Macedonia del nord, il censimento non placa le polemiche

Dopo vent’anni di attesa la Macedonia del nord è finalmente riuscita a portare a compimento il censimento della popolazione. Le polemiche che avevano rallentato l’operazione, però, non si sono sopite nemmeno dopo la presentazione dei risultati

12/04/2022, Aleksandar Samardjiev - Tetovo

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Gente di Skopje - © Sarnia/Shutterstock

Dopo venti anni, la Macedonia del nord è finalmente riuscita a condurre un censimento della popolazione, un processo che si è rivelato estremamente controverso. Data la presenza di più comunità etniche tenute insieme (si fa per dire) da un delicato equilibrio politico basato anche sulla percezione del rispettivo peso demografico, il censimento ha suscitato reazioni tempestose prima e dopo la sua realizzazione.

Alcuni vedono come un grande successo il fatto che il paese abbia finalmente un quadro statistico aggiornato che darà forma alle politiche sociali, demografiche ed economiche almeno per i prossimi dieci anni. Altri si rifiutano di riconoscere il censimento, lamentando il fatto che i dati, in gran parte incompleti, creeranno un’immagine distorta della mappa demografica del paese.

I media riferiscono che la popolazione in generale sta invecchiando, sempre più giovani si trasferiscono fuori dal paese e cresce solo la capitale Skopje, mentre sempre più città si svuotano e i villaggi si stanno rapidamente spopolando.

L’opinione pubblica è sommersa da cifre e percentuali etniche perché la costituzione prevede alcuni diritti collettivi per le comunità etniche quando costituiscono oltre il 20% della popolazione in un determinato territorio: per lo più questi diritti vanno a beneficio della comunità etnica albanese, la seconda più rappresentata dopo i macedoni.

Dopo quelli del 1991 e del 2001, questo è il terzo censimento in Macedonia del nord dopo l’indipendenza ed è stato effettuato durante la pandemia di Covid-19, utilizzando anche la registrazione online.

I numeri

Il censimento del 2021 mostra che, rispetto al 2001, la popolazione totale del Paese è diminuita di 185.834 persone (9,2%), arrivando a 2.097.319 persone: 1.836.713 residenti e 260.606 non residenti. I cittadini macedoni che vivono e risiedono all’estero da più di un anno hanno potuto registrarsi tramite un’applicazione web disponibile sul sito del censimento.

Il 58,44% della popolazione si è identificato come macedone, il 24,30% come albanese, il 3,86% come turco, il 2,53% come rom, lo 0,47% come valacco, l’1,30% come serbo e lo 0,87% come bosgnacco. Il 61,38% della popolazione censita ha dichiarato che la propria lingua madre è il macedone, il 24,34% l’albanese, il 3,41% il turco, l’1,73% la lingua rom, lo 0,17% il valacco, lo 0,61% il serbo e lo 0,85% il bosniaco.

Tuttavia, 132.269 cittadini non hanno dichiarato la propria etnia e molti hanno boicottato il censimento, secondo loro truccato per esigenze politiche. Questa tendenza era apparsa anche prima del censimento, quando comunità etniche come albanesi e turchi hanno dichiarato che non avrebbero accettato i risultati se non avessero raggiunto una certa percentuale.

Reazioni positive…

La Commissione europea ha accolto favorevolmente il censimento in Macedonia del nord: dopo l’annuncio dei risultati, la portavoce della Commissione europea Ana Pisonero ha dichiarato all’agenzia MIA che si tratta di un grande risultato, poiché i dati aggiornati sulla popolazione sono essenziali per la pianificazione e l’attuazione di appropriate politiche sociali, demografiche ed economiche.

Secondo il governo, il censimento è stato condotto con successo e fornisce informazioni affidabili, credibili, valide e utili per la pianificazione delle sue politiche.

Il partito di governo SDSM ritiene che il censimento, condotto in conformità con la legge e tutte le regole dell’Eurostat, sia stato un grande successo per i cittadini e per lo Stato in generale, mentre il presidente della DUI Ali Ahmeti elogia la visione più chiara della popolazione complessiva e della distribuzione etnica nel paese. Gli albanesi sono il 29,5% della popolazione generale e il 24,3% della popolazione residente, mentre nella città di Skopje la comunità albanese costituisce il 22,8% dei residenti (20,04% nel 2002).

… e negative

Per il presidente della VMRO-DPMNE Hristijan Mickoski, tuttavia, il censimento è incompleto. Mickoski ha annunciato che un nuovo processo di conta, più realistico, sarà attuato immediatamente dopo un futuro cambio di governo. Mickoski ha sottolineato che il 7,2 per cento dei cittadini non è stato conteggiato e molti dati sono stati presi da database, senza definire l’etnia dei cittadini coinvolti.

Dopo l’annuncio dei risultati, l’Alleanza per gli Albanesi ha dichiarato che li stava esaminando e che presto pubblicherà la propria analisi dettagliata, esprimendo riserve sulla credibilità del processo, poiché “oltre 132.000 cittadini hanno boicottato il censimento, mentre la cifra di 260.000 cittadini residenti all’estero non corrisponde alla realtà e ai dati finora pubblicati dalle organizzazioni internazionali”.

Anche per l’Unione Democratica il censimento è fallito a causa di una serie di fattori: la richiesta di boicottaggio da parte di alcuni partiti, scarsa preparazione e metodologia, faziosità, scarsa formazione degli addetti, mancanza di controllo e così via. Il partito ha proposto di effettuare un controllo incrociato dei dati e condurre un ulteriore censimento per la popolazione non residente.

I risultati del censimento sono stati contestati anche dal partito Levica, che ne ha anche stigmatizzato la comunicazione alla presenza del corpo diplomatico come "un tentativo di trovare legittimazione dall’esterno". Levica ha sottolineato che non riconoscerà questo "falso censimento", che l’intera questione sarà indagata a fondo, e che "seguiranno accuse penali", una condizione per l’entrata del partito in un futuro governo.

Secondo Levica, uno dei principali problemi del censimento è la diaspora, poiché le pressioni unilaterali dei ministri DUI hanno portato ad un miscuglio tra popolazione residente e non residente. I risultati mostrerebbero infatti 300.000 cittadini non registrati.

Anche i partiti rom, serbi e turchi hanno espresso insoddisfazione per i dati del censimento e hanno annunciato che organizzeranno il proprio censimento.

Altri dati significativi

In termini di affiliazione religiosa, il 46,14% degli intervistati residenti si è identificato come ortodosso, il 32,17% come musulmano, lo 0,37% come cattolico e il 13,21% è stato inserito in un gruppo speciale come "cristiano".

Il censimento ha registrato 598.632 famiglie (3,06 membri in media) e 839.174 appartamenti. Il numero di famiglie è aumentato di 34.336, aumento pari al 6,1%. La densità di popolazione per chilometro quadrato è 72,2 e l’età media della popolazione è di 40,08 anni, con 984,3 uomini ogni 1.000 donne.

Quasi un terzo della popolazione macedone (526.502) vive nella capitale Skopje, cifra che è aumentata del 3,9% rispetto al censimento del 2002. Skopje ha anche registrato un aumento del numero delle famiglie (171.171, +16,8% rispetto al 2002) e degli appartamenti.

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