina) rappresentano uno dei patrimoni naturali più preziosi dei Balcani, ma in Macedonia non sono protetti a sufficienza. Ora, però, rinasce la speranza di creare un parco nazionale

08/01/2016, Ilcho Cvetanoski - Tetovo

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I Monti Šar - foto FK Ljuboten

I Monti Šar, al confine tra Macedonia, Kosovo e Albania, sono uno dei massicci più importanti della penisola balcanica. Ricco di vegetazione e fauna selvatica, ospita la specie a rischio della lince dei Balcani (Lynx lynx balcanicus, una sottospecie della lince eurasiatica Lynx lynx), ma anche popolazioni primordiali di pini macedoni endemici e residui (Pinus peuce) e pini bosniaci (Pinus heldreichii). Sui suoi pendii si può trovare anche la grande genziana gialla (Gentiana lutea), pianta medicinale in via di estinzione.

Questi monti hanno anche un enorme valore non materiale. Da secoli sono topos delle canzoni popolari tradizionali, cantate non solo in Macedonia, ma in tutti i Balcani: e questo è solo uno degli elementi che li distinguono dalle altre montagne dell’Europa sud-orientale.

Purtroppo questi tesori naturali rimangono però vulnerabili, poiché i Monti Šar non hanno status di parco naturale.

Scardus

I Monti Šar fanno parte della catena montuosa scardo-pindica. L’antico nome del massiccio è Scardus. In alcuni libri e mappe antiche compare anche come Scodrus o Scordus, ma diverse fonti indicano in Scardus il nome più comunemente accettato. Questo nome si riflette anche nella terminologia scientifica relativa alle specie vegetali endemiche locali (ad esempio Anthyllis scardica, Crocus scardicus, Narthecium scardicum).

Il crinale principale del massiccio, lungo oltre 80 km e largo tra i 10 e i 20 km, si estende da sud-ovest a nord-est per una superficie di 1600 km², di cui circa il 56% in Macedonia, il 43% in Kosovo, e meno dell’1% in Albania. La superficie totale della parte macedone ammonta a 840,2 km², di cui 693,9 km² ad oltre mille metri sopra il livello del mare. "La catena montuosa comprende numerose vette oltre i 2000 metri, di cui 22 cime oltre i 2500 metri", sottolinea il club di alpinismo di Tetovo. La cima più alta di tutta la catena è Titov Vrv, situata sul lato macedone, 2747 o 2748 metri di altezza a seconda della fonte.

L’inizio della ricerca scientifica sull’area risale alla prima metà del diciannovesimo secolo, quando hanno visitato la montagna i primi geologi e botanici, prima francesi e poi tedeschi. La regione è ricca di sorgenti, fiumi, cascate, rilievi glaciali, circhi glaciali e "39 laghi glaciali (27 sul lato macedone e 12 in Kosovo), permanenti o temporanei, ad altitudini tra i 1936 e 2340 metri sul livello del mare", si legge in uno studio condotto dall’UNEP. Fra tutti, il più grande è il lago Bogovinjsko, circa 250 di lunghezza e 210 metri in larghezza, massima profondità di circa 4 metri.

"L’eccezionale biodiversità di questa zona è dovuta alla combinazione di caratteristiche dei Balcani e del Mediterraneo che ne determinano la ricchissima flora e fauna, che comprende un gran numero di specie rare, endemiche e minacciate", continua lo studio UNEP. L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) elenca 32 piante nella lista rossa delle piante a rischio di importanza europea e globale. Queste specie rare, endemiche e minacciate comprendono le già citate grande genziana gialla, pino macedone e bosniaco, lince balcanica e molte altre.

La lince balcanica è considerata un simbolo nazionale in Macedonia e appare sulla moneta da cinque dinari. A novembre 2015 è stata inserita nella Lista Rossa IUCN delle specie minacciate come specie gravemente a rischio. Nonostante sia completamente protetta dalla legge, si stima che il numero totale di individui maturi sia oggi inferiore a 50. "Le principali minacce per la lince balcanica sono la sua popolazione ormai ridotta, la limitata base di predazione, il degrado dell’habitat e il bracconaggio", sottolinea lo IUCN.

Monti Šar parco nazionale?

La prima iniziativa per rendere i Monti Šar parco nazionale (secondo livello di tutela in base alla classificazione IUCN delle aree protette) risale al 1986. Nel 1993, due anni dopo lo scioglimento della federazione jugoslava, l’iniziativa dà i primi frutti: la parte della montagna in Kosovo (allora parte della Serbia), viene dichiarata parco nazionale.

La prima proposta per la tutela dei Monti Šar nella Macedonia indipendente risale invece al 1997: viene respinta nel corso delle udienze pubbliche svolte nel 2000, prima ancora di entrare in procedura parlamentare, "molto probabilmente a causa della mancanza di coinvolgimento delle autorità municipali nella fase di pianificazione e di una campagna di sensibilizzazione, fattori risultanti nella mancanza di sostegno da parte delle comunità locali interessate", si legge nello studio di fattibilità dell’UNEP.

Accanto alla conservazione di flora e fauna, la tutela giuridica potrebbe anche contribuire alla soluzione di molte questioni scottanti per i villaggi vicini e la città di Tetovo: frane, inondazioni, mancanza di acqua potabile, inquinamento di aria e suolo, disboscamento illegale e sviluppo incontrollato per citarne solo alcuni. Nel mese di agosto, inondazioni e smottamenti nei villaggi montani di Tetovo hanno ucciso sei persone, tra cui bambini. Il disboscamento illegale è stato additato come uno dei principali fattori che hanno portato a questa catastrofe. Indipendentemente da tutto questo, la parte macedone della montagna rimane non protetta.

Nuove speranze

Fortunatamente c’è un barlume di speranza. Alcune ONG di Tetovo e Tearce, unendosi alla Macedonian Ecological Society (MES) sotto il motto “Friends of Šar”, sperano di cambiare lo status quo. Da settembre di quest’anno, il gruppo sta raccogliendo le firme di persone fisiche e giuridiche per la tutela della montagna come parco nazionale. Il progetto "La conservazione della biodiversità attraverso una gestione sostenibile delle risorse" è affiancato dalla tedesca Euronatur Foundation e finanziato dalla German Federal Environmental Foundation.

"Il valore ambientale dei Monti Šar è così grande che la necessità di protezione è nata molti anni fa. Esperti e ricercatori macedoni sostengono che i due terzi della biodiversità su tutto il territorio del paese è concentrata in quest’area, quindi la necessità di protezione è fondamentale", spiega Frosina Pandurska-Dramikjanin, responsabile del progetto per MES.

Quest’estate, MES e l’ONG locale hanno condotto un’indagine con la popolazione locale in tutti i sei comuni per sondare le opinioni sulla proclamazione dell’area a parco nazionale. Secondo i risultati preliminari, la popolazione locale non è contraria a questa iniziativa e quasi l’80 per cento ha dichiarato che la sosterrà personalmente: questo fa sperare che stavolta l’iniziativa potrebbe avere successo.

"Come tutti sappiamo, l’atteggiamento negativo deriva dal timore che il nuovo status porti limitazioni nell’utilizzo delle risorse o nei movimenti, timore solitamente collegato alle attività illegali che sicuramente, e sfortunatamente, sono molto presenti su queste montagne", spiega Pandurska-Dramikjanin. Questa è la principale sfida per gli "Amici di Šar" e MES per gli anni prossimi:  "Cercheremo, tramite attività di formazione, di spiegare ciò che la gente può fare nel parco nazionale e quali attività saranno limitate o controllate".

Con la proclamazione del parco nazionale, sottolinea MES, molte cose cambieranno: tutte le attività illegali come il disboscamento abusivo, la caccia abusiva e lo sfruttamento incontrollato dei prodotti forestali non legnosi saranno ridotte e controllate. L’erosione sarà ridotta dallo stop ai tagli illegali e dalle nuove misure per il miglioramento del bosco. Questo porterà nuove possibilità per lo sviluppo dell’ecoturismo e del turismo di montagna, e la tutela per molte specie in via di estinzione sarà garantita. Ciò comporterà anche più turisti in visita alla montagna.

Secondo Jovan Bozinoski, presidente del club di alpinismo Ljuboten, il turismo di montagna è in stagnazione a va stimolato: "Ci sono le basi per un ulteriore avanzamento del marchio turismo ecologico e montano, ma al fine di attirare più turisti abbiamo bisogno di preparare una strategia, creare le infrastrutture adeguate ed educare la popolazione locale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è il sostegno delle municipalità locali e del governo. La proclamazione del parco nazionale aumenterà sicuramente il turismo".

La più grande area protetta transfrontaliera del Sud-est Europa

La proclamazione dei Monti Šar a parco nazionale potrebbe essere il primo passo di un progetto più ampio e importante: l’area protetta transfrontaliera “Šar Planina – Korab – Dešat”. A partire dal Kosovo, passando per la Macedonia e terminando in Albania, questa diventerà la più grande area protetta nell’Europa sud-orientale e fra le più grandi in tutta Europa. L’unico pezzo che manca al puzzle sono proprio i Monti Šar.

Durante il primo workshop “Enhancing Trans-boundary Biodiversity in Mountains of South Eastern Europe” della Environment and Security Initiative (ENVSEC), organizzato dall’UNEP a Podgorica, in Montenegro, nel giugno 2006, i rappresentanti dei governi della regione hanno individuato congiuntamente otto potenziali aree protette transfrontaliere e selezionato tre di esse, percepite come più a rischio dal punto di vista della biodiversità, come "aree prioritarie in focus". Una delle tre aree prioritarie è proprio l’area protetta transfrontaliera proposta di “Šar Planina – Korab – Dešat”

Lo studio di fattibilità sulla creazione di un’area protetta transfrontaliera condotto dall’UNEP sottolinea che "l’etichetta di ‘area protetta transfrontaliera trilaterale di eccezionale valore naturalistico e sviluppo del turismo sostenibile’, nonché di ‘più grande area protetta del Sud-est Europa’ e ‘una delle più grandi aree protette d’Europa’ potrebbe costituire un ‘marchio unico’ per i pacchetti turistici locali o regionali, aumentare l’attrattiva turistica della regione, facilitare l’ampio riconoscimento della regione e la commercializzazione del prodotto turistico regionale all’estero e contribuire ad attenuare gli effetti degli stereotipi negativi ancora comuni tra alcuni europei, frutto dei passati conflitti etnici armati".

La Macedonian Ecological Society sostiene il progetto di area transfrontaliera protetta “Šar Planina – Korab – Dešat”. "Crediamo che la ricca diversità etno-culturale sarà promossa e preservata. I turisti potranno viaggiare da un lato del confine all’altro e avranno la possibilità di incontrare culture uniche e un mescolarsi di religioni e tradizioni. Su questa montagna coesistono macedoni, albanesi, turchi, musulmani macedoni, gorani e serbi, cosa che rende la storia dei Monti Šar ancora più ricca e preziosa da condividere ", conclude Pandurska-Dramikjanin.

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